«Ops, scusate. – disse goffamente, mettendosi più comodo per non essere un peso con i suoi muscoli. Eppure, innalzata la testa, si imbatté in un cellulare tra lui e il ragazzo al centro del sedile che gli fece sollevare un sopracciglio. – Stai filmando?» domandò con aria esplicitamente infastidita. Il ragazzo guardò altrove, abbassando il dispositivo con fare innocente. Dave glielo levò forzatamente dalle mani; il video stava ancora filmando. Schioccò la lingua, scuotendo la testa. «Stiamo per morire e il tuo primo pensiero è riprendere me, mentre cerco di sfuggire da tre uomini armati?» Il civile avrebbe voluto riprendere il suo cellulare, tuttavia i suoi occhi andarono oltre la figura di Dave, alle sue spalle, e si irrigidì impaurito. «Mi tocca sequestrartelo, mi dispiace.»

Dopo quelle parole, Dave si voltò con irruenza e fece collidere il telefono sullo zigomo di Kean, spaccando lo schermo; questi indietreggiò dolorante, coprendosi il volto con entrambe le mani. Il soldato aveva giurato di aver udito un insulto poco cordiale da parte sua, ma non ebbe tempo per fare l'offeso; caricò un destro e stese l'uomo con un gancio vigoroso. Ma Kean si rialzò, sebbene il naso sanguinante e lo zigomo rossastro; i riflessi di Dave furono lesti e responsivi da fargli muovere la mano sinistra per immobilizzare il polso della mano armata che aveva puntato al suo fianco. La spostò verso il pavimento, cosicché Kean sparasse al suo stesso piede. Urlò incessantemente, mentre una pozza di sangue aveva già macchiato il tappeto blu con la quale era rivestito il corridoio dell'aereo. Il soldato lo spinse contro i sedili vuoti prenotati da lui e Noah; in questo modo Kean si distese e non fu in grado di liberarsi dal peso immane dell'uomo, il quale gli levò la pistola dalle mani e gliela puntò sulla fronte. In un primo momento, Dave esitò, ma non appena l'avversario tirò fuori un pugnale dalla tasca, lo freddò senza ripensamento.

«Cazzo!» urlò Noah, spettatore dell'intera scena, avvenuta praticamente a qualche centimetro dal suo corpo.

Il braccio molleggiante del cadavere gli cadde addosso e lui con poca finezza lo allontanò, disgustato. Lo aveva ucciso di fronte a lui. Era stato a dir poco...Ci pensò il suo cuore martellante a descrivere quella sensazione. Si passò una mano sul viso e, quando sulle sue iridi si riflesse del rosso sui polpastrelli, intuì che il sangue che era esploso dal cranio del terrorista si era riversato non solo sulle braccia di Dave, ma anche sulla sua faccia. Subito la manica la utilizzò per pulirsi; erano solo poche gocce, ma era pur sempre sangue, sangue di un uomo che era morto accanto a lui.

«Volevi forse distruggermi i timpani?!» sbottò.

«Perdonami, ho poco spazio.» si discolpò Dave, lanciando via l'altra pistola.

Non si accorse, però, che gli altri due – Trent e Nigan – lo avevano raggiunto; il primo lo immobilizzò da dietro, puntandogli la pistola alla tempia, mentre il secondo gli arrivò frontalmente, anch'egli con la canna puntata su di lui. Questa sì che era una bella gatta da pelare. Uno scontro quattro contro uno è sleale. –ironizzò, sollevando le mani in senso di arresa. – Ma non è nulla di complesso.
Un movimento talmente repentino che i due avversari non furono in grado di registrarlo appieno. Con una coordinazione tale da non commettere nemmeno il più inafferrabile degli errori, Dave afferrò la canna della pistola alla testa e la spostò con irruenza; il colpo partì, collidendo su un sedile, mancando di striscio un civile tremante. Contemporaneamente alzò la gamba destra per dare un calcio contro la pistola di fronte a lui. Questa volò dalla presa di Nigan, cadendo paradossalmente sul torace di Noah; questi la tenne con prudenza e levò il caricatore, gettando le due parti sotto sedili diversi per renderle irraggiungibili. Infuriato, Trent diede un calcio sul polpaccio di Dave, costringendolo a cadere su un ginocchio. Puntò la canna sul retro della nuca e premette il grilletto.
Click! Fece l'arma da fuoco, senza fare effettivamente fuoco.
Trent squadrò sconcertato l'arma, provando di nuovo a premere il grilletto, come se avesse voluto assicurarsi di averlo fatto bene; non sparava. Il rumore del meccanismo era come incastrato.
Dave scoccò un'occhiata di sbieco alle sue spalle, ghignando soddisfatto.

OPERAZIONE YWhere stories live. Discover now