capitolo 6

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Spencer's point of view

Hotch richiamò tutti noi in sala conferenze con particolare urgenza, mi precipitai lì in attesa del riscontro. Fui il primo ad arrivare.

Giocherellai con i capelli con particolare ansia, volevo sapere cosa fosse successo ad Evelyn in quei due anni. Volevo sapere il motivo per cui i suoi occhi si fossero spenti e soprattutto volevo trovare i colpevoli a tutti i costi. Mi sentivo come se dovessi proteggerla, come se fosse mia responsabilità farlo. Ai miei occhi appariva così fragile ma allo stesso tempo così tanto forte. Sapevo che probabilmente sarebbe riuscita a proteggersi da sola da qualsiasi cosa, ma in questo caso non ci sarebbe riuscita e lo sapevamo tutti. Eravamo abituati e sapevamo fino a quale punto un essere umano potesse spingersi.

Amavo il mio lavoro, non lo avrei mai cambiato con niente, ma sapevo che a causa dei vari crimini la mia visione del mondo non sarebbe mai stata come quella di una qualsiasi persona. Ad ogni angolo della strada riuscivo a immaginare diversi modi in cui qualcuno potesse compiere un'azione cattiva. Ormai anche la notte per me era diventata tenebrosa e piena di incubi.

Forse anche per questo mi sentivo così vicino a Evelyn, forse il nostro punto di analogia era quello di avere dei mostri in testa. Forse aiutando lei a liberarsi dei suoi sarei riuscito pure io a eliminare i miei.

Hotch entrò per ultimo richiamando l'attenzione dei presenti, mentre ero immerso nei miei pensieri la stanza si era riempita di tutti i componenti della squadra. Non me ne stupii, mi capitava spesso di perdermi nella mia mente.

<<siamo qui perché Emily ha qualcosa da comunicare>> il capo diede la parola ad Emily che sembrava leggermente sconvolta, cattivo segno.Significava che quello che ci stava per comunicare era davvero forte da sopportare.

<<allora ragazzi ci troviamo difronte ad un caso diverso dal solito, Evelyn mi ha nominato alcune ragazze presenti con lei nelle varie case e tutte, nessuna esclusa, sono state trovate morte dopo un mese e undici giorni esatti>> questo significava solo una cosa, uno dei tre uomini si era infatuato della povera Evelyn. Secondo le statistiche nella maggior parte dei casi si tratta del capo, ovvero colui che dirige i fili.

<<penso sappiate tutti il motivo per cui lei sia rimasta in vita, ma adesso rimane una domanda ovvia da fare>> esclamò Emily chiudendo leggermente gli occhi, probabilmente quella faccenda la coinvolgeva più di qualsiasi altro caso. Fu così per tutti.

<<perché l'hanno lasciata andare se è così importante>> dissi ad alta voce togliendole le parole di bocca, c'erano troppe cose che non quadravano in quella faccenda e mi sembrava troppo strano che fossero solo tre gli uomini coinvolti. Probabilmente loro facevano parte solo di una parte dei colpevoli, dietro di loro doveva esserci per forza qualcosa di più grande.

<<non abbiamo indicazioni riguardanti le varie case disperse nel continente?>> chiese Derek analizzando la situazione in modo oggettivo, sarebbe stato un ottimo indizio.

<<abbiamo trovato la casa da cui è stata lasciata fuggire Evelyn e la polizia scientifica è già sul campo per analizzarla e cercare prove, nel frattempo dobbiamo solo aspettare>> aspettare significava solo che la sua vita sarebbe stata sempre più in pericolo, loro sarebbero tornati e lo avevano detto.

Hotch poi si rivolse a Garcia <<Penelope te cerca i luoghi del ritrovamento delle donne elencate da Evelyn, cerca anche morti sospette e corpi ritrovati dopo un mese e undici giorni negli ultimi 2 anni>> doveva significare qualcosa un mese e undici giorni , era impossibile che fosse stato deciso questo periodo di tempo casualmente.

Erano organizzati, fin troppo.

Decisi di andare a trovare Evelyn, quel giorno sarebbe stato il suo compleanno in condizioni normali, in quelle circostanze invece per lei fu un semplice giorno di prigionia.

Provai a parlare con Hotch per portarla a fare un giro in città , in modo da farle cambiare un po' aria,  ma lui ritenne che fosse troppo pericoloso, considerando che essendo il suo compleanno sarebbe stato più alto il rischio di rapimento, perciò pensai di organizzarle una sorpresa. Se lo meritava.

<<come ti senti?>> i suoi capelli rossi erano raccolti in una coda scompigliata e i suoi occhi erano gonfi, aveva pianto.

Il gonfiore dopo le lacrime è dovuto dal contenuto di sodio all'interno del liquido che esce dai nostri occhi e questo provoca il gonfiore delle palpebre. I vasi sanguigni intorno agli occhi, poi, per lo sforzo si dilatano, rendendo il gonfiore più evidente. Decisi di non spiegarle il funzionamento degli occhi e il motivo per cui si fossero gonfiati.

<<è difficile dirlo, mi sento davvero stanca, tanto stanca, ma una stanchezza che non va via con qualche ora di sonno>> abbassò la testa leggermente imbarazzata, probabilmente non era abituata ad aprirsi o semplicemente a far sapere agli altri le sue emozioni.

<<posso immaginare, e so che non vedi l'ora di uscire da questo incubo ma vedrai che andrà tutto per il meglio. Riuscirai a tornare a vivere normalmente>> dissi con voce calma per tranquillizzarla, odiavo vedere una donna così spenta. In particolare odiavo vedere lei in quelle condizioni, non meritava altro male. Ne aveva sopportato fin troppo.

<<parlami un po' di te, parlami di Evelyn di due anni fa>> dissi istintivamente, nessuno si era mai preoccupato di chiederle chi fosse. Solo cosa le fosse successo. Io sapevo già tutto quello che Garcia era riuscita a scoprire ma sentirlo da lei era un'altra cosa, volevo che sapesse che lei non era quello che le era stato fatto. Che lei era un donna a cui era stato fatto del male ma anche una donna che sarebbe riuscita a tornare ad essere pura e buona.

Mi raccontò veramente tante cose interessanti, mi raccontò della sua famiglia, del suo lavoro come medico, dei suoi sogni, della sua passione per l'astronomia e per la filosofia.

Era una ragazza veramente piena di sogni e di passioni, era vita pura.

nightmare |criminal minds|Where stories live. Discover now