MERDA, MERDA, MERDA!

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Le luci erano ancora accese. Le famiglie che riempivano la platea chiacchieravano di gusto e si auguravano un buon Natale, mentre un gruppetto della 5°F incaricato di girare il filmino dello spettacolo stava cercando l'inquadratura perfetta.

Se dietro al sipario vigeva l'immobilità, nei camerini regnava il caos.

I bambini più piccoli saltellavano da tutte le parti. Enzo si era arrotolato le maniche della camicia e cercava di intrattenerli, ma era come tentare di contenere un ciclone. Teresa, più elegante che mai nel suo vestito degno di Morticia Addams, aveva creato una postazione trucco su una sedia di plastica e dipingeva senza sosta le facce dei suoi allievi. Di fianco a lei, Olivia infilava delle forcine nei capelli di chiunque non fosse abbastanza munito e le fissava con una lacca piena di brillantini. Era l'unica a non essere ancora né truccata, né pettinata, né vestita. Teresa le aveva già detto un trilione di volte di prepararsi, ma Olivia continuava ad aiutare gli altri.

In quella miscela di adrenalina e ansia allo stato puro suonò una sveglia. Era appena udibile sopra il vociare, ma Teresa tirò fuori il proprio cellulare dalla scollatura del vestito e scattò in piedi.

«Cinque minuti!» esclamò.

Nei camerini piombò il silenzio.

Poi, dopo un lungo momento di realizzazione, scoppiò il pandemonio.

«Cinque minuti!» ripeterono i ballerini, dando il via ad un passaparola di strilli e respiri che si mozzavano.

Ai bambini scappava improvvisamente la pipì. I ragazzi più grandi controllarono l'ordine di uscita appeso ad ogni muro e si misero in disparte a ripassare le loro coreografie. Erano tutti fuori controllo, ma si zittirono quando Teresa fischiò per riavere la loro attenzione. Disse di formare un cerchio e gli allievi della scuola di danza obbedirono, anche se non c'era abbastanza spazio.

Teresa aspettò finché non arrivarono tutti, poi guardò negli occhi ognuno di loro con aria solenne. Mise una mano al centro del cerchio.

«Merda, merda, merda al tre!»

I presenti coprirono la mano di Teresa con la propria, anche chi era troppo lontano per arrivarci. Teresa contò fino a tre, poi grandi e piccini urlarono: «Merda, merda, merda!» e si scambiarono pacche propizie sul sedere.

«Ai posti di partenza! Il Piccolo Principe e l'aviatore vengono con me, il gruppo delle stelline pure! Si va in scena!»

Tutti fecero spazio a chi doveva salire sul palco. Strizzarono le loro spalle per incoraggiarli. Li salutarono come se stessero partendo per un lungo viaggio. Enzo intravide Olivia con in braccio Marco e le augurò buona fortuna, ma lei era talmente concentrata che non lo sentì. Enzo si limitò a pensarlo più forte.

Diede un'occhiata all'orario. In platea c'era un posto riservato a lui, ma il suo aiuto dietro alle quinte poteva essere indispensabile. Stava pensando di rimanere quando Richard, l'insegnante di hip hop, gli disse di andare finché le luci erano accese. Gli assicurò che la situazione era sotto controllo, per cui Enzo si arrese. Ribadì che potevano chiamarlo per qualsiasi emergenza, poi fece un in bocca al lupo a tutti e corse fuori dai camerini.

Scostando una grossa tenda, Enzo si ritrovò nella platea del teatro. Fu stordito nel vedere quanta gente c'era, ma non ebbe il tempo di andare nel panico. Una studentessa del team riprese gli stava correndo incontro.

«Quanto manca, prof?»

«Due minuti e cominciamo.»

La ragazza tornò dai suoi compagni e condivise l'informazione. Appena in tempo. Un microfono venne acceso e la voce calda e posata di Teresa pregò il gentile pubblico di accomodarsi e mettere in silenzioso i cellulari.

Enzo si affrettò a cercare il proprio posto. Si scusò con le persone che furono costrette ad alzarsi per farlo passare, ma una volta seduto non riuscì a calmarsi. Allargò il colletto della camicia. Si assicurò che il team riprese fosse pronto.

Fu solo quando si mise comodo che Enzo ricordò di controllare un'ultima cosa. Si girò all'indietro e passò in rassegna le poltroncine della platea finché non trovò chi stava cercando.

Molte file più indietro, seduti nei posti sfortunati che erano rimasti quando Enzo aveva fatto quella telefonata, c'era la famiglia Cuoghi. La nonna, la madre ed il padre. Non li aveva mai visti, ma la somiglianza con Olivia era evidente. Se li avesse incrociati singolarmente per strada non avrebbe mai pensato a lei, ma vederli insieme completava il quadro.

Erano emozionati. Era evidente. Sembravano insicuri nei loro vestiti eleganti e si guardavano attorno come se avessero qualcosa da imparare dalle persone che li circondavano, ma i loro occhi luccicavano.

Enzo se la faceva sotto all'idea di come avrebbe reagito Olivia quando avrebbe scoperto che li aveva invitati, ma gli attacchi di cuore non finivano lì. Con il timore che gli mordicchiava lo stomaco, Enzo allungò il collo per guardare chi era seduto alla destra del padre di Olivia, ma non c'era nessuno. Il posto era vuoto.

Una vena di rabbia si annidò nello stomaco di Enzo. Tirò fuori il cellulare con l'intenzione di chiamare quel numero che aveva salvato in rubrica mentre Olivia faceva la doccia, ma si trattenne. Non aveva bisogno di altre risposte. Quell'assenza bastava.

Le luci del teatro si abbassarono fino a spegnersi del tutto. Le chiacchiere del pubblico cessarono e dalle casse uscì il ronzio di un aeroplano. Partì lontano, poi si fece sempre più vicino. Il motore iniziò a scoppiettare e alla fine, come da copione, l'aeroplano precipitò con un grosso ciocco.

Dopo qualche secondo di silenzio, da sotto il sipario ancora chiuso scivolò fuori il ragazzo che interpretava l'aviatore. Si guardò attorno, perso in un immaginario deserto del Sahara.

Il pubblicò sprofondò nel racconto.

Enzo trattenne il respiro.

Spazio Autore:

Vi piacerebbe vedere il processo che porta dalla scrittura del libro alla pubblicazione del cartaceo? In questi giorni, università ed esami permettendo, dovrei ricominciare a editare ILY Olivia per l'ultimissima ed intensissima volta e mi chiedevo se potesse essere carino filmare il tutto! 

Fatemi sapere💜 Nel frattempo vi ringrazio per la lettura e per l'attesa... In molti mi chiedete notizie del cartaceo di The Loving One e di The Sleepless Knight. Giuro che non li ho dimenticati, ho solo pochissimo tempo a disposizione per progetti che invece richiedono tanti mesi... 

Ma ce la farò. Mi auguro. Per non perdervi nessun eventuale annuncio, vi consiglio di seguirmi qui su Wattpad e sui social!



I LOVE YOU, OLIVIAWhere stories live. Discover now