Capitolo 1

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Non smette di suonare

Si potrebbe sentire il suono ad isolati di distanza

Vorrei spaccarla, ma poi co quali soldi la riaggiusterei

Mi tocca.

Devo iniziare anche questa giornata.

Mi alzo, un po' ancora mezza addormentata misto scombussolata da questo risveglio turbolento mi risdraio ancora per qualche minuto, almeno così convinco me stessa.

" Buongiorno Fas come stai?"

Non mi sembra in condizioni migliori

"Salta su dai" gli dico e come un lampo me lo ritrovo sopra al mio addome e inizia a leccarmi la faccia

"Calma piccolo" dico a questa palla di pelo bianca che mi ritrovo a pochi centimetri dal viso " Certo che per essere un gatto sei piuttosto amichevole"

Alla fine mi lascio andare al mio destino e mi alzo, vado verso in bagno e mi guardo allo specchi.Vedo due grandi occhiaie, probabilmente dovute al fatto che ho letto fino a tardi, controllo i capelli e vedo il groviglio nero che domina sopra la mia testa.Una volta quando ero piccola rimanevano sempre lisci e in disordine, forse grazie a mamma che si prendeva sempre cura dei miei capelli, di me, già mamma...

Per un'attimo mi faccio trasportare dai ricordi fino a quando non ricordo che tra poco inizia il mio turno e sarà meglio che non arrivi ancora in ritardo.

Mi lavo il viso e nel frattempo pettino i capelli e mi do un ritocco col trucco, anche perchè senza sembrerebbe che non dormo da anni.Cerco nell'armadio cosa mettermi, ma come al solito rimango immersa nell'indecisione.Alla fine opto per un maglione color oliva e una gonna nera che mi arriva poco sopra le ginocchia, indosso anche la calzamaglie ed infine mi metto le prime scarpe che pesco dal mucchio e meno la borsa in spalla.Scappo di fretta in cucina, dove noto che c'è un piatto vuoto, papà probabilmente sarà già scappato al lavoro, e mi rammenta che dovrei fare lo stesso.Rubbo velocemente una tazza da caffè dalla caffettiera e la verso nel bicchiere di plastica, riciclo dell'ultima volta che sono stata a sturbucks, perchè niente è da buttare, sopratutto dopo averlo pagato 5$, e corro fuori da lla porta, la chiudo. Mi dirigo verso l'ascensore, fino a quando non vedo il cartello com scritto "guasto" a caratteri cubitali e allora mi precipito verso l'inizio delle infine rampe di scale.E' ormai da un mese che è rotto quello stupido ascensore e io sto iniziando a fare fin troppo movimento fisico facendo tutti questi scalini.Dopo quella che mi sembra un'eternità sono finalmente giunta al portone principale che lascio alle mie spalle per intraprendere una delle tante stradine dei sobborghi della famosa New York.Ormai è da 8 anni che io e papà viviamo in questa palazzina.Non è perfetta quanto un grattacielo, certo, ma ci stiamo bene.L'affitto non è troppo alto e i vicino per lo meno non sono mai stati in carcere.Controllo il telefono e guardo l'ora.Sullo schermo vero che sono le 7.30 e capisco che sono abbastanza in tempo da camminare tranquillamente se prendo la solita scorciatoia.Controllo il cielo, lo faccio sempre.Oggi sembra sereno, tipico delle giornate autunnali, sto ancora guardando, quando..

Mi sa che ho dormito veramente poco, perchè in questo momento non è possibile che io stia vedendo quello che sto vedendo.

Chiudo gli occhi e gli stufino con le mani una o due volte.

Ricontrollo.

E' ancora lì.

Vedo un ragazzo che salta da un palazzo all'altro come. Niente fosse, come bere un bicchiere d'acqua, come la panna nella cioccolata.Continuo ad osservarlo, lui si gira e i nostri occhi si incontrano, non noto molto da lontano, soprattutto perchè lui si trova in cima ad un palazzo e io non sono un'acquila, però riesco a scorgere la sua espressione, se non mi sbaglio sembra sorpreso, ma non come quando il giorno del tuo compleanno torni a casa e trovi una festa inaspettata,no, lui sembra sorpreso come quando la maestra ti becca con i compiti non fatti, la mamma nel mezzo della notte a mangiare la cioccolata. Distolgo lo sguardo e continuo per la mia strada.

Per circa 5 minuti cerco di convincere me stessa che sono diventata pazza e di cercare subito un manicomio nelle vicinanze e in altri 2 provo a dirmi che è perchè ho dormito poco per fine quel romanzo, dopodiché mi accorgo di aver perso la strada e di aver girato l'angolo due strade prima allora torno indietro di due dialetti e giro di nuovo a destra a lo vedo.

È lui.

Magic like loveWhere stories live. Discover now