8.OCCHI VERDI

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Siamo io, Miguel, Eli e Dimitri seduti al tavolo

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Siamo io, Miguel, Eli e Dimitri seduti al tavolo. A sentire la preside parlare del cyberbullismo. Un discorso, secondo me con poco senso. Insomma non è che parlandone si risolve, si dovrebbero prendere decisioni più drastiche. Facendo così farà prendere ancora di più di mira i ragazzi che lo subiscono.

Guardo i miei amici e vedo Eli abbassare lo sguardo. Sicuramente si tratta principalmente di lui, Dimitri mi ha raccontato che sia lui che il ragazzo vengono bullizzati. Metto la mia mano sopra la sua e la stringo gentilmente senza guardarlo, anche se sento il suo sguardo addosso. Comunque ricambia la stretta.

-Se sei stufo dei bulli il nostro dojo cerca allievi- propone Mig ad Eli e io annuisco -Ha ragione saremmo felici di averti lì- sul suo viso vedo un ombra di sorriso.

-Hai sentito Eli, fai un po' di karate e prendi a calci tutti- alzo gli occhi al cielo -Sul serio Dimitri, il nostro sensei è forte, vi farà uno sconto-

-Interessante , ma preferiremmo passare i pomeriggi ai videogiochi piuttosto che prenderci a pugni in faccia- mi avvicino all'orecchio di Eli -Non ascoltarlo, pensaci non è così male. Verresti preso a pugni solo se farai schifo- mi guarda e annuisce -E poi secondo me, saresti un ottimo allievo- mi sorride e io ricambio muovendo le sopracciglia su e giù.

****

La scuola per oggi è terminata. Fortunatamente dopo la pausa pranzo le ore sono volare. Non andrò ad allenamento devo andare ad aggiustare il mio pc per il progetto di scienze.

Mi avvio verso il negozio ed entro. Aspetto il commesso mentre mi guardo attorno. 

-Salve come posso esserti utile?- mi giro e rimango sorpresa di vedere un ragazzo giovane, probabilmente avrà la mia età, e non quei soliti vecchi che non capiscono nulla.

Tra l'altro un ragazzo di una bellezza.... e soprattutto quegli occhi verdi. Scuoto la testa e mi concentro sul problema -Ehm... ho un problema con il computer e mi serve urgentemente per un progetto scolastico- gli do il computer e inizia ad esaminarlo -Ok, mi servirebbe un nome così ti chiamo appena pronto-

-Sì certo, Elisabeth Williams- con la zia abbiamo preferito usare, qui alla Valley, il cognome di mia madre.

Mi sorride -Ok sarà apposto tra 1 ora circa, nel mentre potresti andare a fare un giro- scuoto la testa -Non ti preoccupare resterò finché non è pronto, tanto ho dei compiti da finire- sembra come se fosse deluso che io rimanessi qui, ma comunque annuisce.

Lì vicino c'era un talovo fatto per l'attesa, mi metto lì e inizio a fare un po' di compiti. Mentre li facevo sento qualcuno entrare, alzo lo sguardo e sono due uomini belli grossi. Diciamo sembrano quelle persone nei film che sono assoldarti per spaccarti la faccia se non paghi o robe simili.... comunque, diciamo portatori di guai. Essendo così vicina li sentivo parlare con il ragazzo commesso di prima.

-Allora, stasera ci sarai- uno dei due gli chiede e lui a bassa voce, cercando di non farsi sentire risponde -Ti ho già detto che non ci sarò. Ho smesso di spacciare per voi- ah... bene uno spacciatore ottimo. Solo a me poteva capitare una cosa del genere.

Cerco di farmi gli affari miei, per non finire nei guai, ma appena l'altro uomo prende per il collare il ragazzo, alzo lo sguardo ritornando sugli attenti -Ascolta ragazzino, non sta a te decidere chiaro?- impaurito annuisce. E i due se ne vanno.

Nonostante non mi riguardi, ovviamente non sapendo fare i fatti miei mi avvicino al ragazzo -Hey, stai bene?- mi guarda -Non sono affari tuoi- ok... stupida io che ho chiesto -Scusa....cavolo calmati volevo solo essere gentile- scuote la testa e chiude per un attimo gli occhi cercando di calmarsi dopo una minaccia del genere -Scusami, non volevo essere.... maleducato- 

-Tranquillo, capisco. Senti ehm.. che ne dice se un giorno usciamo a fare un giro, insomma sono nuova qui avrei bisogno di una guida- dico con un sorriso da ebete stampato in faccia. Non ho la minima idea di dove io abbia preso tutto questo coraggio, di chiedere ad un ragazzo di uscire. Non è mai successo in tutta la mia vita.

Insomma adoro i miei attuali amici, ma un in più non fa male.

Ci pensa un po' e lì penso di aver fatto l'errore più grande della mia vita, ma mi sorprende con un sorriso... e che sorriso -Certo perché no- annuisco e ricambio con lo stesso umore -Bene, allora ci vediamo... occhi verdi- e con questo esco continuando a pensare per tutto il tragitto a quando era carino quel ragazzo. 

Devo subito dirlo a Miguel.

Robby pov's
Non riesco a smettere di pensare a quella ragazza. Era veramente molto carina. Il modo in cui si era preoccupata per me o semplicemente il suo sorriso. Scuoto la testa.

Probabilmente è soltanto gentile, l'avrebbe fatto con tutti (La cosa che Robby in realtà non sapeva ancora che la nostra Beth, non è così con tutti....anzi).

Appena le ho dato il computer mi ha messo qualcosa nelle mani. Finito di fissarla mentre esce dal negozio, apro il bigliettino e leggo  'Scrivimi quando sei libero' con sotto il numero di telefono. Sorrido e metto il bigliettino in tasca.

Chissà come andrà a finire con lei?

Spazio autrice
FINALEMTE l'incontro tanto atteso è arrivato. 

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