V

1.1K 56 18
                                    


Quella frase, quelle quattro parole che uscirono dalla sua bocca, furono abbastanza per provocarmi un hictus, un infarto, un qualsiasi malore che mi facesse fermare sul posto e scatenarmi la tachicardia.

Cazzo, perché?! Perché dovevo sentire queste dannatissime cose, e per quale dannato motivo da lui?! Perché ho insistito nel farlo parlare, cazzo!

Cercai di mantenere la mia postura, di far filtrare il minor numero possibile di indizi sul come stessi esplodendo dentro di me come se mi fossi appena sparato addosso da solo uno dei miei colpi più potenti.
Digrignai i denti, sentendo quanto i miei canini fossero diventati più appuntiti in quel momento, come se si fossero appena preparati a dover affondare nella pelle di qualcuno, ed in quel caso, di quel nerd di merda che, col senno di poi, riversava in una condizione forse ben più ilare della mia.

Strinsi la mano sulla maniglia, forse avrei potuto staccarla se avessi stretto di un micron in più, ma era l'unica cosa che poteva trattenermi dall'uscire di testa.

Guardai in alto, verso il soffitto, prima di girarmi a guardare il ragazzo dai capelli verdi che si era nascosto nel suo nido alla ricerca di protezione. Oh santissimi numi, porcaccio chi so io! Quanto era bello così, con quegli occhi lucidissimi che mi guardavano ed il viso ancora tutto rosso. Avrei potuto divorarlo in quel preciso momento, giuro.

Ma invece mi limitai a lanciargli i miei vestiti, che prese al volo e cominciò ad annusare, liberando nell'aria i suoi fottutissimi e buonissimi feromoni.

Quel profumo era talmente intenso e pericoloso da farmi quasi sentire le vertigini, e al tempo stesso era così accogliente e familiare da volermici far avvolgere.

Non mi accorsi nemmeno di quando avevo chiuso gli occhi, me ne resi conto solo quando mi trovai a spalancarli di botto.
Dovevo uscire di lì.

«Ci vediamo quando il tuo calore finirà. E dovremo parlare.» sentenziai con un tono calmo, alieno da parte mia visto l'uragano che stava tempestando dentro di me. Vidi solo il verdino sobbalzare, come spaventato da ciò che gli avevo detto, e poi subito uscii dalla sua stanza, richiudendomi con forza la porta alle spalle. E per la seconda volta quella settimana, andai via dalla sua stanza a petto nudo.

Cosa cazzo voleva dire con "ti ho scelto"?! Cioè, so cosa cazzo voglia dire, ma per quale assurdo ed infausto motivo dovrebbe aver scelto me?! Okay, negli ultimi anni abbiamo restaurato, almeno per un 30%, quello che era il rapporto di semi-amicizia che avevamo da bambini, ma da li a scegliere chi gli ha suggerito di ammazzarsi come compagno di vita ce ne vuole!

Cazzo, Nerd, per quale motivo sei così masochista?

La cosa peggiore è che non ero affatto turbato dalla cosa. In genere, o almeno a quanto ne so, quando un omega rivela la propria scelta all'alpha, se quello non è contento comincia a sentire repulsione verso quel concetto e successivamente verso quella stessa persona.

Ma non era assolutamente e fottutamente il mio caso.

Da come avevo reagito, o meglio, da come il mio corpo e cervello avevano reagito, sapevo che quell'idea non mi dispiaceva, affatto. Cazzo, se avessi avuto una fottutissima coda sicuramente avrei cominciato a scodinzolare come un cane che fa le feste al proprio padrone quando torna a casa.

Mi fermai nel corridoio a quel pensiero: Deku, "padrone". Mio.

Senza batter ciglio continuai a camminare, raggiungendo la mia camera. Sbloccai la porta con la chiave, ed esattamente in quel momento vidi Kirishima uscire dalla stanza accanto con una borsa piena di ciò che sembravano bandierine e festoni.

«Capelli di merda, se quella robaccia è per la mia festa, ti spacco la faccia»

Dissi senza nemmeno voltarmi verso di lui, facendo girare la chiave nella serratura fino ad aprire la porta.

The Infamous Rut ~ a BakuDeku Omegaverse storyNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