90.la predestinata

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Charles' POV
Io e Didi siamo appena tornati in hotel dopo la consegna dei premi della FIA.
Devo dire che è stata dura andare lì e sapere di essere secondo dopo tutti gli sforzi fatti... fortuna che c'era Andromeda, almeno ho avuto un appoggio.

Poi, fatemelo dire, eravamo proprio due figoni.
Io, come al solito, completo con lo stemma della Ferrari e lei... lei, mamma mia. Aveva un vestito rosso e si riconosceva un sacco.

Un vestito rosso, semplice, elegante e che attirava l'attenzione... penso sia riuscita a soffiare la scena a Kelly Piquet. E ce ne vuole.

"Uno schianto sei con questo vestito" dico abbracciandola una volta varcata la soglia della stanza.
"Non è un po' troppo? Cioè, mi sono sentita un po' osservata... non pensi abbia fatto pessima figura? Sono pur sempre un ingegnere semplice e mi sono presentata con un vestito così. Già mi danno della raccomandata se poi mi presento così, allora le voc-..." le prendo il viso e le do un bacio lungo e dolce.

"Parlavi troppo" dico sorridendo e accarezzandole le guance.
"Non ero fuori posto?" mi chiede.
"No, eri perfetta e al posto giusto. Sei un'ingegnera, certo, ma sei anche la mia fidanzata e ti voglio avere vicino in tutte i momenti importanti"

Odio l'idea che lei si possa sentire a disagio o fuori posto a causa mia. Le dà fastidio l'idea di essere chiamata 'raccomandata' o 'sfascia relazioni' o tanti altri nomi che non voglio dire... e so che magari ci metterà tanto a rendersene conto, però cazzo, io la voglio così com'è e deve capire che sto mondo avrà sempre da ridire.

"A me non frega quello che dicono gli altri. Hai i tuoi momenti da ingegnere e persona lavoratrice e poi ci sono altrettanti momenti da fidanzata, ragazza normalissima che supporta il suo ragazzo. Sbattitene degli altri" dico sorridendo per rassicurarla.
"Grazie, ogni tanto ho bisogno di sentirmelo dire"
"Te lo dirò da qui alla fine dei nostri giorni, ogni santa ora se serve"
"Mo non esageriamo" dice ridendo e dandomi un bacio sulla guancia.

"Dai forza, girati che ti tolgo il vestito" mi guarda confusa e scoppia a ridere.
"Perchè ridi?"
"Era un po' ambigua la frase" ci ripenso su e, in effetti, era strana come frase.
"No cioè, sì, ma nel senso..."
"Tranquillo, ho capito che mi vuoi aiutare a sfilarlo. Dobbiamo ancora lavorare su qualche frase" si gira, si sposta i capelli e io tiro giù la zip. 

Lo faccio lentamente.
Con una mano tiro giù e con l'altra seguo il movimento sul suo fianco.

Giuro che non voglio fare niente, ma mi piace troppo stuzzicarla. Diciamo che troviamo sempre i modi per far scaldare la situazione.

Faccio scivolare il vestito e poi si gira davanti a me cominciando a snodarmi la cravatta e sbottonandomi la camicia.

"Proprio come ti ha fatto mamma" mi dice una volta che esco dalla doccia.
Lei è già sul letto, sotto le coperte al caldo ad aspettarmi.
"Da una doccia si esce nudi solitamente" dico mettendomi in posa.
"Dai idiota, mettiti il pigiama che poi ti ammali" faccio come mamma Andromeda comanda e, poi, mi metto di fianco a lei.

Mi si accoccola e si aggrappa come un koala.
"Sei caldo, che bello" dice con gli occhi chiusi e la voce da bambina felice.
"Contento di essere la tua stufetta" dico ridendo e cingendola con le braccia a mia volta.

*qualche giorno dopo*
E' passato già qualche giorno dalla premiazione e non siamo insieme in questo momento: lei è a Maranello perchè deve lavorare a due cosine e io sono tornato a Monaco per fare una bella sessione di allenamento pre-vacanze e, quindi, pre-abbuffo.

