37.dovevi dirmelo anche tu

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E' quasi Pasqua.
Oggi arrivano zio Alejandro, zia Nadia e Matteo dalla Spagna, infatti tra poco devo salire in macchina per andare a prenderli da Malpensa.
Sarà bello rivederli dopo tutto questo tempo... non ci vediamo dai test invernali e mi mancano un po'. Soprattutto quella peste di Matteo.

"Papi, io vado a prenderli!" urlo dalla porta d'ingresso. Dio solo sa cosa sta facendo quell'uomo in giro per casa.
"Niña aspetta un attimo" mi fermo e mi giro.
"Dimmi tutto" sembra quasi nervoso.

"Io... io devo dirti una cosa" comincio a preoccuparmi.
"Pa, che succede? E' qualcosa di grave? Devo chiamare qualcuno?" non sia mai che sia successo qualche tipo di casino durante queste settimane che non ci siamo visti.
"No, è solo che devo dirti una cosa"
"Sputa il rospo" dico cominciando a immaginarmi tutte le cose possibili.

"Verrà un'altra persona a Pasqua"
"Ma certo nessun problema" dico ridendo. Tutta quest'ansia solo per un posto in più a tavola.
"Perchè ridi?"
"Perchè eri in ansia per un posto in più. Va benissimo, la Pasqua è bella per questo. Condividere i bei momenti"
"No amore, te non hai capito allora" assumo un'espressione abbastanza confusa.
"Spiegati allora"

"Sai che tu mi avevi detto di dover riprendere la mia vita in mano e provare ad uscire con qualcun'altra? Anche solo per un po' di compagnia durante le giornate"
"Certo, ti meriti di essere felice"
"Ecco, in realtà ho conosciuto qualcuno" sbarro occhi e bocca.

"E quando pensavi di dirmelo?" chiedo un po' euforica e un po' incredula.
"Volevo che fosse un po' seria e stabile come cosa..."
"Da quando va avanti?"
"Febbraio" due mesi. E io non ho mai saputo nulla.

Quel sorriso che avevo scompare lentamente.
"Perchè non ne ho saputo nulla? Quando sono venuta, a marzo, ti avevo detto di provare, ma non mi hai detto nulla sulla sua esistenza"
"Volevo essere sicuro che veramente potesse esserci qualcosa... non volevo dirti una cosa e poi dover ritirare la parola"
"Dovevi dirmelo comunque. Sono tua figlia e sai che voglio il meglio per te. Non mi interessa se ti passi 20 donne prima di ritrovare quella con cui ti senti bene, io voglio sapere tutto"
"Beh allora potrei fare anche io questo ragionamento con te. Anche io voglio sapere tutto"
"Hai già conosciuto Pierre e, guarda un po', non eravamo nemmeno fidanzati all'epoca. Poteva benissimo andare tutto a puttane, ma te l'ho detto subito"
"Io non parlo di Pierre. Certo, mi ha fatto piacere conoscerlo prima, così ho potuto capire con chi stavi avendo a che fare, ma io sto parlando di un altro ragazzo mia cara"

Non può sapere di Charles.
Avanti, non può.

"Di chi avrei dovuto parlarti, allora, se non di Pierre?"
"Un certo pilota della Ferrari" ecco.

Cazzo.

"Carlos? Siamo solo molto amici" devo fare la finta tonta. Devo.
"Nah nah nah, non funziona così con me. Sai di chi parlo e se vuoi lo dico ad alta voce"
Mi arrendo. Lo sa.
"Volevi sapere di Charles" dico ormai sconfitta.
"Mi sarebbe piaciuto sapere cosa stava succedendo e, chissà, magari ti davo dei consigli. Fino a prova contraria sono anche io un uomo e so come ragioniamo niña.
Mi sono dispiaciuto quando ho appreso che non mi stavi dicendo nulla... sentivo che c'era qualcosa che non andava, ma volevo che me lo dicessi tu.
Ora capisci perchè anche io ero restio a parlarti di lei?"

Non fa una piega il suo ragionamento.

"Hai ragione papà... è solo che non ce la facevo a parlarne. L'ho detto a davvero poche persone. Ma aspetta. Tu da chi lo sai?" ed ecco che si gratta la testa.
"Zia Nadia vero?" è per forza lei. Peccato che lei sia rimasta a tanti avvenimenti fa.
"Non ti arrabbiare con lei. Voleva solo che mi prendessi cura di te"
"Fidati che la zia è rimasta molto indietro con gli avvenimenti. Quando saremo solo io e te, ti spiegherò tutto... però anche io voglio sapere tutto di questa donna"
"Assolutamente. Forse dobbiamo cominciare a parlare un po' di più di queste cose"
"Lo penso anche io" ci diamo un abbraccio e poi mi avvio verso la macchina.

Predestinati ||Charles Leclerc||Where stories live. Discover now