13.confusione

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Charles's POV
grazie

Sono seduto nella hall ad aspettare Carlos prima di andare al paddock per incontrare tutti quando vedo la sua risposta.
Sorrido d'istinto al suo messaggio. L'ha trovato.

Mi mordo leggermente al labbro inferiore pensando alla scenata di gelosia che ho fatto prima, perchè sì, era palesemente gelosia. Ma non lo ammetterei mai. Mai.

"Che coglione che sei" mi dico.
"Sì, lo sei proprio mate" alzo la testa e vedo Carlos arrivare.
"Buongiorno principessa. Ce l'hai fatta ad alzarti. Isabel ti ha tenuto sveglio eh?" dico facendogli l'occhiolino.
Mi dà una spallata e continuiamo a ridere.
"Lo prendo come un sì" dico continuando a camminare.

"Lei è partita?" mi chiede una volta in macchina.
"Sì, molto presto. Ci siamo sentiti poco fa... stava uscendo dal bar in cui ha fatto colazione" e subconsciamente stringo più forte il volante.
"Wo mate, non distruggere il volante" dice dandomi una schiaffetto sulle mani.
"Cosa? Ah sì, ops"
Mi guarda con espressione parecchio confusa, ma non fa domande fortunatamente.

"Le hai dato il bracciale?" mi chiede sapendo l'intenzione che avevo.
"Gliel'ho lasciato in macchina e mi ha fatto sapere di averlo trovato"
"E' stato un bel gesto"
"Grazie"

Scendiamo e ci avviamo verso il paddock. Dobbiamo revisionare un'ultima volta il piano di oggi e so già di annoiarmi a morte.

In sostanza la presentazione serve a mostrare il gioiellino. Nulla di più.
Interviste su interviste, ingegneri che danno indicazioni sulla composizione e noi piloti che facciamo le statue solo per fare da sponsor.
Dopo la presentazione si mangia e poi ognuno va per i fatti suoi.
Ecco la giornata di presentazione.

"Pronto a romperti le palle tutto il giorno Carlito?"
"Ormai lo sai. Non vedo l'ora che arrivino le prove solo per farci un bel giro"
"Io vengo per il cibo" dico ridendo.
"Same mate" dice dandomi il cinque.

Controllo il telefono e noto che sono le 10... dovrebbe essere ancora in viaggio.
Non so nemmeno di cosa stia parlando lo staff perchè ho deciso di non ascoltare già da un po'.

Scrivimi quando arrivi e fammi sapere come sta tuo cugino

Sì, le ho scritto. Un buon amico si interessa giusto? Quindi, io da buon amico che sono, le scrivo per sapere quando arriva e di darmi notizie.

"Charles, so che il telefono è più interessante di questa riunione, ma potresti degnarci della tua attenzione?" mi chiede Mattia.
"Sì scusatemi"
Che figura di merda. Potevo risparmiarmela molto bene e invece devo pure beccarmi la sgridata da parte di Mattia.
"Bravo mate" mi dice Carlos sussurrando e ridendo allo stesso tempo.
"Stupide (=scemo)" dico dandogli uno schiaffo sulla nuca.

"Ok, Carlos e Charles andate a prepararvi perchè tra un'oretta e mezza c'è la presentazione" annuiamo e andiamo nelle stanzette nel paddock.

"Charles, espere (=aspetta)"
"Dimmi Carlito" ormai ho cominciato a chiamarlo anche io così dopo che Andromeda l'ha fatto diverse volte. E' proprio un bel nomignolo.
"Stavi scrivendo a lei?"
"Sì"
"Sai se è arrivata?"
"Sono le 12 ed è ancora troppo presto. Ci si mette un po' di tempo... secondo me arriva quando noi siamo in presentazione" rispondo.
"Entiendo. Però sei stato scemo a scriverle durante la riunione eh"
"Mi stavo addormentando e dovevo fare qualcosa" dico con nonchalance.
"Arrivano le nostre donzelle" guardo verso l'entrata e noto che Charlotte e Isabel stanno arrivando verso di noi con delle buste di cibo. In effetti un po' di fame l'avrei.

"Hola belli!" ci saluta Isabel dopo aver dato un bacio al suo ragazzo.
Char viene da me e dà anche a me un bacio profondo. Non che mi dispiaccia.
"Vi abbiamo portato il pranzo" dicono sventolandoci in faccia quel ben di dio.
"Andiamo a sederci e mangiamo... non so Carlos, ma io ho una fame".

Ci sediamo ad un tavolo nel paddock e parliamo un po' della presentazione e le due ragazze mi chiedono di Andromeda. O meglio, chiedono ad entrambi se sappiamo qualcosa e sono io a rispondere.
"L'ho sentita 4 orette fa e stava facendo colazione. Penso che tra 1-2 ore arrivi a Madrid. Ho detto di scrivere a uno dei due quando arriva, almeno stiamo tutti tranquilli".
Sì, ho detto una piccola bugia. E' ovvio che voglio che scrivi a me, però non voglio mostrare troppo questa cosa.
"Sì esatto, le abbiamo detto di farci sapere il prima possibile di lei e di suo cugino" dice Carlos stando al gioco. Guarda un po' come ha afferrato il concetto.

Finiamo di mangiare, salutiamo con un bacio le nostre fidanzate e andiamo verso la stanza per cambiarci.
"Io e te dobbiamo parlare" mi dice Carlos cambiandosi.
"Lo so" e so bene anche di cosa.

O meglio, di chi.
È stato al gioco, nonostante potesse benissimo farsi gli affari suoi e mandarmi nei casini con Charlotte, però non l'ha fatto e mi ha "coperto".
Che poi, non è che abbia detto chissà quale bugia eh, però gliene sono riconoscente.

"Vieni da zio Carlos e spiega tutto quello che ti passa per la testa, perché so che c'è qualcosa"
Non si può nascondere nulla a quel ragazzo... ormai mi capisce anche con un solo sguardo.
"Cosa ti dovrei dire?" dico io.
"Bah non saprei, solo perché sembra che ti interessi più Andromeda di qualsiasi altra cosa magari?" va giù leggero e con molto tatto vedo.
"Diretto vedo" dico mettendomi la maglia.
"Lo sai che non perdo tempo e vado dritto al punto. Ho due occhi che funzionano bene e li uso per vedere quello che mi circonda e quello che succede... palesemente, te pensi molto a lei" diagnosi perfetta dottor Sainz.
Lo guardo e tento di riflettere per cercare le parole giuste.
"Non so cosa risponderti perché nemmeno io so cosa sta succedendo. Mi interessa, sì, ma forse perché è la novità... cioè non abbiamo mai avuto nessuno del genere in squadra e quindi boh, mi intriga è vero"
"Anche io non ho mai avuto nessuno in squadra come lei, eppure la vedo solo come una sorella e non mi attrae come sembra succedere a te.  Sii sincero con te stesso se non vuoi esserlo ancora con me. La conosci da poco, vedi se è davvero così e non illuderla o dare segnali falsi"
"Perché, le interesso?"
"Non che io sappia, però comunque i tuoi segnali sono molto strani Charles. Devo ricordarti che hai una fidanzata?"
"Lo so mate, non devi ricordarmelo"
"La ami ancora Charlotte?" una domanda che sembra semplice, ma che non lo è per nulla.
"Non lo so Carlos. Sicuramente le voglio tanto tanto bene, ma sai che le cose andavano male già prima dell'arrivo di Andromeda. Charlotte mi attrae ancora tanto, fisicamente e mentalmente, ma c'è un ostacolo da parte di entrambi e non so minimamente cosa possa essere"
Mi siedo su una delle poltroncine li e mi metto le mani in faccia. Che casino.

"Secondo me devi tentare di rimetterti la testa a posto il prima possibile. C'è una mondiale da raggiungere e non puoi avere la testa così tanto sottosopra. Devi decidere e capire. O continui con Charlotte o rompi con lei e tenti di capire cosa ti succede con Andromeda. Punto" come sempre, lui va dritto al punto senza tanti giri di parole.
"È che mi sento stupido a dirti ste cose perché Cherie la conosco da davvero poco tempo e non è che abbiamo passato chissà quale tempo insieme, però c'è quel qualcosa che mi piace della sua personalità"
"Già che la chiami Cherie caro Charles" dopo il suo commentino sul nomignolo, mi rendo conto che, in effetti, l'ho sempre chiamata così. Non so da dove sia nato questo soprannome e non mi ricordo perché.
"Ti giuro che non mi ricordo come sia nato questo nomignolo. Io la chiamo Cherie e lei mi chiama principino da quando la conosco in pratica"
Mi lancia un'occhiata come a sottolineare 'vedi te se questo è normale'.

Vorrei continuare a parlare con lui perché ne ho bisogno, ma sentiamo bussare alla porta e capiamo che è il momento di andare alla presentazione.

"Il discorso non è finito eh" mi dice chiudendo la porta.
"Lo so e io ho bisogno ancora del tuo aiuto"


Angolo autrice
Buonasera carissime❤
Innanzitutto, voglio ringraziarvi per le 600 letture in così pochi capitoli e spero che questa storia continui ad appassionarvi così e grazie anche per le 180k e passa letture sull'altra storia (e suppongo ci sia qualche lettrice che arriva proprio da quella storia❤).
Tornando ai nostri principini, io voglio troppo un Carlos nella mia vita.

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora