1.Andromeda Garcia

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Sapete la tipica frase "se puoi sognarlo, puoi farlo?", beh è vera.
Non ci avrei creduto nemmeno per un momento, ma i sogni si sono trasformati in realtà.

Certe volte è proprio vero che i sogni non sono all'altezza della realtà. Essa è anche più bella.

"Andromeda Garcia?" mi sento chiamare dalla sala d'attesa.
Mi alzo subito in piedi e la segretaria mi accompagna fino all'ufficio di John Elkann, nonché direttore della Ferrari.

"Buongiorno" dico timidamente mentre entro nell'enorme ufficio del direttore.
"Signorina Garcia, prego si accomodi" parla molto bene italiano ed è la prima volta che lo vedo dal vivo. Ci siamo sentiti per telefono diverse volte, ma mai dal vivo.
"E' un piacere conoscerla dal vivo signor Elkann" dico stringendogli la mano.
"Soltanto John grazie, mi fai sentire troppo vecchio così" dice ridendo un po' e chiedendo alla sua segretaria di portarci due caffè.

Abbiamo tanto di cui parlare.

Sorso dopo sorso e parola dopo parola, passano ben 2 ore dall'inizio del nostro incontro.
Questo evento è molto importante perchè determina il mio inserimento in società.
Deve capire se collocarmi come ingegnere in F1 o come ingegnere automobilistico per le auto "normali". Sempre se possiamo chiamare normali quelle macchine straordinarie.

"E come mai vuoi essere così tanto un ingegnere in Formula 1? Ci sono molti ingegneri molto più esperti di te che potrei mettere al posto tuo... dammi delle motivazioni per cui vuoi così tanto quel posto"
"E' una domanda semplice, ma complessa allo stesso tempo. E' inutile dire che io sia una fan sfegatata della Formula 1 perchè penso che si sia ben notato in queste due ore di colloquio.
Io adoro le macchine sin da quando ero bambina e devo ringraziare mio padre per questa passione perchè è sempre stato lui a spingermi verso questa direzione.
So di essere molto inesperta, però gli stage che ho fatto presso la Scuderia hanno mostrato molto bene che so mantenere sotto controllo la pressione e non mi lascio prendere troppo dal panico anche in situazioni più pericolose.
Sono la ragazza col punteggio più alto di tutto il corso ed era da tanto tempo che non si avevano risultati del genere e non lo voglio dire per sembrare presuntuosa, ma per farle capire quanto io ci metta impegno in questo lavoro.
Mi piacciono le macchine, mi piace lavorarci e ho sempre molte idee e modi per migliorare la funzionalità delle vetture.
Non so se avrò il lavoro o meno, ma voglio solo dirle che per me non sarà mai una tortura o un impegno andare in officina o in ufficio, perchè per me non è solo un lavoro, ma un sogno che si realizza.
So che può essere presto, ma ce la metterò tutta per convincerla che posso sostenere questo lavoro. Sono una ragazza che impara in fretta"

Dopo il mio discorso lunghissimo, mi fermo e vedo che il direttore sta prendendo appunti su tutto ciò che ho detto.
"Prima di darti una risposta, devi fare un colloquio più teorico con Mattia Binotto, nonché il nostro ingegnere capo. La mia assistente Alessandra ti porterà da lui tra giusto 10 minuti.
Il tuo posto qua dipende da come vai adesso con lui"

Ecco un modo per mettermi ansia. Tanta ansia.

Lo ringrazio, ci stringiamo la mano e mi faccio accompagnare da Mattia.
"Buona fortuna signorina Garcia" mi dice Alessandra.
"La ringrazio" la saluto e vado verso Mattia che è seduto alla sua scrivania circondato da tanti fogli di progetti e calcoli.

Mi siedo, mi presento e come prima cosa mi mostra un disegno/prototipo di autoveicolo.
"Dimmi cosa c'è di sbagliato in questa macchina" partiamo subito col botto? Ok, signore.
Guardo il foglio per un minutino e mi rendo subito conto dell'enorme errore che c'è.
"Il motore"
"Spiegati meglio"
Comincio a spiegargli per filo e per segno perchè è sbagliato il disegno e continua a farmi la stessa domanda per altri 3 prototipi.

"Qui hai un modellino di auto. Sistemalo" rimango spiazzata dalla richiesta perchè non ho i miei attrezzi e non ho la minima idea di cosa vuole che io sistema.
Inoltre io non sono un meccanico.
Guardo un po' il modello, tento di non entrare in panico, però non c'è nulla di sbagliato.

