Il silenzio

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[...]

L'ultima settimana di scuola passò come in un battito di ciglia e ringraziai che non fosse successo nulla di grave; il gruppo di Harry e Ben ci lasciò in pace, dopo la lite, facendoci avere la possibilità di vivere tranquillamente quei giorni finali, godendoceli al massimo.

Così com'era iniziata, con il suono della fastidiosa campanella e i grugniti degli studenti contrariati, finì allo stesso modo; urla e grida di felicità ed entusiasmo volavano nel cortile e rimbombavano nei corridoi che, man mano, si stavano svuotando di ragazzi.

L'ardore di questi, nell'abbandonare l'edificio che definivano come una prigione, era alle stelle; la Truham Grammar School stava per chiudere le porte per tre lunghi mesi e io, insieme al mio fidanzato, non vedevo l'ora che arrivasse la dolce e fresca brezza d'estate, che tanto aspettavamo.

"Finalmente è finita!" Esclamò Nick, esausto. "Adesso potremmo passare molto più tempo solo noi due!".

"Non vedo l'ora!" Dissi, con la medesima enfasi.

Eravamo di fronte all'entrata, tra una marea di gente, quando vidi i miei migliori amici venirci incontro.

"Tao! Isaac!" Urlai, felice.

"Charlie!" Risposero all'unisono, senza degnare di uno sguardo il mio ragazzo.

"Non chiamatemi quest'estate che sarò impegnato" Aggiunse Tao, divertente.

"E che cos'hai da fare di tanto importante?" Chiesi.

"Rilassarmi" Fece lo sbruffone; ci mettemmo a ridere.

"Stasera, io e Nick, avevamo pensato di festeggiare la fine dell'anno con un film a casa mia; posso contare sulla vostra presenza?" Proposi.

"Devo controllare sulla mia agenda se ho un buco ..." Disse, ironico, Tao; Isaac annuì. "Certo che ci sarò!" Aggiunse, entusiasta, anche se un po' contrario alla presenza del mio amato.

"Chiedo poi anche ad Elle se vuole aggiungersi".

"Non preoccuparti, ci penso io". Annuii.

"Allora a stasera!" E li salutammo, allontanandoci dall'assembramento di persone che si era formato.

Arrivammo sulla strada; il sole illuminava il viso raggiante di Nick e io, come la prima volta, avevo le farfalle nello stomaco. Le nostre mani intrecciate, si sciolsero, sperando di riconnettersi la sera.

"Mi raccomando ..." Venni interrotto da un suo stupendo abbraccio; le calde braccia mi facevano sentire al sicuro e mi facevano sorridere genuinamente.

"Grazie Char" Bisbigliò, sepolto tra i miei capelli, in quella tiepida giornata di inizio giugno.

"E di cosa?" Chiesi, perplesso.

"Di quest'anno, di rendermi migliore e, semplicemente, di esserci sempre" Continuavamo ad abbracciarci come se, da quel momento, non ci saremmo mai più visti.

"Sono io che devo ringraziare te; mi fai stare meglio, giorno dopo giorno, e non potrò mai dirti grazie abbastanza" Risposi, stringendolo ancora più forte a me.

Ci staccammo e lo guardai negli occhi; i suoi splendidi ed indimenticabili occhi color nocciola, le fossette tenere come la sua essenza e i capelli biondo ramato; questa era la descrizione che io collegavo alla definizione di 'bellezza': un qualcuno, una persona per me speciale, alla quale non potevo fare a meno di pensare perché mi rendeva, semplicemente, più felice.

"Ed è per questo motivo che ho deciso di farti una piccola sorpresa; anche se avrei dovuto dartela questa sera, non riesco ad aspettare, perciò, te la dò ora". Tirai fuori dallo zaino una scatola di modeste dimensioni, e gliela porsi.

Sotto la mia alaNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