💙Capitolo 26🖤

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"Maledizione!" Disse Giorgio a denti stretti.
Erano ormai le sette del mattino e Alex non era ancora tornato.
Erano ore che il castano faceva avanti e indietro per la stanza senza fermarsi un attimo.
Era preoccupato, cosa percepibile dal suo sguardo.
Non capiva cosa avesse spinto Alex a uscire in piena notte.
Aveva avuto dei ripensamenti ed è voluto andare a stare dai suoi parenti?
Aveva iniziato a frequentare di nuovo cattive compagnie?
Il castano sbuffò.
Come se non bastasse aveva addirittura lasciato il telefono a casa, quindi non poteva mettersi in contatto con lui.
L'unica soluzione era probabile uscire e andare a cercarlo.
Si diresse nella sua stanza per cambiarsi.
Mise un pantalone della tuta, una giacca sopra la maglia del pigiama, scarpe da ginnastica bianche e si passò una mano tra i capelli.
Mise il telefono dentro la tasca della giacca e si avviò verso l'uscita, ma ben presto si fermò.
Il ragazzo dai capelli blu era appena ritornato.
Giorgio lo guardò torvo.
"Hai la minima idea di che ore sono?!" Sputò Giorgio acidamente.
Alex annuì con calma, ma non diede alcuna risposta.
"Mi hai fatto preoccupare, sono ore che ti aspetto!" Disse ancora il castano cercando di non urlare troppo.
Alex rimase colpito profondamente da quelle parole.
Era rimasto sveglio per lui.
In effetti, si poteva notare chiaramente che aveva passato la notte in bianco.
Aveva la pelle leggermente pallida, gli occhi lucidi e stanchi, delle occhiaie ben marcate sotto ad essi e i capelli ancora scompigliati.
Sembrava che facesse quasi fatica a tenere gli occhi aperti.
"Gio, da quanto sei sveglio?" Chiese il blu preoccupandosi per il più piccolo.
Giorgio si strofinò stancamente gli occhi con il dorso della mano.
"Non ho chiuso occhio" rispose sbadigliando.
Alex si sentì in colpa.
Però era da ammettere che era sfinito anche lui, eppure dovevano andare a scuola, quindi non poteva permettersi di saltare un giorno per un motivo banale.
Così, dopo la sgridata da parte del chitarrista, i due iniziarono a prepararsi per uscire.
Forse quella sarebbe stata una lunga mattinata.

~10.30~

Giorgio era appena uscito dalla classe per andare al bagno.
Aveva serial bisogno di infilare la testa sotto l'acqua ghiacciata per potersi svegliare.
Camminava stancamente per i lunghi coridoi della scuola, cercando però di sbrigarsi.
Era troppo stanco per tutto, forse avrebbe dovuto prendersi una settimana di relax, ma non gli era concesso.
Doveva affrontare un lunghissimo anno, doveva dare il meglio sia a scuola che nella musica e non poteva deludere nessuno.
Sbadigliò coprendosi la bocca con entrambe le mani, per poi asciugarsi una lacrima che vi si formò dopo lo sbadiglio.
Proprio in quel momento suonò la campanella che segnava l'inizio dell'intervallo e sentì tutta la ciurmaglia di persone correre frettolosamente fuori dalle aule.
Probabilmente si sarebbero diretti tutti alle macchinette per svaligiarle come al solito.
Giorgio si trovò davanti la porta del bagno e ne aprì la porta con fare stanco.
Se ne uscì qualche minuto dopo per poi avviarsi alle macchinette.
Decise di prendersi un caffè, anche se consapevole che non lo avrebbe aiutato a svegliarsi del tutto, ma qualche effetto ci sarebbe stato.
Così, una volta preso il caffè, il musicista decise di andare in cerca di Alex e cercare di chiarire, ma tempo quindici minuti e i ragazzi dovettero tornare alle rispettive classi e Giorgio non riuscì a trovare il blu in tempo, cosa che lo infastidì non poco.
Passarono così le ore successive, tra matematica, diritto e francese.
Cico osservò bene l'amico.
Anche lui notava i segni della stanchezza e gli dispiaceva molto vederlo così.
Il castano passò la maggior parte delle ore sdraiato sul banco, tentato ad entrare nel mondo dei sogni.
Avrebbe desiderato poter dormire anche per soli cinque minuti, non necessariamente troppo tempo, ma non gli era concesso.
Faceva abbastanza fatica a tenere gli occhi aperti, ma si impegnò a rimanere sveglio e concentrato sulla lezione.
Uno sbadiglio uscì dalla sua bocca.
Cico addrizzò le orecchie e guardò verso Giorgio.
"Gio, tutto ok?" Chiese il rosso sussurrando le parole in modo che l'insegnante non si accorgesse di nulla.
Il castano guardò il batterista e annuì.
"Tutto ok, non preoccuparti " rispose quest'ultimo abbozzando un sorriso stanco, ma sincero.

~14.30~

Dopo quelle lunghe ore di lezione, era finalmente giunta l'ora di tornare a casa.
Giorgio sistemò con non curanza i quaderni dentro allo zaino e se lo mise su una spalla, per poi prendere in mano il telefono e uscire dalla classe.
Camminava a passo pesante, il sul unico desiderio era arrivare a casa e riposarsi un po'.
Poi però, qualcosa lo distrasse totalmente dai suoi pensieri.
Il telefono gli vibrò e il ragazzo controllò i vari messaggi.
Il buongiorno da parte di Anna ed Ettore, un cuore da parte di sua madre e un messaggio da parte di Alex.
Prese un bel respiro e rispose a tutti i messaggi, lasciando per ultimo quello del ragazzo dai capelli tinti di blu.

Sono stato invitato a dormire a casa di un amico, quindi non aspettarmi, perché vado direttamente, ci vediamo domani ♡

Giorgio fece una smorfia.
Non si era fatto vedere per una mattinata intera e aveva pure deciso di passare la notte da degli amici.
"Vabbè" disse tra se il castano mentre emise un piccolo sbuffo appena percettibile.
Alex era strano.
Prima diceva che Giorgio era l'unico, poi spariva all'improvviso e si comportava in maniera distaccata.
A quel punto il pensiero di Giorgio era solo uno: gli aveva mentito su tutto.

I due non si rendevano conto che si sarebbero solo fatti il sangue acido se non avessero parlato il prima possibile.

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