"E' tutto corretto signor Binotto in realtà" dico un po' titubante con la paura di star cadendo in qualche tranello stupido e per gli inesperti.
"Corretto signorina Garcia" tiro un sospiro di sollievo perchè mi stavo già facendo mille paranoie.

Finisce con l'interrogatorio pratico e cominciamo a parlare un po' in generale.
Ha detto che prima vuole un attimo capire che tipo di persona sono e questi test sono fatti apposta per verificare la conoscenza e quanti nervi saldi ho.

"Pensavi davvero che ti avrei fatto riparare un giocattolo a mani nude e senza attrezzi?" chiede ridendo, visto che gli ho confessato lo spavento che mi sono presa.
"Non so cosa richiediate qua alla Ferrari. Magari per voi è una cosa normale, non so" dico grattandomi la nuca un po' imbarazzata.
"Per il momento non richiediamo nulla del genere dai nostri ingegneri" dice continuando a ridere.
"Mi sento davvero stupida, scusami" dico sorridendo e mettendomi le mani in faccia.
"Tranquilla davvero, sei l'unica ad aver risposto a tutti i test in maniera eccellente. Gli altri entravano in palla quando chiedevo cose semplici come il test della macchinina"

Parliamo ancora un po' finché mi dice che pure questo colloquio è finito e mi faranno sapere domani.
Lo ringrazio, saluto il resto dello staff e torno in hotel.

Sono stremata, ma felice come a Pasqua.

Esco sulla terrazza dell'hotel per godermi la bellissima vista su Maranello e per parlare con mio padre.

"Hola papiii!" lo chiamo subito perchè è grazie a lui se sono riuscita ad avere questo colloquio.
La lista d'attesa era parecchio lunga, ma conosce una persona dentro la Ferrari e ha agevolato il mio colloquio.
"Hola mi niña! Com'è andato il colloquio?"
"Penso da dio! Ho fatto sì e no 3 ore di colloquio... me duele la lengua de hablar" ho parlato così tanto che ormai la mia lingua non ce la fa davvero più.
"Sono molto orgoglioso di te mi niña. Quando avrai una risposta?"
"Mañana espero"
"Dai ti lascio riposare allora. Ma fallo per davvero, ok? Tu mente brillante merece descansar (=la ma tua mente brillante merita di riposare)"

Lo saluto e vado a sedermi su uno dei divanetti che è lì in terrazza.
Sì lo so, facciamo ridere quando io e mio padre parliamo però mi viene naturale mischiare spagnolo e italiano (essendo bilingue di nascita). Se ci aggiungiamo pure l'inglese, allora siamo a posto.

"Disculpa se te molesto, pero eres española?" sento dire da una voce dietro di me.
Mi giro e vedo nient'altro che il grande Carlos Sainz, il numero 55 in F1.

Lo guardo e lo fisso quasi incantata.

"Tengo algo en la cara? (=ho qualcosa in faccia?)" scuoto la testa e tento di calmarmi.
"Nono sei a posto così è solo che sono onorata di conoscerti! Sono italo-spagnola e quando sono emozionata passo all'italiano scusami"
"Tranquilla, so parlare abbastanza bene italiano anche io"

Mi porge la mano per presentarsi.

"Anche se penso tu abbia capito chi sono, mi presento comunque per gentilezza. Sono Carlos Sainz, pilota"
"Andromeda Garcia, forse futuro ingegnere della Scuderia"
"Ah sì, so chi sei. Mattia ha detto che potremmo avere qualcuno di nuovo in squadra. Eres bienvenida a unirte a nuestro equipo" dice sorridendo.
"Gracias por la bondad Carlos"

Dopo questa breve conversazione che probabilmente non scorderò mai, lui rientra in hotel e solo ora mi rendo conto che la Ferrari mi ha messo nell'hotel in cui stanno di solito i piloti.

Ora svengo dall'emozione.


Angolo autrice
Ehilà! Per chi mi conoscesse già, sono tornata con una nuova storia e spero vi appassionerà come l'altra!
Per chi fosse nuovo, benvenuti e spero che questa storiella possa fare breccia nel vostro cuore.
Vi annuncio già che la storia potrebbe sembrare "piatta" all'inizio, ma è solo questione di tempo che cominci il ✨drama✨ così come piace a noi lettori...
Se avete già delle opinioni, fatemele sapere! Sempre disponibile per un confronto❤
P.S.: la mia conoscenza dello spagnolo non è un granchè (così come quella del francese successivamente) e mi scuso in anticipo per eventuali errori😙

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora