COSA PENSI DI ME?

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Olivia lanciò un'occhiata di sprono alle sue colleghe, ma queste non erano di aiuto. Erano incuriosite dalla tensione che percepivano e si limitavano a guardare da lei allo sconosciuto. La cosa snervò Olivia, ma diede ad Enzo il tempo di spiegarsi.

«Non sono qui per darti fastidio. Lo giuro. Me ne vado subito se mi dici di no, ma volevo chiederti se per caso, se domani o quando preferisci, insomma, posso vedere l'appartamento. Il tuo appartamento. Se non hai già altre offerte.»

Olivia lo guardò come se fosse pazzo. Enzo voleva prendere la zattera di Ulisse e tornare in mare, ma si costrinse a restare fermo dov'era. Fece un passo avanti e le porse la mano destra.

«Mi chiamo Enzo Montorsi. Insegno italiano e storia al liceo artistico di Modena.»

Olivia fissò quella mano con disgusto e le sue colleghe esplosero in una cascata di risolini. Si avviarono verso l'uscita ed Olivia si unì a loro senza degnare Enzo di uno sguardo. Pensava che fosse finita lì, ma l'umiliazione diede ad Enzo il coraggio di seguirla.

«Non ho problemi per quanto riguarda l'affitto o le spese condominiali. Sono una persona molto ordinata e so cucinare, so pulire, mi lavo i vestiti da solo. Al pomeriggio tendo ad essere in casa, ma la mattina-»

Olivia si voltò a fronteggiarlo. Aspettò finché le sue colleghe non si furono allontanate verso la cucina, poi parlò a voce bassa e furiosa.

«Sei un poliziotto in borghese?»

«Cosa? No.»

«Allora sei un etero confuso. Ti nascondi. Sei un grande estimatore di ragazze trans.»

«No. No, io...»

«Io non sono una prostituta. Non faccio niente per nessun prezzo. Non so cosa vuoi, ma devi lasciarmi stare.»

«Sono qui solo per l'appartamento. Te lo giuro. Non sapevo che ci abitassi tu.»

«Hai chiesto il mio nome ai tuoi amici.»

«Non l'ho fatto. E quelli non sono... Quelli non...»

Non sono miei amici, voleva dire Enzo, ma suonava troppo pietoso.

«Ho trovato il volantino in via Rainusso. È stato un caso.»

«Perché un tizio che va per i quarant'anni, sposato e con un lavoro stabile avrebbe bisogno del mio bilocale?»

Era una domanda retorica. Olivia non voleva davvero una risposta, ma quella giornata era stata troppo lunga ed Enzo aveva bisogno di arrivare ad una conclusione.

Perché voleva quel bilocale?

Qual'era il suo problema?

Enzo non lo aveva detto a nessuno, solo a sua madre.

«Mia moglie mi ha lasciato. Tre settimane fa.»

Olivia aprì la bocca, ma non trovò nulla da dire.

Era interdetta. Non sapeva che farsene di quell'informazione e l'espressione vulnerabile con cui all'improvviso Enzo la stava guardando le diede sui nervi.

«Buon per lei.» gli disse, poi lo piantò in asso. Si allontanò a grandi passi verso la cucina, ma dopo poco tornò indietro. Era ancora più furiosa di prima.

«È una bugia, vero?»

«No. È la verità.»

«Torna dai tuoi genitori.»

«Già fatto.»

«Quindi?»

Dato che Enzo era lento ad elaborare, Olivia alzò gli occhi al cielo e se ne andò per davvero. Si mescolò allo stormo di cuochi, lavapiatti e colleghi, poi raggiunse il bancone dove venivano appoggiati i piatti pronti e se li impilò sulle braccia. Stava per uscire dalla cucina una volta per tutte, quando commise un grosso errore.

