Capitolo 11

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Mi sveglio.

All'inizio sono un po' spaesata, a causa del nuovo ambiente.

Stranamente ho dormito bene, anche fuori casa.

"Buongiorno G"

Mi giro e vedo Aris con una tuta

"Sei andata a correre?"

"Mi serve a schiarirmi le idee"

"Che si fa oggi?" Chiedo

"Ci sono le prime lezioni, combattimento e poi credo che ci dividano per elementi, anche se a ricordare la preside mi ha detto di mandarti prima da lei quindi su su preparati"

Mi alzo dal letto mezza addormentata mi faccio una doccia e mi vesto, le mie cose sono arrivate circa 15 min fa e quindi prendo un paio di leggings e una felpa e mi metto le scarpe.

Aris mi ha accompagnata fino all'ufficio, non mi ricordavo dov'era.

Buso e una calda voce mi dice di entre.

Chiudo la porta alle mie spalle.

"Ciao Gea, dormito bene la prima notte?"

"Fantasticamente" non credo esista come termine

"Mi fa piacere, ti ho convocata per riferirti un paio di cose.Come saprai molto bene i colori delle uniformi servono per distinguere gli elementi, ma nel tuo caso ho fatto fare una divisa speciale che dopo ti consegnerò.Seconda cosa, le tue lezioni saranno seguite da un tutor che ti assegnerò in seguito, è tutto."

"Perfetto, grazie mille, posso andare?"

"Certamente mia cara, e tieni"

Mi porge una scatola nera, abbastanza grande.

"Qui poteri trovare la tua uniforme, buona giornata Gea"

"Arrivederci"

Mi lascio la porta alle mie spalle e mi dirigo verso il corridoio.

Mi guardo intorno, mi sembra di essere già passata di qui.

Non ci credo, mi sono persa.

"Sembri spaesata"

Sento una voce maschile alle mie spalle, mi giro.

È lo stesso ragazzo di ieri, eppure sembra così diverso, tranquillo.

"Sei bloccata?" chiede.

"No e no, grazie"

Credo sia meglio stargli alla larga, mi giro e mi dirigo verso lo stesso corridoio per la terza volta.

Sento dei passi dietro di me.

Mi giro, "ti serve qualcosa?" chiedo.

"A me no, ma mi sembra che a te serva una mano per tornare ai tuoi alloggi"  fa un ghigno

"No, affatto, so molto bene che per tornare alla mia camera devo girare qui" indico col dito una direzione a caso.

Ride e allora ne approfitto per continuare per la mia strada.

"Sembri una tipa testarda, mi piaci e comunque devi andare da quella'altra parte" indica la parte opposta col dito

"Addio testarda" fa cenno con due dita dalla testa al basso e sparisce trai corridoi.





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