"Sono pazzo ..."

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Dopo quegli sguardi, quei miseri e apparentemente futili scambi remoti di amichevoli emozioni, iniziai a percepire una forte scossa fastidiosa corrermi per tutto il corpo sfruttando le vie più veloci formate dai miliardi di capillari e vene che avevo; una specie di reazione chimica collaterale dovuta come conseguenza di quei loro comportamenti così 'naturali'.

Mi dava fastidio come fosse riuscito ad aprirsi con un ragazzo che, per quanto simpatico e genuino potesse essere, conosceva da pochissimo tempo.

La mia pelle stava iniziando a friggere come la carne di un povero pollo di un fast food ma io cercavo, in ogni modo possibile, di non farci caso e soprattutto di non dare nell'occhio a causa della mia gelosia.

[...]

Usciti finalmente dal locale a me tanto caro salutai i miei amici, tenendo la gentilezza anche per James, e mi avviai verso casa con la compagnia Nick che aveva insistito per allungare il suo tragitto.

Dopo tanto tempo ritornò, con il suo impassibile disagio, il silenzio tra me e lui; nessuno dei due sapeva più cosa dire, si sentivano solo i pesanti passi che schiacciavano i piccoli ciottoli della strada.

"Oggi s-sei stato un po' silenzioso ..." Attaccò il mio ragazzo, passando in primo piano nella mia testa; io alzai gli occhi dal marciapiede e lo guardai sconcertato.

"È successo qualcosa, Char?" Continuò.

" ... no".

"Non mi mentire scemo, si vede che è successo qualcosa; ti conosco troppo bene" Disse, un po' ridacchiando, un po' facendo il serio.

Presi fiato e meditai sulla risposta da dare.

"Semplicemente ... è semplicemente che ho p-paura che un giorno tutto questo finirà, che t-tutta questa felicità, gioia, spensieratezza, che abbiamo possa svanire da un'alba a un'altra: ho timore che in futuro ti sveglierai e capirai che tutte le avventure, giornate, momenti, passati insieme siano solo stati invani e che l'amore che ora provi per me lo toglierai dal mio cuore e lo darai a qualcun altro perché migliore di un ragazzo così noioso e paranoico" Dissi, tutto in un fiato, preoccupato.

Lui si fermò di colpo, io andai qualche passo più avanti; lui mi guardò con una faccia sorpresa da questa rivelazione e io feci lo stesso con espressione umile e vergognosa per quanto appena detto.

L'arietta fresca ci muoveva i capelli rendendo quell'istante più duro da affrontare, più arduo da capire e oltrepassare. Vedevo negli occhi di Nick, normalmente accesi e semplicemente magnifici, un alone di preoccupazione e timore, forse anche di disprezzo per uno come me che, dopo tutte le belle cose che mi aveva fatto, ha avuto il coraggio di dirgli cose così tanto spregevoli.

Fece uno scatto verso di me e mi baciò come non mai.

Il mondo attorno a noi si congelò lasciando spazio all'emozione che le sue calde e setose labbra mi diffondevano in tutto il corpo. Le sue grandi mani mi accarezzavano le fredde guance e le sue forti braccia mi stringevano a lui come un pupazzo fragile che necessitava di affetto.

Il suo semplice abbraccio riusciva a farmi stare meglio, a buttare nel cestino le paranoie che la mia ansia aveva creato e sostituirle con qualcosa di indescrivibile ma migliore in tutti i sensi.

Si staccò e mi fissò dritto negli occhi, creando un collegamento profondo con me e il mio stupido cuore.

"Charlie, allora, capisco che tu abbia paura che tutto questo possa giungere ad una fine e che potrebbe arrivare il giorno nel quale non useremo più un 'noi'; ti capisco perfettamente perché anche io, in primis, sono terrorizzato all'idea di essere abbandonato dalla persona che mi ama di più a questo stupido mondo e che rende la mia esistenza molto più 'vivibile' e migliore ogni giorno" Fece una minuscola pausa per riprendere fiato e asciugarsi gli occhi pieni di lacrime.

Sotto la mia alaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora