The daughter of the Black's

*Another Star*

Sua madre l'abbracciò, era la prima volta che lo faceva ma prima di staccarsi dall'abbraccio le sussurrò all'orecchio

-Non ci deludere- poi la lasciò e le diede un sorriso acido. Meissa si voltò e attraversò il muro correndo con tutto il suo carrello, e subito dopo di lei suo fratello.

 Mentre aspettavano il treno, venne un piccolo folletto a prendere i loro carrelli " Chi sa dove li porta" pensò Meissa ma mentre vedeva il folletto allontanarsi trasalì. In lontananza vide, mentre parlava e scherzava con i suoi amici, suo fratello Sirius. Sentì una lacrima bagnarle la guancia e non poteva far a meno che lasciarla scendere. Il ragazzo si voltò e la vide, e quando la vide il suo sguardo si spense, la fissava, lei non capiva se in una maniera buona o cattiva, ma sapeva che nonostante fossero passati quattro anni lui l'aveva riconosciuta. In quel momento però suo fratello Regulus le prese il polso e mentre la trascinava via le disse 

-Muoviamoci il treno è arrivato- I due salirono sul treno e si sedettero in una delle cabine libere. Meissa vide una ragazza aprire la porta 

- E' permesso?- chiese la giovane dai capelli quasi bianchi come il latte

-A te si- rispose suo fratello, con aria giocosa, si, ma senza scomporsi troppo. La ragazza si sedette affianco a suo fratello e poi correndo arrivarono anche altri due ragazzi. Uno si buttò addosso a suo fratello e alla sua amica e l'altro si sedette accanto a Meissa 

-Vi sono mancato?- chiese il ragazzo disteso sui due

-No per niente- rispose Regulus e la ragazza concordò con lui. Passarono alcuni minuti e il treno partì e finalmente qualcuno si accorse anche della presenza di Meissa

-Ehi scusami non vorrei sembrare scortese- disse il ragazzo seduto accanto all'amica di suo fratello - ma perchè non lasci questa cabina?-

-Zitto Barty- disse Regulus -Lascia stare mia sorella- Tutti si voltarono verso di lui 

-Tua sorella?- chiese il ragazzo seduto accanto a lei -Non sapevo che i Black avessero una figlia-il ragazzo si voltò verso Meissa -Piacere sono Evan- disse porgendole la mano -E immagino tu sei un'altra stella eh? Vediamo, da che costellazione viene il tuo nome?-

-Io sono Meissa- disse stringendogli la mano -E comunque il mio nome è quello di una mia stella della costellazione di Orione-

-Oddio ci divertiremo un sacco- esclamò la ragazza -Io sono Pandora piacere di conoscerti- disse afferrandole la mano e stringendola fortissimo. 

Passò un'ora, tutti nella cabina si erano addormentati o meglio quasi tutti. Meissa non riusciva a dormire c'erano rumori per tutto il treno e lei ne era molto sensibile, era arrivata la notizia che alcuni ragazzi del quinto anno stavano andando per tutte le cabine a fare degli scherzi e per questo si sentivano gridi ovunque. Meissa sentì un rumore alle sue spalle, e si voltò verso la porta della cabina. Ed eccolo che lo vide di nuovo. Sulla soglia della porta, quasi paralizzato, e la fissava. I suoi amici dietro non sapevano cosa stesse succedendo. Nessuno parlava, solo sguardi intensi, i respiri erano l'unica cosa che rompeva il silenzio. Ma ad un certo punto Regulus si svegliò e vedendo il fratello alla porta, si alzò e gliela chiuse in faccia. Si andò a sedere nuovamente e guardò la sorella poi disse seriamente

-So quanto ti manca- lei ricambiò lo sguardo confusa - E fidati manca anche a me, ma non possiamo permetterci di parlargli, o di riallacciare i rapporti, o nostra madre verrà a saperlo e penso che tu sappia cosa ci farà- Meissa lo sapeva, sapeva bene cosa quella donna le avrebbe fatto, così annuì e la conversazione fu chiusa là.

Il treno arrivò alla sua fermata. Meissa aveva indossato la sua uniforme ed era scesa. Il custode delle chiavi di Hogwarts, un uomo alto con lunghi capelli e una lunga barba di nome Rubeus Hagrid, aveva chiamato tutti gli studenti del primo anno e suo fratello l'aveva incoraggiata ad andare per poi sparire insieme ai suoi amici. Hagrid li accompagnò fino ad Hogwarts con delle barche. E adesso era il momento di essere smistati nelle casate