Capitolo 26: La spia

68 10 27
                                    


«Vorresti dirmi che il dannato antifurto non era collegato alla stazione di polizia, bensì a qualcun altro?»

Le parole di Dave risuonarono dure e graffiate, aride come il deserto nel momento in cui il sole aveva raggiunto lo zenit e non vi era nulla che avesse potuto ammorbidire quella secchezza che aveva solidificato la sua voce; era raro che il suo tono tramutasse in qualcosa di diverso dall'austerità, eppure quel giorno, i mezzi che stavano mettendo a dura prova la sua pazienza e la sua autorità da Capitano si stavano susseguendo l'uno dopo l'altro senza dargli il tempo di ragionare in quell'operazione che, adesso, si rivelò essere più ostica di quanto avessero potuto immaginare. Il timer proveniente dal suo orologio da polso risuonò in concomitanza alla voce di Stella; un suono che forse non gli stava dicendo che era l'ora di levare le tende, bensì di prepararsi ad altro.
La notizia della Sottotenente Luison era stata udita da tutti i soldati presenti all'interno della villa, i quali avevano squadrato all'unanimità il loro superiore in cerca di un comando; dire che erano rimasti spiazzati era dir poco. Avevano ricevuto cambi di programma dell'ultimo minuto nei loro invidiabili anni di servizio al Team Bravo, tuttavia non avevano a che fare con terroristi questa volta; uomini non identificati stavano dirigendosi in un'abitazione in mezzo ai boschi, dove loro avevano ipotizzato essere pieno di complici.

«Non ci sono altre opzioni. – replicò Stella, la voce che evaporava in note inquiete. – Sono entrati nel perimetro della villa un minuto fa. Chi è stato?»

A quella domanda, Dave e il restante Team Bravo non poterono fare a meno di focalizzarsi sulla stessa persona.

«Il figlio di Jung. Ha manomesso l'allarme antifurto; attivandolo, sembra proprio che abbia chiamato gli sgherri di Y.»

Una pausa dall'altro lato della linea. Un sospiro, più simile ad una lamentela esasperata. Poi di nuovo la voce della donna. «Non sappiamo quanti siano, ma non posso farvi esfiltrare lì, è pieno di alberi e l'elicottero rischierebbe di cadere sul mirino del nemico.»

«Non ho intenzione di andarmene, pur volendo.» la corresse Dave, più irremovibile di una montagna. «La famiglia di Jung deve essere salvaguardata; è probabile che Y voglia ucciderli per aver mandato in fumo la copertura, cosicché da non poter avere prove a sufficienza per poterlo identificare.»

«Ne sei sicuro?»

Il casco della divisa se ne stava solitario in un angolo, inclinato, dove era stato gettato con veemenza; Dave si chinò per riprenderlo, e lo indossò, allacciando le cinghie sotto il mento intirizzito. Non vi erano altre alternative; chiunque si stava dirigendo da loro, doveva essere eliminato seduta stante. Se lui e Noah si fossero presentati da soli dall'imprenditore, avrebbero avuto un mucchio di uomini alle costole e nessun posto dove scappare e mettere al riparo la famiglia Jung. Allo stesso modo, se avessero deciso di utilizzare l'approccio discreto dell'hacker avrebbero trovato il contratto con l'India, e Charles avrebbe avuto la stessa possibilità di poter attivare l'antifurto. Eppure, se Noah lo avesse disattivato prima dell'irruzione per evitare che Kenneth si accorgesse della loro presenza, non avrebbero mai potuto intuire che davvero in quella famiglia si celasse una spia legata a Y.
Poteva chiamarla fortuna nella sfortuna. Spiraglio di luce in mezzo al buio.
Non vi erano altre uscite oltre al cancello principale, e il loro furgone era rimasto fuori dal perimetro della zona; nessuna uscita secondaria sul retro, cosicché da far nascondere la famiglia. Vi era solo il giardino ed una piccola casetta sull'albero costruita in maniera maniacale ed eccezionale, a sinistra della villa. Conoscendo i suoi avversari, Dave intuì che avrebbero avviato il fuoco davanti a tutto ciò che si muoveva, non risparmiando nessuno, specialmente se lui, Gregory e Sully – ipotetici bersagli – erano lì a facilitare il lavoro. Eppure stava dimenticando il dettaglio più importante.
Noah era al piano di sopra con il bambino.
Di pari passo con i suoi pensieri, sollevò gli occhi verso le scale.
Gli aveva assicurato che non avrebbe preso parte a nessuno scontro, che la presenza dei soldati serviva solo per precauzione, un modo per essere preparati a qualsiasi evenienza, tuttavia stava davvero accadendo quello per cui il ragazzo si era battuto; ecco il karma, sebbene la probabilità di sparatorie fosse stata quotata al settantasette per cento da parte di Noah – contro il ventitré sul ritorno da immacolati –, quando durante il briefing aveva svolto tanti di quei calcoli astrusi che aveva mandato in palla i cervelli di tutti per mostrare quanto le loro armi avrebbero avuto le canne incandescenti per i colpi esplosi.
Cavoli, quel ragazzo la sapeva fin troppo lunga per i suoi gusti.
Tuttavia i civili dovevano essere protetti, e con essi anche Noah; era inevitabile incappare in uno scontro, ciononostante si rivelò essere un gran passo avanti.
Quantomeno non erano finiti nel solito vicolo cieco: ci voleva ben altro per fermarli.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now