💙Capitolo 7🖤

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"Vi odio!" Urlò Alex sbattendo la porta di casa e uscendo fuori.
Guardò con disprezzo quella casa e poi se ne andò via.
Un'altro litigio.
Aveva iniziato a piovere e il ragazzo si bagnò completamente.
Erano le dieci di sera e fuori era buio.
I lampioni illuminavano quel poco di strada e la luce della luna era fioca, coperta quasi del tutto da dei nuvoloni scuri.
"E ora?" Si disse il ragazzo tra se e se.
Chiamò i suoi amici al telefono per chiedere loro se poteva essere ospitato.
Il primo che chiamò fu Marco, che non rispose, il secondo era Diego, ma non era a casa e l'ultimo che chiamò fu Simone.
"Va bene...ciao" disse il ragazzo con aria affranta.
Chiuse il telefono e si poggiò ad un muro.
Dove sarebbe andato? Di certo non sarebbe tornato a casa dopo quel litigio.
Sospirò pesantemente.
Gli dispiaceva disturbare, ma voleva provare ad andare da Giorgio.
Camminò velocemente per la città dormiente, sperando che Giorgio lo avrebbe aiutato.
...
Alex non si era mai sentito emotivamente così male.
Voleva solo potersi ribellare a tutti e cambiare vita.
Tirò l'ennesimo sospiro.
Se suo fratello non se ne fosse andato tutto quello non sarebbe mai successo.
...
Giorgio era sul divano con la chitarra in mano.
Era in pigiama con una coperta di pile sulle spalle.
Stava suonando un po' in acustica e la madre era seduta al tavolo a bere un caffè e ascoltare il figlio suonare.
"Gio, ti va una cioccolata calda?" Domandò la madre.
Il castano sorrise e annuì felice.
"Bene, finisco il mio caffè e vado a prepararla" disse la donna.
Il ragazzo continuò a pizzicare gentilmente le corde, mentre il rumore dell'acqua piovana picchiettava contro le finestre.
Per Giorgio era puro relax.
A distrarlo da tutto, fu il rumore di qualcuno che stava bussando alla porta.
Giorgio incuriosito, poggiò la chitarra sul piedistallo che aveva posizionato vicino al divano e andò a vedere chi fosse a quell'ora.
Guardò dallo spioncino e con suo grande stupore vide Alex.
Aprì di fretta la porta.
"Alex?"
"Hey" disse il blu alzando una mano in segno di saluto.
Giorgio non gli diede nemmeno il tempo di dire altro che lo tirò dentro casa e chiuse la porta.
"Cosa ci fai qui a quest'ora?" Domandò Giorgio.
"Lunga storia..se non do fastidio, posso rimanere da te questa notte?" Domandò Alex.
La madre di Giorgio si alzò dalla sedia e si avvicinò ai due ragazzi.
"Tesoro, lui è il tuo amico di cui mi parlavi?" Chiese la donna.
Giorgio annuì.
"Lui è Alex..mamma, può rimanere da noi stanotte?"
Il ragazzo si imbarazzò, ma subito trasformò l'imbarazzo in un sorriso.
"Piacere, sono Alex"
"Io sono Rosalba, la madre di Giorgio e si, certo che può rimanere" rispose la donna sorridendo calorosamente.
Alex sorrise sentendosi confortato.
Quel tempore che c'era in quella casa era piacevole e lo faceva stare bene.
Giorgio lo guardò dalla testa ai piedi e notò che i suoi indumenti erano completamente bagnati.
"Sei fradicio..." disse il castano guardandolo negli occhi.
Alex ridacchiò.
"Già"
"Gio, fallo cambiare, non vorrei che si prendesse un raffreddore" disse la madre di Giorgio con un po' di preoccupazione.
Il castano annuì.
"Vieni con me" disse il castano.
Alex lo fermò.
"Non ti preoccupare, non c'è bisogno "
Giorgio scosse la testa e lo prese per mano portandolo in bagno.
"Al, fatti un bagno caldo, nel frattempo ti preparo il pigiama" disse Giorgio.
Alex si stava sentendo un peso.
"Ma Gio, non voglio disturbare "
"Ma non disturbi"
Detto ciò, Giorgio gli preparò un pigiama e degli asciugamani caldi.
Dieci minuti dopo, Alex aveva indossato il pigiama ed era sul divano insieme a Giorgio.
La madre del castano era nell'angolo cucina lì vicino al salotto. Stava preparando delle cioccolate calde.
"Cos'è successo?" Chiese Giorgio preoccupato.
Alex sospirò abbassando la testa.
"Ho avuto un litigio con i miei genitori per via di mio fratello minore"
Rispose Alex.
Una lacrima gli rigò il viso.
"Per la mia famiglia esisto solo quando gli interessa" Continuò il blu tentando di trattenere i singhiozzi.
"Hey, no no, non piangere " disse Giorgio tirandolo vicino a sé.
"Sdraiati" disse il castano accarezzando la schiena del blu.
Alex si sdraiò poggiando la testa sulla gamba destra di Giorgio.
Quest'ultimo prese ad accarezzargli i capelli tinti.
Stava facendo esattamente quel che solitamente faceva sua madre con lui quando piangeva.
Si sentì per un momento "mamma Giorgio "
"Alex, se devi sfogarti io ti ascolto" disse io castano guardandolo negli occhi del ragazzo che aveva in grembo.
Il blu annuì.
"Questa cosa mi succede da quando mio fratello è andato via di casa. I miei genitori hanno favoritismi in casa ed è per questo che mio fratello se ne era andato.
Io spesso litigo con i miei perché passano ore a parlare di mio fratello minore oppure passano tutto il tempo con lui e io sembro non esistere più "
Il ragazzo fece scendere le lacrime come una cascata e le sue emozioni erano pari ad un fiume in piena.
Giorgio continuò ad accarezzargli i capelli.
"So che fa star male e non è bello.
Ricorda..quando sentirai che il mondo ti ha abbandonato io mi siederò al buio con te"
"Grazie Gio"
I due sorrisero.
Rosalba portò due tazze di cioccolata calda con un piattino pieno di marhmallow.
"Attenti che brucia" raccomandò la donna con voce dolce.
I due ragazzi si sedettero composti e immersero i marshmallow nella cioccolata bollente.
Alex si asciugò gli occhi con il dorso della mano e iniziò a soffiare sulla cioccolata bollente.
"Hey Gio "
"Si?"
"Grazie"
"Di cosa?"
"Di esser mio amico"
Il castano sorrise.
Alex rimase meravigliato dal sorriso di quel ragazzo.
Sapeva che con lui sarebbe stato sempre bene.
Finita la cioccolata calda, Alex osservò la chitarra di Giorgio e quest'ultimo se ne accorse.
"Vuoi provarla?" Domandò Giorgio.
"Vooentieri, ma prima vorrei che fossi tu a suonare qualcosa"
Giorgio arrossì.
A volte si imbarazzava se qualcuno gli chiedeva di suonare, ma gli avrebbe fatto comunque piacere.
Posò la tazza sul tavolino e prese la chitarra in braccio.

