L'arcobaleno

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È quando si ha la sensazione di perdere qualcosa o qualcuno a cui teniamo che ci rendiamo realmente conto di quanto questa sia importante per noi e per la nostra esistenza.

Fu proprio in quel momento, in quella stupida nottata, che capii quanto Nick fosse essenziale per me; senza di lui non avrei mai avuto la folle idea di scappare di casa sotto un mare nero di stelle luminose per correre tra le braccia del mio amato. Lui mi aveva fatto scoprire una parte del mio carattere che forse avevo represso, una sfumatura del mio essere che migliorava il complesso quadro della mia vita; ho sempre pensato di dipingere quel capolavoro solo con l'aiuto delle mie mani quando, dietro le quinte, ero aiutato da un artista molto più bravo di me, un pittore che sapeva come rendere una tela più bella, molto più bella.

E mentre volteggiavamo in mezzo alla strada sotto una doccia di pioggia autunnale con le mani strette in quelle dell'altro, scivolammo entrambi e cademmo accanto ad una pozzanghera.

"Ti sei fatto male?" Mi chiese, sopra di me.

"No" E mi misi a ridere; anche lui fece lo stesso.

"Tu?" Feci.

"Io sono atterrato sul morbido" Disse simpatico.

Rimanemmo distesi per qualche minuto.

Sentivo l'asfalto freddo della strada che mi faceva il solletico sul collo con il suo piccolo fiume d'acqua che mi bagnava ancora di più i capelli.

Ci tenevamo le mani, adagiati uno accanto all'altro, guardando il maestoso telo nero pece che ci stava sopra la testa e i milioni di proiettili liquidi che la natura ci sparava.

Ad un certo punto chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla splendida emozione che quel comune fenomeno meteorologico riusciva a trasmettermi; o forse non era solo quello, ma anche una presenza che rendeva ogni mio luogo o attività migliore in tutti i sensi.

Lui si spostò e si mise sopra di me, questa volta essendone consapevole; mi fissò dritto negli occhi e mi baciò dolcemente con le sue labbra fresche.

Vedevo nel cielo più scuro, tagliato solo da alcuni coni luminosi sul lato della strada, migliaia di cuoricini colorati che prendevano forma dal nulla destreggiandosi tra le pallottole delle nubi scure: ciò mi fece amare Nick ancora di più di quanto già non facessi.

Un po' infreddoliti ci alzammo dal fiume gelido di catrame e acqua piovana per dirigerci verso casa mia, la meta che avremmo dovuto raggiungere senza alcuna distrazione; tuttavia il destino aveva avuto piani ben differenti.

Il destino è un concetto ancora molto intricato e complesso; un'astrazione che probabilmente è stata creata ancora prima dell'uomo e che, forse per una sciagura, forse per una benedizione, ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Oserei dire, infatti, che quest'ultimo va a braccetto con l'amore perché quando meno ce l'aspettiamo ci sorprende, facendo entrare nella nostra vita una nuova persona; nel mio caso, Nick.

Se la ventura fosse un'entità esistente, e non astratta, vorrei ringraziarla per avermi fatto conoscere il ragazzo a cui tengo di più a questo mondo; non posso ancora crederci che tra otto miliardi di figure la sorte abbia voluto che io entrassi nella vita spensierata di Nick, sconvolgendogli i suoi ben organizzati piani e mettendomi al loro comodo posto.

È bizzarro come qualcosa che non vediamo, ma che esiste e ci segue sempre, dappertutto, ci possa cambiare l'esistenza da un secondo all'altro, da un giorno a quello seguente: è affascinante e semplicemente meraviglioso.

Io non avevo mai capito perché il caso avesse voluto che io conoscessi un'anima così dolce e tenera, fino a quella pazza sera. La sera dove la mia percezione di lui si fece migliore.

Sotto la mia alaWhere stories live. Discover now