29~passano.

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Ore 3:30 del mattino ,e di dormire proprio non ci riuscivo.

Nella mia mente c'era costantemente il suo volto ,le sue paroli dolci ed i suoi tocchi delicati.

Avevo provato di tutto ,ma piangere Era l'unica soluzione.

Provavo un calore profondo ,che quasi mi ustionava.

Era come se qualcosa mi stesse coprendo per non farmi infreddolire.

Io non mi ero mai sentito abbastanza ,ma in quel momento,mi sentivo una nullità.

Non ero riuscito a salvarla ,e questa cosa mi torturava.

"Non puoi salvare chi non vuole essere salvato" mi ripetevano tutti, mentre cercavo invano di restare accanto a lei sperando che non mi lasciasse.

Lo sapevo che avessero ragione,ma io speravo in un finale diverso.

Speravano che per un attimo avessero torto ,per salvarla e volare in alto,oltre quelle nuvole che quella notte coprivano l'intero cielo.

Ed ero lì,ero arrivato su quel tetto,lo stesso posto del nostro primo bacio.

Non avevo mai baciato una ragazza, ma lei era diversa.

Era più fragile ,ed io ...
Questa sua fragilità non l'ho saputa cogliere.

Accessi l'ennesima sigaretta ,sospirandola.

In un certo senso mi faceva sentire vicino a lei.

Era l'unica cosa che univa, a parte la cicatrice.

Anche tagliarmi ,e donarle una parte di me non era servito a salvarla.

Ora ditemi,Come avrei fatto a sentirmi un umano se ero semplicemente una nullità,una sana e strana nullità?.

E mentre guardavo il cielo ,ricoperto da nuvole nere mi chiedevo se tutto quello avesse davvero un senso .

Mi presi la testa fra le mani e strinsi gli occhi che buttavano via lacrime velenose.

Avevo i gomiti poggiati sulle ginocchia piegate e mi chiedevo se lei stesse bene.

Mi frullavano per la testa milioni di domande ,senza mai una risposta.

L'unica persona che poteva rispondere era lei,e quanto avrei voluto raggiungerla.

<<Cosa succederebbe se ti raggiungessi, Mia?>> Chiesi al cielo ,sperando che lei mi rispondesse ,che mi facesse capire che era presente,che mi stava guardando.

Quanto ero stupido nel credere in un suo segnale.

Quanto ero stupido nel pensare che mi stesse vedendo.

Ero stupido.

<<Ethan...>> Girai il volto e vidi Vic,che si chiudeva la vestaglia leopardata.

<<Sono le 4:00 di mattina ,cosa ci fai sveglio?>> Chiese ,raggiungendomi lentamente per paura di cadere.

Si sedette accanto a me e mi guardò, in attesa di una mia risposta.

<<Non riuscivo a dormire,così sono venuto qui. Tu? Che ci fai ancora sveglia ?>> Dissi ,rivolgendo la stessa domanda.

La bionda mi guardò e si grattò la testa.

<<Sono notti che continuo a sognare mia madre ,ma non capisco perché.>>

Mi guardò ed io feci una mezza risata .

Restammo in silenzio per un po'.

<<Sai... Quando mia madre è morta ,credevo che raggiungendola,avrei risolto tutto>> disse,iniziando il discorso.

Io la guardai e lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla.

<<Furono anni terribili,fra la paura di non farcela ,la consapevolezza che da grande non avrei avuto nessuno che mi avrebbe consigliato cosa fare, e mi faceva male.
Ma Ethan ,scappare dalla realtà non ti porta in una  migliore ,sarà sempre la stessa realtà di merda.>>

Rimasi 5 minuti a cercare di capire le sue parole.

Mi aveva aperto il cuore ,ma la mente restava comunque annebbiata,chiusa nelle segrete della mia anima sporca...

<<È tutto così difficile...io non so se sono pronto>> ammisi ,e lei mi sorrise.

<<Se più forte di quanto credi Ethan,davvero...>>

Speravo avesse ragione ,che per un attimo,cercassi in me un po' di forza ,che si nascondeva,e si nascondeva talmente bene da non riuscire a trovarla.

<<Mi manca Vic .
Mi manca ogni secondo delle mie giornate.
Mi manca durante gli incubi,mi manca durante i temporali...>>

Asciugai invano quelle lacrime ,che sapevano di disperazione e consapevolezza.

<<Siete sempre stati sulla stessa linea... Sottile,sottile... Che quasi credevate si spezzasse.

La tua è rimasta intatta,ma la sua.. >>

Chiusi gli occhi...
Portandomi via di lì con la mente...

Mi immaginavo insieme lei,in quello studio ,a ridere mentre cercano disperato la scheda che racchiudeva la nostra scopata.

Mi immaginavo insieme lei sul ponte di Roma a mangiare il gelato a cioccolato e vaniglia.

Mi immaginavo con lei in ogni mio gesto...

Ma lei non c'era...

Di noi era rimasta solo quella registrazione,quelle note ,quel tetto e quella capricciosa.

Ma nulla di più...

O forse si...

Di noi era rimasto il sentimento,tutto ciò che avevamo provato e che ci aveva incastrato talmente tanto bene ,che sembravamo pezzi di puzzle.

Di noi erano rimasti solo ricordi confusi,baci ,abbracci e una coca cola col ghiaccio.

Di noi era rimasto il raccontarci del passato l'un l'altro,capirci solo con lo sguardo e litigare solo pensandoci.

Di noi era rimasta solo quella foto in camera ,che accarezzavo come fosse lei...

Di noi era rimasta solo la mia suoneria ,che cercavo di non ascoltare quando qualcuno mi chiamava.

Di noi era rimasta solo polvere in un angolo di quella stanza ,che si restringeva ogni volta ,impedendo ai miei polmoni di prendere aria.

Di noi era rimasta quella linea sottile,che non si sarebbe mai spezzata... Che ci avrebbe collegato per sempre...

Io su questa terra ,e lei in paradiso...

Per sempre...

~Fine Line~ //Ethan Torchio\\जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें