Capitolo 15- I LOVE YOU

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POV JUNGKOOK:

Ho ascoltato tutto.

Non volevo rimanere lì a guardare quei due scambiarsi effusioni e dopo aver tirato un pugno ben assestato al muro, facendo sanguinare le mie mani proprio come il mio cuore, avevo quasi deciso di abbandonare tutto e andarmi a rintanare nella mia camera, per leccare e curare le mie ferite da solo, sia fisiche ma soprattutto dell'anima. Sì, perché Jimin ha toccato corde della mia anima che nessuno mai è riuscito il 27 anni di vita. Un suo solo gesto o sguardo può decidere la mia disfatta ed è proprio questo che sta accadendo guardando la scena di lui che si lascia toccare da mani che non sono le mie.

Mentre però, con il cuore in tumulto, decido di recarmi il più lontano possibile da quello strazio sento il mio piccolo angelo che comincia a parlare e rifiutare qualsiasi tipo di avances o aiuto da parte di Yoongi. Mi sento quasi orgoglioso e come un bimbetto vorrei saltare e urlare al cielo di essere l'uomo più felice su questa terra ma di nuovo sono obbligato a tacere e bloccarmi come una statua. Le parole che Jimin pronuncia a raffica quasi bloccano per sempre il mio cuore. Ha avuto una vita di merda, un'infanzia di merda.

Non sapevo avesse perso entrambi i genitori, non sapevo che il nonno lo usava come sacco da boxe, non sapevo avesse molteplici fratture e non parlo di quelle fisiche. Che razza di migliore amico sono stato?

A peggiorare la condizione del mio cuore ormai impazzito, sono le successive parole: Jimin mi ha sempre osservato.

Jimin mi ha sempre guardato da lontano.

Jimin mi ha sempre idolatrato.

Jimin mi ha sempre sostenuto.

Jimin mi ha sempre amato.

Ne sto prendendo consapevolezza adesso del sentimento forte che mi lega a lui, da sempre. Il suo amore è sempre stato così reale, mentre io sono sempre stato così coglione.

Lui ha sopportato così tanto per me e continua a farlo solo ed unicamente per me e invece io per lui, cosa ho fatto? Dov'ero quando lui è stato violato, violentato. Dov'ero quando lui si era perso e aveva bisogno di una bussola per ritrovare la retta via? Dove cazzo ero io, quando ha tentato di porre fine alla sua vita?

Come avrei continuato a respirare senza ossigeno? Jimin.. Mi sono reso ormai conto che per vivere, sei vitale proprio come l'ossigeno.

Non ci penso nemmeno più, il mio cervello si è scollegato e tutte le mie azioni avvengono autonomamente. Mi incammino aggressivamente verso la coppia e nemmeno sento ciò che Yoongi mi urla, quando con una presa salda afferro il polso di Jimin e lo conduco con la forza in un posto dove possiamo rimanere solo lui ed io.

Il suo viso è segnato dalle troppe lacrime, i suoi occhioni sono lucidi e le sue fottute labbra carnose sembrano ancora più invitanti e dolci se bagnate. Giuro Jimin che in questo momento vorrei che quelle tue labbra paffute non fossero bagnate dalle tue lacrime, ma da altro e quando parlo di altro, parlo del mio seme. Sì cazzo, non so perché nel momento stesso in cui ho preso consapevolezza di essere sempre stato il suo fottuto idolo, la sua cura e al tempo stesso la sua rovina, mi sono eccitato.

Sono una merda? Forse, ma a me sta bene così.

Cerca di divincolarsi urlando il piccoletto. ma lui sa che contro me e contro la mia stessa forza non può assolutamente nulla. Finalmente arrivo ad una delle tante stanze da "riposo" della nostra agenzia, qui dentro noi idol possiamo fermarci per dormire o riposare senza tornare a casa e perder tempo a utilizzare mezzi o cercare un taxi, è funzionale.

Chiudo la porta a chiave alle nostre spalle, strattono Jimin che non vuole starsi fermo e buono e lo lancio sul letto, bloccando il suo corpo col mio. Gli allargo quelle gambe muscolose mettendone una mia in mezzo a loro e gli alzo le braccia sulla sua testa, mantenendole entrambe ferme dal polso. Cerca ancora di divincolarsi, non sta fermo e urla come un pazzo ma a me non interessa tanto da qui nessuno può sentirci.

Io sole.. tu luna.Where stories live. Discover now