LII - Solitudine

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La solitudine è uno stato d'animo controverso: c'è chi la teme con tutto il cuore e chi la agogna come un premio prezioso. Una persona che ha conosciuto la compagnia e l'amicizia rifugge l'idea di rimanere sola per un periodo di tempo prolungato, così come sa che è fondamentale il tempo personale. Infatti, Naomi adorava la calma della sua stanza, luogo che la proteggeva dagli sguardi prima astiosi e iracondi, ora apprensivi e dispiaciuti dei compagni di squadra.

Le quattro mura a lei tanto care, in quell'ultimo giorno erano diventate asfissianti, lo sconforto era insostenibile e riuscì a ultimare i preparativi solo una volta convinto Caleb a stare con lei. Stettero in silenzio per gran parte del tempo, la sua presenza era sufficiente ad alleviare la cupa realtà che incombeva sul suo futuro. Ogni tanto lui faceva un commento, lei rispondeva mugugnando, talvolta sforzandosi di completare una risposta di senso compiuto nel turbine di pensieri.

Il ritorno a casa era un evento che lei non aveva mai preso in considerazione. Aveva vissuto quei mesi a Liocott come se fosse una condizione perenne, senza nessun "dopo". Invece, il dopo c'era eccome ed era arrivato inspiegabilmente veloce, nonostante il lungo tempo trascorso sull'isola. Tutti sarebbero tornati a casa, loro in Giappone e le altre squadre in svariate nazioni del mondo, ognuno avrebbe ripreso la sua vita ordinaria, nel tran-tran quotidiano come se quel campionato fosse stato una lunga allucinazione o un sonno tormentato.

Quel percorso aveva condotto Naomi alla scoperta di sé stessa, del mondo che la circonda e di tutto ciò che nell'età pubescente le era stato celato. Aveva stravolto la sua esistenza e la sua personalità, preparandola ad un mondo che non avrebbe potuto vivere in condizioni normali.

Oramai la sua normalità era stata spazzata via. Ora era conosciuta, non più un segreto da nascondere nei meandri di una casa enorme e di una scuola austera, ed era orfana. Cosa avrebbe fatto una volta tornata alla realtà? Aveva avuto modo di interiorizzare la scomparsa di suo padre, ma non era ancora in grado di figurarsi la sua esistenza senza di lui: si sentiva persa, privata dell'unica compagnia che potesse avere. Il fatto di non essere più in due dentro il suo corpo accentuava quel senso di vuoto.

Come se non fosse sufficientemente destabilizzante tornare in Giappone, c'era il diploma ad aspettarla, e poi la prospettiva di una nuova vita, ma quale?

Quando ancora suo padre era una variabile in gioco, il suo destino era semplicemente predeterminato, non c'erano cammini alternativi o decisioni da prendere, nessun ventaglio di possibilità.

Avrebbe frequentato l'università migliore del Giappone, la stessa che aveva ospitato il suo vecchio anni prima, e si sarebbe laureata in economia per poi lavorare per lui.

Tutto perfetto, lineare.

Naomi non amava quella prospettiva, l'economia non la entusiasmava, ma non aveva avuto modo di figurarsi alternative perciò non sapeva cosa avrebbe potuto appassionarla.

Un tossicchiare leggero, «Sei proprio nel tuo mondo» e un roteare sconsolato di occhi. Si alzò dal letto, proiettandosi di fretta verso di lei e strappandole bruscamente la maglietta dalle mani, ripiegandola distrattamente e appoggiandola sulla pila di vestiti, «Stai ripiegando le stesse cose da dieci minuti».

Naomi sbuffò per la solita irruenza del ragazzo e ricambiò con una spallata, chiudendo la valigia con un tonfo. «Siediti» ordinò, lo obbligò nonostante le proteste e finalmente fissò gli incastri andati in posizione grazie al peso di Caleb.

Uscirono dalla stanza trascinandosi dietro la pesante valigia con lo zaino saldamente legato. Caricarono le valigie sull'autobus e si misero in disparte a parlottare, in attesa della partenza.

Dopo poco furono tutti fuori, pronti per abbandonare per sempre il dormitorio che li aveva ospitati tanto a lungo. Qualche raccomandazione da parte del mister di controllare di non aver dimenticato niente e partirono alla volta dell'aeroporto, viaggiando silenziosamente per le strade ormai deserte.

The Two of Us ~ Jude SharpWhere stories live. Discover now