capitolo 39

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Spencer's point of view

Decisi di entrare io con Derek. Garcia aveva indagato su quei tre uomini e ci aveva raccontato la loro storia.

Erano tre fratelli appartenenti ad una famiglia con pochi soldi, loro madre si era ammalata di Alzheimer e avevano bisogno di trovare i soldi per aiutarla il più possibile. Eppure era impossibile che avessero svolto tutto da soli.

Per quanto fosse brutto ammetterlo sapevo come si sentivano, sapevo anche che se non puoi permetterti delle cure allora vieni lasciato morire dalla società consumistica.

Tutti sapevano che io ero l'unico in grado di poter capire in parte il loro dolore, ero l'unico che sarebbe riuscito ad empatizzare con loro a causa di mia madre e della sua Schizofrenia. Eppure io volevo entrare lì per Evelyn, per dirle che sarebbe andato tutto bene.

Lasciammo le armi a Hotch e ci dirigemmo verso l'ingresso della banca. Sui miei occhiali era stata depositata una videocamera e nella cintura di Derek un microfono, ci avrebbero sicuramente perquisiti e dovevamo sembrare puliti.

Se avessero scoperto l'inganno probabilmente sarebbe finita male, non solo per noi ma anche per tutti gli ostaggi presenti.

Dopo pochi minuti la porta venne sbloccata, prima di entrare volevo che i bambini fossero mandati fuori. Non potevo fidarmi di quei criminali, erano troppo spietati per essere onesti.

<<lasciate andare i bambini>>indietreggiai di un passo per fargli vedere che sarei potuto tornare dal mio gruppo se lo avessi voluto, lui non aveva il controllo su di noi <<ostinato il ragazzo>> rise facendo un segno con la mano ai suoi fratelli.

Lui doveva essere Jacob, il fratello maggiore nonché capo e ideatore di quel folle piano suicida.

Dieci bambini uscirono dalla banca e noi tirammo un sospiro di sollievo nel notare che fossero rimasti illesi. Non gli avevano fatto nulla fortunatamente.

Con passo deciso ci dirigemmo all'interno. La situazione era più grave di quella che ci eravamo immaginati e anche gli altri della squadra, grazie alla mia videocamera, si erano resi conto di aver sbagliato a sottovalutare quegli uomini.

In lontananza vidi Evelyn, era seduta al centro della stanza con una pistola puntata addosso. Cercai di rimanere indifferente per non far capire che ci conoscessimo, dovevo essere forte e rimanere calmo anche se mi risultò più difficile del previsto.

<<a terra>> Harry, il fratello minore, ci ordinò di sederci e sia io sia Derek notammo il suo tono insicuro. Lui era contrario a tutta quella faccenda, di conseguenza avremmo dovuto fare leva su di lui e sul suo lato umano <<come facciamo ad uscire senza essere presi?>> successivamente si avvicinò a me notando che tra i due io ero quello più magro ed esile, non avrebbe avuto problemi a battermi fisicamente.

<<non devi fare questo, se collabori possiamo aiutarti ad ottenere meno anni di prigionia>> lui sembrò rifletterci ma l'amore che provava verso i suoi fratelli e sua madre era troppo forte per cedere così facilmente. Si allontanò bisbigliando qualcosa all'orecchio di Steven, avevano pochi anni di differenza quindi probabilmente erano quelli più legati.

La situazione era pesante. Riuscivo a leggere solo paura negli occhi dei presenti, mi spezzava il cuore vedere anche Evelyn in quelle condizioni. Avrei voluto correre verso di lei e stringerla a me, per proteggerla con la mia vita se fosse stato necessario.

<<allora, ti ha fatto una domanda>>Jacob prese il posto di Harry e venne da noi per elaborare un possibile piano di fuga, avevano svuotato le cassette e anche se non era il caveau si sarebbero accontentati.

Dopo tutto l'unico in grado di aprirlo era morto a causa di uno sparo subito dopo il nostro ingresso.

<<sai io ho mia madre che è schizofrenica>> cercai di empatizzare con lui, in modo che non mi vedesse come un nemico <<so cosa stai provando, so che il mondo fa schifo e solo chi ha i soldi può permettersi le cure. So che ti senti impotente difronte a questa ingiustizia>> Evelyn sgranò gli occhi ascoltando ogni parola attentamente, non le avevo mai parlato di mia madre. Non perché me ne vergognassi, ma piuttosto perché era un argomento molto delicato e mi faceva ancora stare male parlare di lei.

<<detto da un agente dell'FBI fa ridere>> era vero, io ero cresciuto in una famiglia non ricca ma in quel momento non potevo lamentarmi della mia condizione economica <<quando sono cresciuto non avevo così tanti soldi come credi, adesso se sto bene lo devo a me stesso e puoi farlo pure te. Avresti potuto trovare un lavoro e aiutare tua madre, le rapine non sono mai la soluzione>>

Purtroppo dissi la cosa sbagliata. Dissi inconsapevolmente che era colpa sua se sua madre non era riuscita a guarire, che se avesse trovato un lavoro le cose sarebbero andate diversamente.

Lui estrasse la pistola dai pantaloni e sparò due colpi, eppure non sentii dolore.

nightmare |criminal minds|Where stories live. Discover now