23. What about us?

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Yoongi buttò indietro la testa spingendosi ancora più a fondo nella gola di Iseul, era quasi al limite e quando sentì la mano di lei solleticargli i testicoli si lasciò completamente andare premendo la mano contro la testa della donna affinché non si spostasse, prima di venire.

Per i pochi secondi che seguirono il suo orgasmo ebbe il cervello sgombro da ogni pensiero, Zita compresa.

Iseul si spostò e riprese fiato un attimo, prima di andare a darsi una ripulita in bagno, era la terza volta che si vedevano quella settimana, lei non era una stupida e voleva capire cosa ci fosse dietro i silenzi del musicista.

« vuoi dirmi una buona volta chi sto impersonando? » gli domandò accomodandosi sul letto accanto a lui.

Yoongi afferrò i pantaloni blu della tuta e li indossò, non aveva voglia di parlare di Zita in quel momento; si allontanò dalla stanza in cui Iseul si stava rivestendo per recuperare la busta che le aveva preparato, si faceva schifo ogni volta che la pagava per il sesso, ma al tempo stesso lei era una delle poche di cui si potesse davvero fidare nel loro mondo.

Quando ritornò nella stanza lei gli rivolse un sorriso prima di voltarsi dandogli le spalle.

« ti dispiace aiutarmi con la zip? » gli chiese.

« certo » farfugliò lui avvicinandosi per darle una mano a sistemarsi.

Iseul si legò i capelli corvini in una coda bassa e lo guardò.

« Credevo che dopo Mina nessuna sarebbe riuscita a farti chiudere nuovamente nel tuo mutismo impenetrabile...evidentemente mi sbagliavo di grosso » gli disse afferrando la busta dalle sue mani.

Si diresse a passo di marcia verso la porta d'ingresso senza indugiare oltre nel tentativo di farlo aprire in qualche modo.

Iseul lo conosceva da anni, ed ormai sapeva che non gli avrebbe estorto nulla con la forza, doveva lasciare che la tempesta dentro di lui si calmasse, prima di riuscire a farlo parlare.

Yoongi raggiunse il soggiorno non appena ebbe udito il suono della porta che si chiudeva, in cuor suo ringraziò la pazienza di Iseul; non avrebbe mai immaginato che avere una escort come amica potesse rivelarsi tanto importante per lui e non solo per un mero fattore fisico, lei riusciva a farlo parlare dei suoi guai, gli alleggeriva il fardello e sapeva consigliarlo.

" se solo non fosse lesbica"

Pensò Yoongi grattandosi la testa e sorridendo debolmente.

Girò un paio di volte attorno al suo divano e poi vi si accasciò, era stanco ma ogni volta che cercava sollievo dormendo, la sua mente tornava alla sua ultima conversazione con Zita; era bloccato in quel bar con lei e con tutto quello che non c'era stato tra loro.

Quando Mina l'aveva lasciato non si era sentito così, aveva sofferto in modo diverso; quello che non riusciva a perdonare a Zita era il fatto di non averci nemmeno voluto provare, nonostante fosse convinto che lei lo amasse.

Il suono di una notifica lo riportò alla realtà; era un messaggio di Namjoon, era appena atterrato a Venezia e l'aveva scritto nella chat di gruppo.

Yoongi scorse velocemente la rubrica del suo cellulare, sapeva che quella era la seconda volta che lasciava che il suo istinto comandasse la sua parte razionale, ma nel momento stesso in cui pensò di lasciar perdere aveva già accostato il cellulare al suo orecchio e stava aspettando una risposta.

Quando sentì il click di risposta il cuore gli balzò in gola, lasciandolo sgomento, non credeva che avrebbe risposto, non aveva previsto che lo facesse.

« Yoongi? » disse la voce all'altro capo del filo.

Lui riattaccò e spense il cellulare, sarebbe andato in studio a scrivere e ci sarebbe rimasto finché non gli fosse passata la voglia di sentire ancora la voce di lei pronunciare il suo nome.

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