X. Family first

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Andromeda

Andromeda

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«Sai cosa dobbiamo fare, vero?» Andromeda si allontanò dal salotto, senza nemmeno attendere la risposta di Altair

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«Sai cosa dobbiamo fare, vero?» Andromeda si allontanò dal salotto, senza nemmeno attendere la risposta di Altair. Suo fratello se ne stava ancora fermo, immobile, nel salotto. Contemplava il vuoto e, conoscendolo bene, stava valutando il metodo migliore per vendicarsi per quello che era successo a Leon.
Non c'era nulla che riuscisse a farli impazzire quanto la famiglia.
Potevano litigare e scannarsi in ogni istante, ma si sarebbero sempre protetti l'uno con l'altro.

«Ti aspetto qui.»

Andromeda annuì. Incrociò Yen nel corridoio. La donna la osservava con attenzione. «Dove vorreste andare? Non credo sia il caso di attirare ulteriori attenzioni...»

Andromeda sorrise antipatica. Prese un grosso respiro e poi riaprì gli occhi, provando a incanalare la rabbia. «Se non ti togli dai piedi, mi toccherà far male anche a te. Questa è la nostra famiglia, la mia famiglia ha sofferto già abbastanza e Leon non meritava un occhio pesto, né tantomeno un gomito rotto... togliti dai coglioni.»

«Nel caso non l'avessi capito, siamo tutti in pericolo adesso con la Serpents-»

«Non ti preoccupare. Arthur resterà con voi, non sarete in pericolo. Io e Al andiamo solo a discutere civilmente.» Salì le scale fino al piano superiore. Non voleva consigli. Non avevano idea di quanto fossero legati tra loro. Non avrebbe saputo spiegarlo a parole. Era sempre stata una persona abbastanza sulle sue, tutti dicevano che era simile a Orion, con l'aggiunta che non era estroversa quanto lui. Ma le andava bene così, indossava con orgoglio lo stesso temperamento di suo fratello e non le importava del parere degli altri. Entrò in camera. Indossò la giacca di pelle, che una volta era di suo fratello. Era l'unico ricordo che aveva voluto tenere con sé, l'aiutava a sentirselo vicino.
La sua camera era puro caos, se Altair ci avesse messo piede dentro, probabilmente sarebbe impazzito. Individuò la propria mazza da baseball. Era sempre stata una ragazza sportiva, aveva praticato ogni genere di sport, dal pugilato, alla pallavolo, dal calcio alla ginnastica. Adesso aveva trovato la sua pace nel nuoto ed era felice così.

𝐅𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐜𝐨𝐦𝐞𝐬 𝐟𝐢𝐫𝐬𝐭Where stories live. Discover now