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"Ti amo così tanto sorellina,"

Capitolo 47: oh ragazzo

Capitolo 47: oh ragazzo

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"Ehi!"

"Ehi, strano! Svegliati," Sai quel suono fastidioso che senti, come se fosse un suono davvero fastidioso e vuoi solo silenziare il suono o schiaffeggiare la persona che sta facendo quel suono? Sì, beh, in questo momento voglio schiaffeggiare Emilio perché osa svegliarmi.

"Vai via", borbotto e mi metto più a mio agio sul mio cuscino. Dopo quello che è successo ieri sera, non mi aspettavo di poter andare a dormire, o dormire bene. Ma onestamente non ho mai dormito così bene. Non ho nemmeno avuto un incubo. L'ultima cosa che ricordo è che stavo guardando un film con Riccardo-

Sparo dritto verso l'alto e mi guardo intorno. Sono sdraiato nella stanza di Riccardo, accanto a me emilio fa un suono sorpreso e perde l'equilibrio e prima che se ne renda conto è sul pavimento. Riccardo - che a quanto pare aveva il braccio intorno a me - ringhia qualcosa nel suo cuscino e inizia a cercare qualcosa con l'altra mano. Recupera un calzino sporco da qualche parte e lo getta nella mia direzione. Rapidamente mi piego all'indietro e faccio atterrare con successo il calzino sporco sopra la testa di Emilio.

"Eww perché l'hai fatto?" Chiede a Emilio indignato mentre scuote la testa in modo che il calzino cada. Si alza dritto dal pavimento e si strofina il sedere con la mano.

"Perché ne avevo voglia", ringhia Riccardo che è ancora sdraiato a faccia in giù nel suo cuscino. "E perché sei entrato nella mia stanza senza bussare."

"Beh, mi dispiace di aver voluto vedere la mia cara bambina", dice.

"Potevi vederla anche quando era sveglia, non dovevi svegliarla",

"Sono venuto solo per salvarla da te, puzzoso-"

"Puzzoso cosa?"

"Ok, perché mi hai svegliato?" Interrompo rapidamente la loro conversazione prima che si intensifici. Emilio mi guarda e ha un grande sorriso sul viso.

Devi aiutarmi con qualcosa" Alzo il sopracciglio.

"Con?" Emilio non risponde ma alza e abbassa le sopracciglia misteriosamente. "È- oh" subito ho fatto un sorriso segreto. Stiamo andando a fare skateboard.

"Vai nella mia stanza, ho lì lo ska- uhm gli skittles che volevi così tanto", Emilio si prende rapidamente la sua decisione. Ho fatto ok con la testa e salto fuori dal letto e sono uscito dalla stanza, poi cambio idea e mi giro verso la porta e vedo Riccardo seduto in posizione verticale nel letto con una faccia seria, ed Emilio che chiude la porta.

"Abbiamo notizie su ieri", sento emilio dire, i miei occhi diventano grandi e metto attentamente l'orecchio contro la porta. "Abbiamo trovato una corrispondenza del DNA", la delusione mi inonda mentre mi rendo conto di non capire cosa stanno dicendo. Mi stanno tenendo qualcosa di segreto, me ne rendo conto fin troppo bene. Mi stanno tenendo qualcosa di grande segreto e sono pronta a scoprire di cosa si tratta.

Potrei avere paura, ma ieri quando avevo colpito quell'uomo non avevo più paura. Mi sentivo bene, mi sentivo felice, sollevata. Coraggiosa. Non sono più la spaventata Eleanor di quando sono arrivata qui per la prima volta. Nemmeno io voglio più essere così spaventata. No, sarò coraggiosa, sono coraggiosa. E non sarò più spinta in giro.

Perché non prenderanno Eleanor Ricci.

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"Mi dispiace che ci sia voluto così tanto tempo", dice Emilio quando finalmente entra nella sua stanza dopo 15 minuti. Mi scrollo le spalle come segno che non mi interessa. Si guarda intorno nella sua stanza e si avvicina alla sua scrivania da cui tira fuori ogni sorta di cose.

"Vuoi fare il mio eyeliner?" Chiede felicemente. Scuote la testa e come un bambino felice Emilio salta in aria e batte le mani. Rapidamente si siede accanto a me e mi porge la roba che sta tenendo. Ora vedo che sono diversi tipi di eyeliner.

"Cosa dovrei fare?" Chiedo mentre apro uno degli eyeliner e guardo la punta.

"Non importa, fai qualsiasi cosa", Emilio alza le spalle e mi guarda in attesa. Guardo tutti gli eyeliner e poi scelgo il migliore. Emilio piega la faccia verso di me e chiude gli occhi mentre inizio a fare il suo eyeliner.

"Sai che non avrei mai pensato che sarebbe successo", dice dolcemente Emilio.

"Cosa?"

"Stai facendo il mio eyeliner", dice Emilio, ma muove la testa. Gli do un leggero tocco sul mento come segno per stare fermo. "So che è molto stereotipato, ma quando ero piccolo ho sempre pensato che ti avrei aiutato con il trucco, o dipingerti le unghie o qualcosa del genere", mormora Rmilio. "Ma non capisco davvero tutte quelle cose stereotipate, sai", dice.

"Lo so", dico dolcemente mentre disegno un ricciolo all'estremità del suo eyeliner.

"Quello che voglio dire è che accetto chi sei El, se preferisci non truccarti, allora mi va bene. Se vuoi davvero truccarti, allora ti aiuterò. Ma non si tratta proprio del trucco che conosci, voglio solo che tu non abbia paura di essere te stessa, non voglio che tu abbia paura di te stessa, voglio che tu accetti chi sei " nel frattempo Emilio ha gli occhi aperti e mi sta guardando.

"Non posso mai sapere cosa sta succedendo nella tua piccola testa, ma mi rendo conto di tutto quello che è successo..." Emilio tace per un attimo e mi guarda cupamente e a disagio. "E capisco che è per questo che non sapevi chi eri, ma ho notato che stai iniziando a diventare sempre più aperta e voglio solo che tu sia in grado di essere te stessa. Che giochi, fai gli scherzi che vuoi fare e fai tutte le cose segrete cattive che fa un'adolescente di 16 anni", improvvisamente si fa un sorriso in faccia. "Ed è per questo che ho fatto uscire tutti i tuoi fratelli da casa e ho invitato i tuoi amici e cugini e faremo una festa segreta!" Emilio dice felicemente.

Oh ragazzo e io pensavo che stessimo solo andando a fare skateboard, questo non funzionerà mai.

Sorellina di "TyaraDeVriendt"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora