capitolo 27

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Evelyn's point of view

Erano passati 2 giorni e le uniche cose che mi dicevano tutti era "devi mangiare" oppure "non puoi reagire così" ma onestamente a me non importava della mia salute in quel momento, a me importava solo di Spencer. E lui era in pericolo a causa mia.

Ormai nessuno mi chiedeva come stessi, era abbastanza visibile dalla mia faccia cadaverica. In quei giorni ero riuscita a dormire solo un paio d'ore, passavo le mie notti ad analizzare la mentalità di Alison per capire dove lo avesse portato. Stavo svolgendo il lavoro di una profiler nonostante non avessi studiato mai nulla a riguardo. Non riuscivo  a stare ferma ad aspettare, dovevo almeno provare a salvarlo.

<<Eve abbiamo una pista ma è necessario che te venga con noi>> Hotch si avvicinò a me con sguardo compassionevole, sapeva che per fare in modo che Spencer ne uscisse vivo avevano bisogno della mia presenza. Alison aveva bisogno di vedere me, ero l'unica persona in grado di farla ragionare. Anche se onestamente dubitai che in lei fosse rimasta una parte genuina e buona.

<<dove lo ha portato?>> finii di bere la mia tazza di caffè per rimanere sveglia e lo guardai tremando leggermente a causa della caffeina in corpo. lui fece finta di nulla e mi rispose.

<<crediamo lo abbia portato nella sua casa in campagna>> era ovvio. Era l'unico luogo, oltre la casa dove Alison aveva portato me, in cui chiunque avrebbe potuto tenere un ostaggio senza preoccuparsi di essere trovato. Non aveva vicini di casa ne tantomeno persone che percorrevano quelle strade. Era isolata sotto tutti i punti di vista. Eppure c'era qualcosa che non quadrava, quella casa era sempre stata odiata da lei. Non lo aveva portato lì.

<<credo che non sia lì>> non mi importava se loro avessero ottenuto una laurea in criminologia e se trovare il luogo fosse il loro compito, Io conoscevo abbastanza bene Alison da sapere che non era da lei andare lì.

Come un'illuminazione improvvisa riuscii a capire dove l'avesse portato, era sempre stato sotto il mio naso.

<<Ospedale Saint Louis>> affermai dopo pochi secondi, era quello il luogo in cui io e lei avevamo capito di essere inseparabili, la nostra vera amicizia era iniziata lì. Fin da piccole eravamo state unite ma in quella struttura avevamo capito che saremmo sempre state insieme. In buona e in cattiva sorte.

<<è abbandonato>> sussurrò Hotch <<muoviamoci, spero solo che la tua intuizione sia corretta>> Spencer aveva poco tempo e lo sapeva pure lui. Nonostante ciò aveva deciso di credere nella mia intuizione, aveva deciso di fidarsi di me per risolvere il caso.

Metà squadra dell'analisi comportamentale sarebbe andata alla casa, io sarei andata con l'altra metà all'ospedale. Bisognava essere sicuri di trovarlo il prima possibile, Alison aveva mostrato più volte di non avere scrupoli nell' uccidere.

Mentre la macchina viaggiava ad alta velocità, le sirene creavano un rumore talmente forte da rompere i timpani a qualsiasi persona si fosse trovata nelle vicinanze.Io riuscivo solo a immaginare a quello che stava vivendo Spencer a causa mia, avevo preso una decisione. Forse la decisione più dura di tutta la mia vita.

Avevo deciso che una volta che Alison fosse stata incarcerata io me ne sarei andata altrove, probabilmente a Londra da mia cugina. Non potevo permettere che lui finisse nuovamente in pericolo a causa mia.

Era da egoisti rimanere. Quando si prova un forte sentimento nei confronti di qualcuno desidero solo che quella persona sia felice e al sicuro. Con me sarebbe stato felice, o almeno così speravo, ma di certo non al sicuro. Alison era piena di conoscenze, nemmeno io sarei mai stata al sicuro ma almeno volevo che lui lo fosse.

