XXXII. Verità

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Zalia

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Aveva visto tante volte il ritratto di Orion nel corridoio della villa

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Aveva visto tante volte il ritratto di Orion nel corridoio della villa. Spesso aveva pensato fosse un uomo affascinante, ma quello che le era davanti era così simile, ma allo stesso tempo tanto diverso.
Aveva un'aria attraente, una sicurezza nei modi che riusciva a convincere e incantare chiunque, nonostante fosse chiaramente a pezzi.

Avrebbe voluto poter avere anche lei il super potere di essere bellissima anche con delle bruttissime e violacee occhiaie.

Altair, seduto sulla poltrona al suo fianco, lo guardava con rabbia. Le gambe accavallate in un'espressione rigida e lo sguardo freddo, intriso di collera. Zalia avrebbe voluto abbracciarlo, perché tutto quel rancore non era altro che un'espressione dell'immenso dolore che stava provando. «Allora? Hai intenzione di illuminarci ora? Perché qui abbiamo rischiato tutti di morire a causa tua.»

Orion si liberò dall'abbraccio dei fratelli. Si scambiò una breve occhiata con Arthur e Robert. Avevano uno strano modo di comunicare silenziosamente. Zalia invidiava quasi quel rapporto: non aveva mai avuto un'amica simile. Certo, aveva sempre potuto contare su sua sorella, ma quando non erano insieme si era sempre sentita sola. Aveva avuto Izar, ma la sua confessione aveva raggelato i rapporti. Non aveva mai pensato a quel ragazzo sotto una luce diversa da quella del proprio migliore amico. Si sentiva in colpa per non riuscire a provare gli stessi sentimenti.

«Va bene, Al. Facciamo il tuo gioco.» Orion lo provocò.
C'era un che di immaturo nel suo atteggiamento. Sembrava un ragazzino. Orion si sedette su uno dei divani, proprio di fronte a Zalia e a sua sorella. Yennefer lo scrutava con attenzione da capo a piedi. Un'espressione indecifrabile le incrinava il volto.

L'uomo -risorto dopo dieci anni di precoce morte- acciuffò una caramella a fragola dal centro del tavolino e iniziò a scartarla. «Non ho ucciso i genitori delle ragazze, tanto per iniziare.»

Altair corrugò la fronte. Non fece in tempo a rispondere, perché Yennefer lo interruppe prima. «Dovrei crederti sulla base del nulla?»

Orion scrollò le spalle. «Praticamente sì, dolcezza. Anche perché sono l'unico che potrebbe aiutarvi a trovarli e il solo che sa come neutralizzare Max.» Iniziò a mangiucchiare rumorosamente la caramella. Zalia non avrebbe saputo spiegare il motivo, ma gli credeva. E lo trovava anche paradossalmente simpatico e divertente.

𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐜𝐨𝐦𝐞𝐬 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭Where stories live. Discover now