Era martedì e da quando era andata a vivere da sola, quello era il giorno in cui tornava all'ovile per pranzare con la sua famiglia. Pioveva furiosamente e per questo motivo Olivia prese un bus, anche se dal suo bilocale alla casa dei genitori erano appena quindici minuti di cammino, ma quando dovette scendere e proseguire a piedi si bagnò comunque tutta.

Sua madre, suo padre e sua nonna abitavano in un condominio molto più grosso di quello in cui era lei. Olivia usò il suo vecchio mazzo di chiavi per entrare e quando raggiunse il loro appartamento, sentì il clangore delle pentole e sua nonna che imprecava appena aprì la porta.

Sua nonna era già ai fornelli, armata di grembiule e mestolo per girare la pasta. Ne stava combinando una delle sue, ma quando si accorse che la nipote era arrivata, mollò tutto e corse a stritolarla in un lungo abbraccio. Abbraccio che venne presto interrotto, perché si accorse che Olivia era zuppa d'acqua.

Nonna Cuoghi le ordinò di togliere subito le scarpe e la fece spogliare di tutti i vestiti possibili. Mentre veniva rimproverata per non aver comprato un nuovo ombrello da quando si era rotto quello vecchio, Olivia prese le proprie cose e camminò scalza fino al bagno.

Rimase da sola con il phon per molto tempo. Prima si gettò un po' d'aria calda sui piedi, sulla schiena, sotto la canottiera, poi lo usò per asciugare i vestiti e rimase in trance finché non sentì l'ennesima bestemmia di sua nonna.

Sua nonna non voleva mai essere aiutata, ma Olivia tornò in cucina e le ronzò attorno per batterla sul tempo con i preparativi per il pranzo. Le prese il barattolo di sugo dal ripiano alto del frigo. Scolò il pesante pentolone della pasta nel lavandino. Grattò il formaggio. Disse a nonna Cuoghi di sedersi, ma a quel punto lei si incavolò. «Non sono ancora una vecchia bacucca!» disse e cacciò Olivia dalla zona fornelli.

E così, Olivia finì seduta al tavolo della cucina senza nulla da fare. Sua nonna non amava chiacchierare ed Olivia ammazzò il tempo allineando con precisione tutte le posate ed i piatti con cui era già stata apparecchiata la tovaglia, ma dopo un minuto era di nuovo con le mani in mano.

Il rumore della pioggia contro i vetri era incessante. La televisione era sintonizzata su uno dei programmi della Rai. Il lampadario era acceso e c'erano poche cose deprimenti come la luce artificiale accesa all'ora di pranzo.

Sentendosi l'umidità nelle ossa, Olivia incrociò le braccia al petto e frizionò la pelle nuda delle spalle. Era rimasta in canottiera dopo essersi spogliata dei vestiti bagnati e forse avrebbe fatto meglio a trovare qualcosa di caldo da mettersi, anche se non sapeva cosa fosse rimasto nella sua vecchia cameretta.

Stava per andare a cercare un paio di calze antiscivolo, quando sentì lo sferragliare di un mazzo di chiavi nella serratura della porta di casa. I suoi genitori fecero il loro ingresso parlottando fra di loro, ma non fecero in tempo a mettere un piede oltre lo zerbino che nonna Cuoghi cacciò uno dei suoi versi in dialetto. Così come aveva fatto con Olivia quando aveva visto che era bagnata fradicia, ordinò ai due di togliersi le scarpe e loro obbedirono senza osare contraddirla.

Sia la madre che il padre di Olivia avevano le facce tirate dalla mattinata trascorsa a lavoro, ma non appena videro che la figlia era arrivata prima di loro si illuminarono.

Sua madre, Anna Cuoghi, lasciò cadere la borsa a terra e corse a prenderle il viso fra le mani per schioccarle un grosso bacio sulla guancia. Il padre le sorrise timidamente, ma con lo sguardo acceso ed impaziente di un bambino che non sa trattenere il suo entusiasmo. Le diede una strizzata affettuosa alla mano, appena si sedettero tutti e tre a tavola.

«Allora?» chiese, emozionato. «Come va?»

«Bene.» disse Olivia.

I suoi genitori annuirono e continuarono a guardarla, in attesa che Olivia aggiungesse qualcosa, ma lei non aveva altro da dire. Fece un piccolo sorriso di circostanza e loro contraccambiarono subito, ma non le tolsero gli occhi di dosso. Le loro espressioni allegre avvizzivano con il passare di ogni secondo ed Olivia sapeva che stavano per cominciare il solito discorso, ma per fortuna il pranzo era pronto. Nonna Cuoghi sbatté la pentola con la pasta al sugo al centro del tavolo con una certa soddisfazione.

I LOVE YOU, OLIVIAWhere stories live. Discover now