Nel frattempo che lei sta via, io mi sono messo a sistemare alcune sue scatole così velocizziamo il tutto.

Ho già sistemato alcuni quadri a cui teneva, oggetti personali, vestiti, cose da cucina che non voleva assolutamente dar via (e ammetto che mi servivano), prodotti e cazzate varie. Penso mi sia rimasta una sola scatola da dover sistemare ed è anche bella pesante.

"Allora, vediamo di sistemarti" dico portando lo scatole in salotto.

"Non aprire" leggo.

In che senso non aprire? Cioè, ho capito il senso, ma non capisco perchè. Non mi sembra mi abbia mai accennato a questa scatola.

Vicino alla scritta vedo anche degli anni. Facendo due calcoli, in quegli anni là avrà avuto sì e no 10 anni, forse anche meno.

Tento di non guardare la scatola per non sentirmi tentato... vado in cucina, vado in camera, vado in bagno, ma sento come una forza che mi attrae verso quel coso di cartone.

Mi metto di fianco alla scatola e penso intensamente a cosa fare.
Io mi fido di lei, certo, ma sono anche troppo curioso di sapere cosa c'è dentro.

Mi mangiucchio un po' il labbro per capire che fare e alla fine cedo.
"Andromeda, perdonami ti prego, ma la curiosità mi sta uccidendo"

Sfilo lo scotch e apro lentamente la scatola. Magari c'è qualcosa di pericoloso, non saprei.

Non si capisce cosa ci sia a primo impatto perchè c'è una specie di coperta o velo che ricopre il tutto.

Lo tolgo e noto che è una copertina, quella per i bambini tipo, tutta rossa. 
"Vedo che da sempre è il tuo colore preferito" dico sorridendo e poggiandola delicatamente sul divano.

Adesso gli oggetti sono un po' più visibili, ma rimango comunque confuso.
Sembra esserci una tuta da pilota, delle cuffie per attutire i suoni, tanti pass, foto su foto e degli oggetti che sembrerebbero trofei.

Tiro tutto fuori delicatamente e comincio ad esaminare ogni oggetto posto davanti a me.
In fondo alla scatola c'è qualcosa che sembra un foglio, forse una cartelletta.

Appoggio pure quella e sento di dover capire qualcosa prima di sbirciarci dentro. Se era posto sul fondo un motivo ci sarà.

"Tuta, trofei, pass..." guardo anche le foto e vedo una bambina su un kart che sorride. Vedo un'altra foto in cui questa bambina ride e tiene un trofeo in mano e una in cui abbraccia sua madre tutta contenta.

Involontariamente scoppio a piangere.
E' la mia Andromeda. La mia bella e temeraria Andromeda.

"Era un pilota... perchè non me l'hai mai detto?" guardo le varie foto e sorrido nel vederla così contenta, spensierata e, soprattutto, vincente.
Guardo anche i trofei e vedo che sono trofei di un certo calibro in fondo... facendo anche due ricerche, ho scoperto che ha vinto diverse "stagioni", se così possiamo chiamarle, di gare tra kart femminili e batteva tutte quante con una velocità incredibile.

La predestinata la chiamavano.
Il predestinato e la predestinata.

Era così brava che tutti dicevano avesse una chance ad entrare nelle categorie alte, anche maschili.

"Perchè hai smesso cherie?" mi chiedo, sapendo di trovare risposte in quel fascicolo.

Comincio a leggerlo e una paura improvvisa si impossessa di me, tanto che devo chiudere di botto il fascicolo e lanciarlo via da me.

"Oh mon dieu..."


Angolo autrice
MUSICHETTA DRAMMATICA IN SOTTOFONDO
Charles ha capito un po' di cose, ma a noi tocca ancora un po' prima di esserne totalmente consapevoli. Secondo voi cosa potrà mai essere? Fatemelo sapere e fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora