II. In Memoriam

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𝐓𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚

𝐓𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚

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Altair

Altair

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«Andiamo! Sveglia, muoviamoci dai

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«Andiamo! Sveglia, muoviamoci dai.» la voce di Arthur era insopportabile, soprattutto quando urlava a squarciagola. A volte si divertiva a raccontare che lo avessero cacciato dall'esercito e dalla Serpents Agency perché gridava troppo.
Arthur rideva divertito quando raccontava quella stupida storia, poi sgusciava via dal discorso, forse troppo doloroso e pesante, con qualche battuta di circostanza.

«Glielo vuoi dire anche tu che voglio dormire cinque minuti in più?» Leon nascose il volto nel cuscino, cercando di crogiolarsi nelle calde coperte.

Altair osservò i capelli scuri del fratello, una matassa deforme spalmata sul cuscino, mentre gli dava le spalle e fingeva che quella sveglia assatanata non fosse per lui. «Dai Leon, altrimenti Arthur è capace di entrare qui e sparare.» Altair ridacchiò, restandosene poggiato al muro. Era andato in camera di suo fratello per poterlo svegliare con calma. Dimenticava come la tranquillità non facesse parte del vocabolario di casa. Poteva sentire anche Anita, il loro rottweiler abbaiare al piano di sotto, pretendendo la propria colazione evidentemente.

Leon si mise immediatamente seduto, scattando come un giocattolo a molla. Osservando i suoi occhi color nocciola arrossati dal pianto, Altair sentì la rabbia ribollire nelle vene. Se avesse potuto avrebbe abolito quel giorno, il sei ottobre, quando il loro fratello maggiore Orion era morto. In un inseguimento mortale con la polizia, la sua moto si era schiantata contro un ponte ed era volato giù dalla scogliera, nel mare. Avevano ritrovato solo alcuni pezzi della sua vecchia motocicletta, ma il corpo era stato inghiottito dalle fauci delle correnti marine. Tutti avevano seguito quell'inseguimento per televisione. Orion aveva fatto sprofondare la nomea della loro ricca famiglia, avevano perso quasi ogni cosa. Già i Grey erano abbastanza detestati per le loro origini. Quella storia aveva peggiorato solo le loro precarie condizioni.
Adesso erano solo i fantasmi di un tempo e ovunque, che fossero a scuola o all'università o a lavoro, li conoscevano, li guardavano con strane espressioni: un misto tra disappunto e compassione, nonostante tutto. Orion aveva ucciso, a loro insaputa, il segretario degli affari esteri ed era stato uno dei criminali più ricercati per mesi, se non anche traditore dello stato. Probabilmente, se fosse stato vivo, si sarebbe vantato del suo curriculum.
Altair lo detestava. Non riusciva a perdonarlo. Aveva rovinato tutti loro e non poteva sopportare che i suoi fratelli piangessero la sua morte.
Li aveva abbandonati e lasciati nella merda.

𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐜𝐨𝐦𝐞𝐬 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora