capitolo 10

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Evelyn's point of view

Garcia era davvero uno spasso, a volte era davvero logorroica ma riusciva a mettere chiunque di buon umore. Era strano come, nonostante tutti gli orrori che vedesse costantemente, il suo cuore fosse ancora puro e gioioso.Cercava sempre il buono in tutti.

<<vado a farmi un the caldo, te vuoi qualcosa?>> Penelope girò la sua sedia rosa e si alzò in piedi pimpante, scossi la testa sorridendo. Avevo la nausea in quel momento, avevo ansia. Non sapevo se sarebbero riusciti a trovare qualche nuovo indizio sul campo ed ero preoccupata che quella storia non sarebbe finita mai.

Lei alzò le spalle allontanandosi velocemente, i suoi tacchi riecheggiavano nel corridoio e immediatamente mi venne in mente il rumore delle professoresse quando entravano in classe durante i miei anni di liceo.

<<Evelyn>> un poliziotto si affacciò dallo stipite della porta controllando velocemente che fossi rimasta sola <<questo è per te>> allungò la mano <<non farlo leggere a nessuno>> aggiunse poi con fare fugace. Infatti dopo pochi secondi era già sparito in mezzo al corridoio.

Lo misi in tasca, consapevole che Penelope sarebbe tornata a breve, e mi avviai verso il bagno. Almeno li era l'unico luogo in cui potevo avere un minimo di solitudine. Spesso la solitudine non era un male, o perlomeno io ritenevo che stare soli avesse un effetto terapeutico.

"stasera ore 23 al bar dietro la strada, se non vuoi che i tuoi nuovi amici vengano uccisi uno per uno ti conviene stare in silenzio.Non vorrai mica che il dottor Reid soffra per colpa tua" iniziai a tremare.Lunghi brividi iniziarono a travolgermi la schiena, come avrei fatto a scappare? ero letteralmente nella sede dell'FBI. Non sarebbe stato un gioco da ragazzi passare inosservata, soprattutto considerando che Penelope non aveva intenzione di lasciarmi sola stanotte.

Qualcuno bussò alla porta del bagno e sobbalzai per lo spavento, non mi ero resa conto che ero lì dentro da venti minuti. Venti minuti passati a leggere quel maledetto biglietto. In poche parole mi stava chiedendo di decidere tra la mia vita e quella di coloro che mi avevano protetta. <<il team è dovuto andare fuori città per un caso abbastanza complicato, stanotte pigiama party nella batcaverna!!!>>

Mi sciacquai il volto mettendo su uno dei miei più falsi sorrisi, grazie a quella vicenda durata due anni stavo imparando a sorridere, quando mi veniva da piangere.

Garcia non appena mi vide mi prese a braccetto sussurrandomi all'orecchio per non farsi sentire <<con noi ci sarà anche il nuovo poliziotto, soprannominato da me "sexy man" per ovvi motivi>> me lo indicò e rimasi senza parole. Era lo stesso uomo che mi aveva dato il foglietto, era lui la spia. Era stato lui a mandare i fiori e forse era lui il soggetto ignoto.

Mi schiarii la gola mentre il mio cuore piano piano iniziava a frantumarsi. Era davvero arrivata la fine dei miei giorni?

Decisi di scrivere una lettera d'addio una per la squadra e una per Spencer, le avrei nascoste sotto il cuscino e avrei provato in ogni modo di fargli capire come fossero andate le cose.

Probabilmente dopo la mia scomparsa la stanza in cui avevo passato le notti precedenti sarebbe stato il primo luogo ad essere perquisito.

<<pizza?>> Penelope aveva creato un programma organizzato della serata, avremmo passato tutta notte a parlare e a guardare episodi di una serie tv per cui andava matta.

<<pizza.>> la avevamo mangiata solo due giorni prima ma ne ero stata privata per così tanto tempo che la avrei mangiata anche per un mese intero.

Penelope prenotò le pizze e dopo mezz'ora arrivarono belle calde, sperai vivamente che quello non fosse il mio ultimo pasto.

Le 23 arrivarono veramente velocemente, Garcia si era addormentata a metà episodio e il poliziotto davanti a me mi guardò facendomi un cenno. Come per incoraggiarmi ad alzarmi.

non era lui il soggetto ignoto, nei suoi occhi leggevo dispiacere.

Cercammo di abbandonare la stanza senza far rumore, in modo che la regina dell'informatica non si rendesse conto della situazione, avviandoci verso l'ascensore.

Nessuno sospettava niente ed era normale, ero sotto scorta da giorni e con me c'era un poliziotto come al solito. Non c'era niente di strano.

<<mi ucciderà>> chiesi con il cuore in gola all'uomo di fianco a me, probabilmente anche lui era una vittima come lo ero io. Glielo si leggeva in faccia, lui non voleva fare del male a nessuno.

<<non ne ho idea, so solo che è ossessionata da te e dalla tua vita>> il soggetto ignoto era una donna. Le cose si complicavano, la squadra era alla ricerca di un uomo, stava diventando sempre più improbabile che sarebbero riusciti a trovarmi in tempo.

Presi un respiro ed entrai nel locale, era piuttosto pieno di gente per essere un giovedì sera. Mi sedetti al bancone ordinando qualcosa da bere nell'attesa che arrivasse la misteriosa donna ma qualcosa attirò la mia attenzione, o meglio dire qualcuno.

Alison era lì nel bar, stava correndo verso l'uscita piangendo a dirotto. Mi precipitai da lei. Non importava se il soggetto ignoto non mi avesse trovata all'interno del locale, dopo essere stata accanto alla mia migliore amica sarei tornata dentro e avrei affrontato il mio destino.

<<va tutto bene?>> mi avvicinai lentamente mettendole una mano sulla spalla, quando lei alzò la testa mi fu tutto chiaro. Ogni cosa iniziò a quadrare, eppure quando me ne resi conto ormai era troppo tardi.

Qualcosa mi colpì dietro la testa e qualcuno mi sollevò da terra, iniziai a scalciare nel vuoto, sperando di provocare una perdita di equilibrio nell'uomo dietro di me. Sapevo di non essere pesante ma sapevo che anche solo un uomo sarebbe riuscito a sollevarmi in quel modo e senza troppi problemi. Lo spesso strato di sangue causato dalla ferita alla testa iniziò a colare nell'orecchio per poi cadere anche nel marciapiede.

La mia vista si iniziò ad annebbiare e a diventare sempre più oscura, continuai a combattere ma a debolezza iniziò a prevalere. L'ultima cosa che riuscii a sentire fu il rumore di una portiera, poi venni gettata in un veicolo e persi i sensi completamente.

nightmare |criminal minds|Where stories live. Discover now