Olivia si guardò indietro e vide che Enzo era ancora fermo nel corridoio. Si era messo in un angolo per non essere d'intralcio ai ragazzi che gli sfrecciavano davanti, ma non faceva altro. Era inespressivo. Fissava il vuoto, come se avesse la vista appannata, poi la sua faccia cominciò a diventare rossa. Si pizzicò la radice del naso ed Olivia si disse che era per trattenere uno starnuto, ma poi vide la sua bocca piegarsi in una brutta smorfia. All'improvviso diede la schiena a tutti.

Oh, no.

Nononono.

Prima che qualcuno potesse accorgersi che c'era un uomo non identificato che stava piangendo in cucina, Olivia rimise i piatti sul bancone. Camminò a grosse falcate verso Enzo e lo prese per la giacca, poi lo trascinò fuori di lì. Enzo cominciò a scusarsi per ogni torto che le avesse mai fatto, in particolar modo per quell'orribile torta con la donna nuda, ma Olivia non si fermò finché non lo spinse oltre i portoni d'ingresso del Rancio. Enzo pensava che lo avrebbe congedato con un calcio nel sedere, invece Olivia lo fece voltare verso di sé.

Erano fermi in mezzo alle porte di vetro. Abbastanza all'aria aperta per far capire ad Enzo che non era il benvenuto, abbastanza al chiuso da non far congelare Olivia e le sue braccia nude.

«Cosa pensi di me?» disse Olivia, dopo un momento di silenzio.

«Cosa penso di te?»

«Se davvero non mi stai stalkerando ed è tutta una coincidenza. La gente mi odia o mi venera, tu da che parte stai?»

Olivia lo stava guardando dritto negli occhi. Ad Enzo venne naturale distogliere lo sguardo, ma lei strinse la presa sulle sue spalle e lui capì di doverla fronteggiare per esser considerato sincero.

Non si era mai sentito così visto. Gli fece venir voglia di nascondersi.

«Non ti conosco.» le disse. «Non penso niente di te.»

Olivia tacque. Guardò Enzo a lungo, poi mollò la presa sulla sua giacca e fece un passo indietro, mettendosi le mani sui fianchi.

Si sarebbe maledetta per quello che stava per fare, però...

«E va bene. Domani puoi visitare il bilocale.»

«Cosa? Davvero?»

«Non farti illusioni. Ho in mente una persona totalmente diversa.»

«Okay. Grazie. Grazie mille.»

Olivia fece spallucce e rientrò nel locale.

Ad Enzo ci volle qualche secondo per realizzare che ci era riuscito. Si era posto un obbiettivo e lo aveva raggiunto senza che la sua codardia cronica si mettesse in mezzo. Aveva ottenuto solo una visita, ma al momento andava bene. Più che bene. Era più di quanto avesse mai sperato di ottenere.

Provando una sensazione simile alla contentezza, Enzo si mise le mani in tasca e si incamminò verso la propria automobile. Sorrise ad Olivia, anche se lei non era più lì. 

Spazio Autore:

Eee è finito un altro episodio. Spero che con "IL FESTEGGIATO" abbiate conosciuto meglio Enzo e tutti i suoi problemi, perché da mercoledì prossimo si comincia ad entrare più nel vivo della storia con "R". Dietro l'esistenza di questo episodio c'è un aneddoto molto divertente che credo vi racconterò mercoledì haha

Nel frattempo, grazie per aver letto fino a qui! Sui miei social l'ho già scritto, ma ricordo anche in questo spazietto che la pubblicazione non avrà pause natalizie dato  che nessun mercoledì è un giorno festivo! Per cui continuerò a tenervi compagnia con regolarità 💜

Tra l'altro sto scrivendo proprio in queste settimane l'ultimissimo episodio di questa storia... Non vedo l'ora di farvi sapere cos'ho in serbo per il 2023✨ 

P.S. Se avete un profilo su Wattpad e ancora non mi seguite.... Mi mancano due persone per avere a 1.300 lettori entro l'anno nuovo😂💜 Oppure potete consigliare le mie storie ad amic*! 

I LOVE YOU, OLIVIAWhere stories live. Discover now