💙Capitolo 33🖤

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"Sei stato grande" Si complimentò una ragazza verso il castano.
Giorgio la guardò.
Non aveva la benché minima idea di chi potesse mai essere.
La serata era finita da un po'.
Alex stava aiutando a smontare la batteria di Cico, Michele e Valter stavano riponendo gli strumenti nelle apposite custodie e Giorgio stava scollegando i cavi dell'amplificatore.
"Grazie" rispose Giorgio abbozzando un sorriso sincero.
La ragazzina sembrava avere undici anni.
Aveva due treccie con una frangia scalata di un castano chiaro e gli occhi color ambra.
Indossava una salopette di jeans blu scuro, con una maglia giallo limone e delle semplici scarpe da ginnastica nere.
Sul viso aveva delle lentiggini sparse un po' ovunque, una cosa davvero adorabile.
"Sai, ammiro molto il modo in cui canti" disse la ragazzina con schiettezza e sincerità.
Il chitarrista rimase lusingato e grattandosi la nuca, rispose
"Ti ringrazio"
"Figurati! " Disse la piccola allontanandosi dal ragazzo con in volto un sorriso raggiante.
"Arianna, quante volte ti ho detto di non infastidire le persone!?" Rimproverò una giovane donna che pareva avere sui vent'anni.
Poi le due figure sparirono dal locale.
Giorgio non ci capì più nulla.
Qualche minuto dopo, lui, insieme ad Alex, era già sulla strada di casa.
"Quindi come ti è sembrata la serata?" Chiese il castano con naturalezza.
"Meravigliosa come al solito" rispose il ragazzo dai capelli tinti di blu con un sorriso stampato in volto.
"Grazie!" Esclamò Giorgio con tono allegro.
In tutta risposta, Alex gli accarezzò dolcemente i capelli.
Quel gesto per lui era così tenero quasi non poteva resistergli.
Un sorriso più ampio e dolce si formò sul viso del chitarrista.
"Un giorno diventerai un grande chitarrista, ne sono certo" disse ad un tratto il blu, mentre volgeva lo sguardo altrove.
Giorgio non potè fare a meno di arrossire per il complimento.
"Lo spero veramente "
"Io ne sono certo"
C'era tanta sincerità nelle parole di Alex.
Era come se già dapprima lui sapesse tutto.
Già dalla prima volta che aveva sentito Giorgio suonare, quando sentì la sua voce sia dolce e fine, ma allo stesso tempo forte e roca, lui sapeva già che il ragazzo sarebbe riuscito a far carriera.
Eppure c'era una cosa che entrambi non sapevano.
"Gio.."
"Si?"
"Che cosa aspiri a diventare?"
...
...
...

"Una persona speciale"
Alex rise.
"Davvero?"
"Già"
"E tu?"
"Non so. Ho passato la mia adolescenza a comportarmi da teppista, fare a botte, vandalizzare monumenti pubblici...direi che voglio diventare una persona migliore prima di tutto"
Giorgio ascoltò attentamente.
"E poi?"
"Non lo so. Vivo il presente" rispose il blu con tranquillità.
"Mi sembra giusto" concluse Giorgio con tono calmo.
I due arrivarono stanchi a casa.
Trovarono al tavolo sia la madre che il padre del più piccolo.
"Ciao!" Salutò felice quest'ultimo con un bel sorriso, mentre posava il suo strumento per andare a salutare i genitori con un abbraccio dolce e caloroso.
Dopo aver sistemato a dovere le loro cose, i due si sedettero al tavolo con i genitori di Giorgio.
Era raro che i due ragazzi avessero a che fare con Paolo, perché solitamente passava molte ore al lavoro.
Però il filo che lo legava alla moglie e al figlioletto era abbastanza spesso da non impedirgli di amarli incondizionatamente, nonostante la distanza.
"Papà, come è andata la giornata?" Chiese il castano strofinandosi un occhio.
"Bene, grazie. La mamma mi ha detto che hai avuto una serata"
"Eh gia"
"Bravo ragazzo mio. E bravo anche tu Alex. Sei sempre vicino a mio figlio, te ne ringrazio di cuore" Continuò l'uomo sorridendo.
Alex era lusingato e arrossendo disse
"Oh beh...grazie, sono felice di stare vicino a suo figlio"
Giorgio ridacchiò.
"Ad ogni modo, abbiamo qualcosa da dirvi"
I due adolescenti si guardarono impietriti.
"Niente fratellini eh!" Esclamarono i due in coro.
Rosalba e Paolo risero di cuore.
"Ma che avete capito? Vogliamo dirvi che domani andiamo dai nonni" disse la donna ridendo.
Giorgio sorrise felice, ma per Alex non fu lo stesso.
Ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Paolo parlò.
"Ovviamente Alex,tu verrai con noi" disse l'uomo sorridendo calorosamente.
"Cosa?" Chiese il blu quasi sorpreso.
Rosalba sorrise.
"Sei parte della famiglia, non dimenticarlo"
Alex per un attimo si commosse e allacciò le braccia intorno al castano, che gli accarezzò dolcemente la schiena.
All'abbraccio si unirono anche i genitori del secondo.

Così, il mattino dopo, Giorgio e Alex si dovettero alzare presto per potersi preparare e tutto.
Giorgio aveva indossato una camicia azzurra, dei jeans blu scuro normalissimi e scarpe da ginnastica bianche.
Aveva pettinato i capelli in maniera che non gli andassero sugli occhi e aveva dedicato otto minuti a saltellare in tondo spruzzando a raffica il deodorante.
"Ma che fai?" Chiese Alex guardando i castano con faccia sconcertata.
Giorgio rise.
"Mi 'improfumo' tutto" rispose continuando a saltare.
Il blu alzò le spalle.
"Vabbè"
A proposito di lui.
Aveva indossato una maglia a mezze maniche gialla con uno smile sopra, dei jeans neri e scarpe nere.
I due ragazzi erano diventati irriconoscibili, con un abbigliamento ordinato e i capelli messi in riga per una volta.
Presi i telefoni, uscirono dalle camere e si diressero in salotto, dove i genitori di Giorgio li aspettavano già pronti da un bel pezzo.
"Oh siete pronti? Bene, allora andiamo" disse Rosalba alzandosi dal divano e dirigendosi verso la porta.
Una volta che tutti uscirono, la donna chiuse a chiave la porta di casa e salì in auto.
Tutti erano pronti per una bella giornata in famiglia.

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