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Quando mi separo da Kira corro fino alle rovine, il sentiero è troppo corto per l'orso e le superfici troppo levigata per la tigre, non ho mai capito se questo è un bosco normale o un labirinto greco, mi sento come Teseo quando da la caccia al Minotauro.

***
Arrivato alle rovine salgo sulla vedetta del tempio, mi affaccio leggermente per vedere fuori.
La Tigre, mi è capitata proprio quella.
Mi sembra di vivere un déjà-vu con la storia di Renato, prendo la pistola al sonnifero che porto sempre con me, metto la dose più alta che ho e prendo la mira, la Tigre sa il fatto suo, cammina a zigzag, non mi toglie gli occhi di dosso.

Si ferma di botto, indietreggia e si nasconde nel bosco.
Mi rilasso per un momento pensando che se ne va ma non succede, all'improvviso esce correndo e cerca di salire con un salto, ma come ho detto la superficie è troppo liscia, scivola prima di arrivare solo alla metà della salita, non ho altra scelta.
Prendo la mira, appena la tengo sotto, sparo, si accascia a terra e dopo 5 min buoni si addormenta, ne approfitto e corro via.
La voce della sopravvivenza mi dice di correre subito alla baita ma scendo fino al sentiero roccioso, spero che non sia successo niente a quella piccola peste di Kira.

L'amore non si prendeWhere stories live. Discover now