XIV

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Shin. Domani. Vederci.
Oh Nerd.

Assottigliai lo sguardo, stringendo i denti e le braccia che avevo incrociato sul petto. E senza, forse, farlo apposta cominciai ad emettere i miei feromoni da alpha incazzato.

Se ne rese conto quasi subito, girandosi sulla sedia come fanno quelli nei film horror, lentamente per la paura di trovarsi un mostro dietro.

E forse, quella paura l'aveva davvero.

«K-Kacchan....?»

Ero combattuto. Non sapevo se scomparire dalla sua vista prima che potesse effettivamente vedermi, o restare lì e confrontarlo.
Alla fine, la curiosità, e probabilmente quella che era gelosia, mi fecero restare impalato sulla porta.

La sua faccia, a metà tra l'impaurita ed il confusa, era rimasta ferma in quell'espressione per qualche attimo, finché la voce dal telefono, che continuava a ripetere "Izuku" in un modo che mi dava più che fastidio, non lo fece riprendere, e senza nemmeno dire altro, chiuse il telefono.
Interessante.

«Kacchan non è quello che credi, te lo giuro»
Lo disse mentre si alzava, lasciando il cellulare sulla sua scrivania ed avvicinandosi cautamente verso di me, che ancora me ne stavo in silenzio, con le braccia incrociate, appoggiato con la spalla contro lo stipite della porta.

«Shinso mi ha chiamato perché voleva vedermi per parlare degli esami che deve sostenere per poter passare nel corso da eroi, e sono l'unico ad essere stato disponibile per questo..»

Pft, l'unico disponibile, certo. Roteai gli occhi, girando il viso di lato.

«Chissà perché sei sempre così disponibile verso altri alpha, eh? Cos'è, ti piacciono quelli con i capelli particolari?»

«Cosa staresti insinuando?»
Oh, il signorino si metteva sulla difensiva.
Incrociò anche lui le braccia su quel suo piccolo petto, coprendo la scritta "maglietta" che aveva stampata al centro della tshirt.

«Oh non so, forse vuoi controllare se il tappeto è abbinato alle tende?»
Alzai un sopracciglio, riportando lo sguardo, con la coda dell'occhio, verso di lui.
Lo vidi passare da una faccia semi-arrabbiata, a mettersi una mano davanti alla bocca per nascondere...un sorriso?

«Che cazzo c'è da sorridere, eh?!»
Lo dissi tornando a guardare col viso dritto verso di lui, spostando le mani da come le tenevo, sentendo i palmi cominciare ad emettere qualche scintilla. Voleva prendersi gioco di me?

Con le labbra curvate, fece un passo in più verso di me, per avvicinarsi, e poi si portò le braccia dietro la schiena, inclinando di lato la testa, com'era solito fare.

«Non sarà forse che sei geloso, Kacchan?~»

Rimasi fermo. Immobile. Una statua.

Poi scattai, spingendolo con forza all'indietro, fino a quando non cadde sul suo letto, con me sopra.
Tenevo ancora le mani sulle sue spalle, tenendolo fermo verso il basso, mentre lui mi guardava con gli occhi spalancati in un'espressione di sorpresa.

«Non. Osare. Ridere di me»

Lo dissi mentre spostavo la mano destra dalla sua spalla al suo collo, avvolgendoci delicatamente intorno le mie dita fasciate, applicando una leggerissima pressione.

«Dannato Deku. Guarda cosa mi fai diventare»
Lo dissi con voce più bassa rispetto a prima, più rauca, col viso a pochi centimetri dal suo.

«Non ci provare mai più. E soprattutto..» mi abbassai con la testa vicino al suo orecchio, sul quale bordo passai la punta della lingua, prima di parlare ancora «ricorda che sei solamente, ed unicamente, mio»

The Infamous Rut ~ a BakuDeku Omegaverse storyWhere stories live. Discover now