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«Sono in salotto!» esclamò Alessandro. «Ho una pentola sul fuoco, ma arrivo subito!»

Olivia non si aspettava di sentire una voce così calda e suadente. Inarcò le sopracciglia ed Enzo le bisbigliò di non andare, di aspettare Catia insieme a lui, ma Olivia si calò nuovamente nella parte della fidanzata disinvolta e cercò il salotto. Enzo non era pronto, ma dopo un attimo le andò dietro.

Il salotto era avvolto nelle luci soffuse. La televisione era spenta, il grande divano ad angolo era perfettamente in ordine, un fuocherello crepitava nel camino finto. Enzo non vedeva nulla di diverso dal solito, ma davanti al divano c'era un tavolino da caffè che lui non aveva mai comprato. Era già stato apparecchiato con patate arrosto, pizzette di melanzane, olive, formaggi ed i manicaretti non erano finiti.

Alessandro (ancora pelato, per la gioia di Enzo, ma con i bicipiti più muscolosi di quanto ricordasse) stava uscendo dalla cucina con una ciotola di spezzatino di carne, quando notò Enzo ed Olivia. Spalancò le braccia, reagendo prima con il corpo che con le parole.

«Benvenuti! Vedo che abbiamo un'ospite in più!»

«Non volevo imbucarmi.» disse Olivia. «Enzo me lo ha chiesto all'ultimo.»

«Non c'è alcun problema! Anzi! Ho cucinato per dieci persone, ci serve uno stomaco in più!» Alessandro appoggiò la ciotola sul tavolino, poi si sfilò i guanti da cucina ed il grembiule per stringere le mani di entrambi. «Io sono Alessandro.»

Olivia si presentò come la ragazza di Enzo. Enzo ed Alessandro si scambiarono una bella stretta di mano, ma un po' di disagio fu inevitabile. Alessandro guardava Enzo come se volesse chiedergli se fosse tutto intero dopo l'incidente ed Enzo preferiva davvero evitare l'argomento. Per fortuna c'era Olivia.

«Che hai cucinato di buono? Hai per caso un bicchiere di vino?»

«Certo! Vieni con me in cucina. Gradisci pure tu, Enzo?»

«No, grazie. Sto bene così.»

«Torniamo subito!»

Con un gesto galante che fece sorridere Olivia ed irritare Enzo, Alessandro fece segno ad Olivia di precederlo. I due sparirono in cucina ed Enzo rimase da solo in salotto. Li sentì parlare del tempo da lupi che c'era quella sera e pensò che erano tipiche chiacchiere da sconosciuti.

Enzo si appoggiò al divano e sospirò. Voleva ricaricare le pile in vista della cena vera e propria, ma Catia tornò con la bottiglia di vino che le aveva regalato Olivia. Era diretta verso la cucina, ma si fermò quando vide Enzo da solo. Gli fece un sorrisino di circostanza ed il petto di Enzo fece un po' male quando lei gli chiese se fuori faceva molto freddo.

* * *

Olivia ed Enzo erano seduti su un lato del divano. Catia ed Alessandro occupavano l'altro. Stavano cenando con i tovaglioli aperti sulle ginocchia e dei piattini di carta in mano, servendosi direttamente dal tavolino imbandito di cibo.

Era tutto così buono che c'era l'imbarazzo della scelta, ma gli unici a mangiare di gusto erano Alessandro ed Olivia. Si conoscevano da meno di un'ora, eppure erano loro due a riempire il silenzio con chiacchiere e complimenti. Enzo interveniva di tanto in tanto con un tono di voce così basso che era costretto a ripetersi, mentre Catia non diceva una parola. Si limitava ad ascoltare e ficcarsi il cibo in bocca.

Era scura in faccia da quando Olivia era tornata nel suo raggio visivo. La stava studiando senza pietà e mandava scintille dagli occhi ogni volta che Olivia rideva alla battute non così divertenti di Enzo o gli appoggiava una mano sulla coscia.

«Dove ti ho già vista?» chiese ad un tratto, interrompendo la conversazione tra lei ed Alessandro. Enzo trattenne il fiato, consapevole che era arrivato il momento di tenersi forte, ma Olivia non fece una piega.

I LOVE YOU, OLIVIAМесто, где живут истории. Откройте их для себя