V - La scappatoia

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I due giorni che precedettero la partita furono emotivamente impegnativi per tutto il team dell'Inazuma Japan.

Molti provarono ad uscire di nascosto ma vennero sistematicamente intercettati e ripresi. Il primo gruppo a tentare la fuga era composto da Mark, Jude, Nathan, Xavier, Jordan Greenway e Hurley Kane, ma Travis li aspettava seduto su una sedia alla fine delle scale.

Il freddo e controllato regista dell'Inazuma perse la pazienza all'ennesimo rifiuto di fornire spiegazioni e si espose, accusando l'allenatore di voler distruggere la squadra come fece con la Cherry Blossom High School ricevendo in risposta solo una minaccia di allontanamento dalla squadra.

Naomi era al piano di sopra che ascoltava la conversazione, anche lei era stata lasciata all'oscuro dei piani dell'allenatore e questo, in quanto consulente tecnica, la faceva andare su tutte le furie. La irritava, inoltre, non riuscire a capire quali dovessero essere i risvolti positivi nell'astenersi dagli allenamenti, non era di certo una squadra che poteva permettersi di farlo, ma nel giro di poco avrebbe risolto parte dell'equazione.

Venne intercettata da Caleb che la punzecchiò ancora con la storia della spia, e venne zittito malamente perché rischiavano di essere sentiti da qualcuno, in mezzo al corridoio. Entrambi si diressero verso le loro camere.

Il gruppo intanto risalì le scale. Il capitano non poteva sopportare di stare anche solo un giorno senza allenarsi, gli altri erano sempre più sospettosi e non potevano fare a meno di pensare che Travis avrebbe rovinato anche la loro squadra. Jude stava sulle sue, cercando di trovare qualche spiegazione logica.

«Sin dal primo momento quel tipo non mi ha ispirato per niente fiducia.» mormorò Hurley incrociando le braccia al petto.

«Ma dai, volete piantarla?» li rimproverò Stonewall che li guardava bieco dalla porta di camera sua. Non si erano accorti né di lui né della ragazza, e subito si accigliarono.

«Caleb.» lo ammonì Jude, digrignando impercettibilmente i denti, la sua pazienza stava giungendo al termine.

«Siete patetici, non potete passare due giorni senza allenarvi e già ve la fate sotto? Forse è meglio che lasciate perdere.» sputò con arroganza, per poi entrare in camera. L'espressione infuocata di Jude spinse la ragazza a fare lo stesso.

Stonewall la faceva sorridere, era più indispettito dalle lagne che non dagli allenamenti mancati, ciò le dimostrava anche lui era uno sciocco come gli altri. Sentiva del trambusto nel corridoio, le pareva fossero usciti anche altri e avessero iniziato a confabulare, rimase in camera anche se non riuscì a capire una parola.

Dopo il pranzo più demoralizzato della storia, in cui i ragazzi scoprirono dalle manager che la nazionale australiana aveva una difesa imbattibile, Naomi dette il cambio a Travis per un'ora ai piedi delle scale. Proprio durante quel lasso di tempo, Jude e compagnia bella ritentarono la fuga e, trovandosi davanti la figura meno minacciosa della mora, i ragazzi iniziarono ad incalzarla perché li lasciasse uscire.

«Il mio ordine è quello di tenervi qui.» sentenziò grave. Era abituata a eseguire ordini che non condivideva, ma ciò non significava che la turbassero meno.

Dopo cinque minuti buoni di grandi discorsi filosofici e trattati sul perché fosse fondamentale che si facesse da parte, Jude esplose.

«Dai levati dal cazzo Black, o quanto meno dicci che cosa cazzo ha in testa l'allenatore.» inveì guadagnandosi sguardi confusi da parte degli altri. Shawn Froste gli si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla spalla nel tentativo di calmarlo, ma lui la scosse via, continuando a guardare in cagnesco la ragazza, alla quale Shawn rivolse un sorriso dispiaciuto.

Naomi non si fece intimorire dagli strilli del centrocampista, «Non ho idea di quale sia il suo obiettivo.», alzò le spalle con finta aria disinteressata.

The Two of Us ~ Jude SharpWo Geschichten leben. Entdecke jetzt