Suonò solamente accarezzando le corde, senza dare quel tocco di Rock.
Alex si sentiva ugualmente in paradiso, come suonava Giorgio non ce n'erano secondo il ragazzo.

Poi Giorgio fece la sua magia, accese col piede l'amplificatore lì vicino e alzò il volume in modo da non dare troppo fastidio.

"You look down on me so casually, in everything I know
You look down on me, but not right on me Did I wreak this broken home?

Dear Diary,
Life is trying me
Can I get a sign?
Or a two of mind, a piece of mind
Can I get a sign, can I get a sign

Well I know your laying back,
Contemplating your own death
Well just look at what you've done
Don't you dare forget the sun, Love!
You look down on me so casually, in everything I know
You look down on me, but not right on me
Is it plain to see that life trying me?

Life is trying me!
Life is trying
Can I think of something, gotta think of something!"

Giorgio espirò e si guardò intorno.

Alex aveva gli occhi spalancati e altrettanto sua madre.
"Ma come..?" Si chiese il blu.
La madre era ancora più sconvolta.
"Mi devo ritenere fortunata, dato che è la prima volta dopo 13 anni che non sento Giorgio cantare" disse la donna sbalordita.
I due risero.
Giorgio mise tutto apposto, scollegò l'amplificatore dalla chitarra e portò tutto nella sua stanza.
Si sedette nuovamente sul divano.
"Hey Alex, domattina hai da fare?" Chiese Giorgio.
Il blu ci pensò.
"No, perché?"
Giorgio esultò.
"Allora domani passeremo una giornata indimenticabile "
Alex sorrise.
"Va benissimo"

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Canzone utilizzate:

Brano: Don't You Dare Forget The Sun
Artista:Get Scared


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