Arrivammo dopo poco tempo. L'ospedale era identico a quando ero andata lì la prima volta, se non per il fatto di essere abbandonato e leggermente malmesso. Mi aveva sempre provocato un senso di inquietudine quel luogo e in quelle condizioni tale sensazione era nettamente più intensa.

Con un gesto abile Derek diede un calcio alla porta,davanti a noi c'era solo un lungo corridoio vuoto.I nostri passi facevano eco, sembrava fossimo soli. Eppure sapevo che non era così. Sapevo che era quello il luogo giusto.

Tenendo la torcia con la mano destra mi avviai verso una scala che portava al piano superiore, ovvero il reparto dedicato alle donne incinte.

<<strano che non ci sia nessuno>>mi guardai attorno sempre più stupita, era impossibile che avesse lasciato la cogliessimo a sorpresa. Mi stava aspettando e non aveva proprio senso che nessuno si preoccupasse di cercarmi tra i corridoi <<troppo strano>>sussurrò Emily facendosi avanti al posto mio, voleva in tutti i modi tenermi protetta e lo apprezzai davvero tanto.

Arrivammo immediatamente nella stanza in cui Alison aveva preso la decisione di abortire e trovammo Spencer seduto a terra imbavagliato. Non appena ci vide spalancò gli occhi iniziando a muoversi, stava cercando di dirci qualcosa <<siamo qui, va tutto bene>> corsi verso di lui senza preoccuparmi dei suoi avvertimenti tirando giù la benda che gli impediva di parlare <<dovete andarvene, ora>> disse esasperato, la sua voce era flebile, chissà quante torture aveva dovuto subire.

<<non se ne parla, non ti lasciamo qua>>Emily corse verso di lui slegandolo immediatamente in modo che potessimo andarcene, eppure sentivo che c'era qualcosa di strano e purtroppo il mio sesto senso non sbagliava.

<<ero sicura che lo avreste detto>> da una stanza adiacente fece eco la voce di Alison,aveva sempre amato le entrate d'effetto. Il suo sguardo mi penetrò l'anima facendomi rabbrividire.

<<FBI metti le mani in alto LENTAMENTE e lascia la pistola a terra>> Emily avanzò disponendosi tra me e lei, eppure dal volto di Alison traspariva solo divertimento.

<<hai perso, fai quello che ti ha detto>> Derek reagì immediatamente portandomi dietro di lui con un braccio, riuscivo a sentire la sua rabbia e probabilmente la avrebbe sentita anche un bambino di cinque anni.La bionda continuava a stare immobile.

Mi girai verso Spencer che con un cenno mi incitò ad avvicinarmi a lui per sussurrare qualcosa, stava perdendo tutte le forze e dal viso traspariva molta confusione. Era stato drogato. Era la stessa espressione che aveva mio fratello costantemente.

<<dobbiamo scappare>> sussurrò flebilmente e magicamente capii, voleva incendiare l'ospedale con tutti noi dentro. Quella sarebbe stata la sua morte clamorosa e noi dovevamo essere presenti per morire con lei.

<<andiamocene>> gridai quando notai la tanica di benzina disposta in un angolo <<oh non lo farete>> disse Alison avvicinandosi a me e puntandomi la pistola alla tempia <<siamo cresciute insieme e adesso moriremo insieme>>.

<<andatevene>> la mia voce si spezzò quando incitai gli altri componenti della squadra ad andarsene eppure era giusto così, era giusto che loro si salvassero.

La mia vita era insignificante, la loro era importante per salvare altre vite.

<<non se ne parla>> Emily puntò la sua pistola verso la ragazza sparandole alla gamba prendendola alla sorpresa. Aveva sottovalutato la squadra dell'FBI e la loro determinazione.

Derek corse verso di lei ammanettandola una volta per tutte, eppure qualcosa andò storto.

nightmare |criminal minds|Where stories live. Discover now