1~ Roma

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Mentre mantenevo lo sguardo fisso sul calmo Tevere cercavo la pace in me.

Quella pace che era sparita per far spazio alla delusione che Michael mi aveva recato.

Michael....che è sempre stato per me "Universo".

Universo era il nomignolo che gli avevo attribuito quando, quella sera del 10 luglio del 2014 ci baciammo e decidemmo di dare vita al nostro amore che era rimasto chiuso in un cassetto per ben 8 anni, credendo che quello che c'era tra di noi fosse semplicemente un'amicizia.

A ripensarci, come nomignolo faceva pena...

La relazione per i 2 anni successivi andò benissimo.

Indubbiamente ci furono degli alti e bassi, più bassi che alti.

Ma cercammo sempre di curare le ferite della coppia e capire quale fosse il problema tra noi.
Non credevo però, che dopo tutto quello che avevamo superato, Michael potesse smascherarsi per ciò che era realmente.

Un codardo, insensibile, freddo, impotente e meschino traditore.

In poche semplici parole... Michael è stato l'artefice di tutte le mie notti insonne, di tutti i miei pianti e di tutti i pugni dati al muro.

Lui è stato la persona che credevo volesse solo il meglio per me e che mi amasse, ma non era così.

Il fatto è che...amare fa schifo, cerchi di amare una persona con tutte le tue forze, sperando che il sentimento sia reciproco, ma forse sono la sola che si sforza ad amare. Ho sempre sbagliato, ho sempre capito le esigenze dell'altra persona e mai le mie.

Non mi sono mai assicurata di stare bene con me stessa, di amarmi, di sorridere, di dormire invece di stare attaccata ad un telefono ore ed ore aspettando stupidamente un messaggio da quella persona che dolorosamente non è mai arrivato e mai arriverà.

Dopo l'ennesimo pianto nervoso della giornata, camminavo per le strade della mia città, le mie cuffiette riproducevano sempre e solo la stessa canzone, quella canzone che riusciva a farmi uscire da quel mondo orribile e farmi chiudere nel mio piccolo angolo di pace.

Nel mentre che continuavo a camminare senza una meta scorsi in lontananza un gruppo di persone.
Sono sempre stata una tipa abbastanza curiosa, vogliosa di imparare sempre dalle situazioni e soprattutto dalle persone. Così con il mio fare curioso mi avvicinai a quella massa di gente e vidi un gruppo di ragazzi che suonavano e che cantavano.

Erano molto strambi...
Il primo era colui che cantava. La sua voce era candida, ben scandita e con una pronuncia inglese meravigliosa.

Aveva i capelli raccolti in una piccola coda, la barba non molto lunga ed indossava una maglietta color cielo e dei jeans che si fermavano sui fianchi. Impugnava tra le mani un microfono con un lungo filo attaccato ad una cassa. Aveva delle scarpe nere e degli anelli su tutte le dita legati da un piccolo filo, una piccola collana con un quadrifoglio e degli occhiali da sole tra i capelli.

Il secondo ragazzo aveva i capelli rossicci, era molto poco in carne, aveva tra il labbro superiore e quello inferiore il suo plettro rosso.
Il suo sguardo era rivolto verso al sua chitarra acustica di marca yamaha.

Indossava una maglietta a maniche corte con il disegno di un tempio giapponese e dei pantaloni dritti di un color nero molto intenso.

Tra i 3 ragazzi si trovava una sola ragazza dai capelli non molto lunghi, dello stesso colore dei ragazzo carne ed ossa, anche se quelli del ragazzo erano molto più tendenti al rossiccio, e con un sorriso meraviglioso stampato sul volto.

L'ultimo ragazzo era quello più isolato .
Era seduto su una specie di mini batteria, con lo sguardo concentrato sulle bacchette che impugnava tra le mani .
Si poteva capire anche da un miglio lontano che si trattasse di un carattere timido e chiuso.
Come l'ho dedotto?
Bhe dal suo modo di fare...
Aveva sempre il capo basso, rivolgendo lo sguardo solo alla sua mini batteria.
Non sorrideva mai e quando si fermava iniziava a tremare, forse per tensione.

~Fine Line~ Vol.1  //Ethan Torchio\\Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin