Capitolo 21

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All'arrivo dell'Enterprise su Vulcano, il sole stava tramontando. Trovarono una barella e vi adagiarono Spock. Uhura e T'Dal raggiunsero il gruppo che stava scendendo sul pianeta.

La vulcaniana raggiunse Jim che la strinse con il braccio libero e le diede un bacio sulla tempia.

«Come stai?» chiese piano.

«Papà, come sto è irrilevante, non c'è tempo ora. Dobbiamo andare lassù. Ciao zio Len.» disse lei, mentre Uhura rimase qualche passo indietro.

«Ciao bambina.» disse lui guardandola con un sorriso sollevato.

Si misero tutti in posizione, depositarono Spock su un lettino di pietra e la sacerdotessa disse in inglese standard, dopo aver toccato il volto del vulcaniano con la mano «T'Dal, figlia di Spock e figlio di Sarek. Il corpo di tuo padre respira ancora. Qual è il tuo desiderio?»

«Chiedo il Fal-Tor-Pan. Rifusione.» disse T'Dal.

«Quello che cerchi non è stato che in passato e nella leggenda. La tua richiesta non è logica.»

«Mi perdoni, T'Lar. La mia logica è in dubbio quando si tratta di mio padre.» disse la ragazza pacatamente.

«Chi è in possesso del Katra?» chiese la sacerdotessa.

«Io, McCoy, Leonard H., figlio di David.» disse l'uomo facendo un passo in avanti.

«McCoy, figlio di David, visto che sei un umano, non possiamo aspettarci che tu comprenda appieno la richiesta di T'Dal. Il corpo di Spock è vivo. Con la tua approvazione, useremo tutti i nostri poteri per ridare al suo corpo quello che è in tuo possesso. Ma McCoy, devi essere avvertito: per te, è pericoloso quanto lo è per Spock. Devi fare una scelta.» disse la sacerdotessa e McCoy cercò con il pensiero T'Dal.

«Cosa scelgo?» chiese McCoy a T'Dal con il pensiero.

«La scelta è tua, zio Len. Io accetterò ogni tua decisione. Vorrei entrambi in salute, dato che sono incinta e tecnicamente sei ancora il mio medico.» disse lei.

«Scelgo il pericolo. Bel momento per chiederlo.» disse ad alta voce rivolto a T'Lar, per poi aggiungere mentalmente alla figlia di Spock «o per sapere della tua gravidanza, maledetto folletto dal sangue verde.»

«La prossima volta io cercherei di non farmi sedare. Lo avresti saputo altrimenti.» disse lei pacatamente.

«Il sarcasmo è un tratto nuovo. Il matrimonio con Pavel ti si addice. Mi sei mancata.»

Sarek fece cenno a McCoy che raggiunse la pedana e T'Dal si sistemò al fianco del nonno, entrambi erano in piedi davanti al piccolo altare. Se gli esseri umani guardavano i tre vulcaniani a farsi alterne, Pavel e Jim non staccarono mai gli occhi da T'Dal che era come se volesse dare tutta la sua energia alla sacerdotessa. Tenne quasi sempre la mano sul ventre, come se volesse proteggere quel bambino da quello che succedeva intorno a loro. 

Ore dopo, quando il sole stava sorgendo, il katra tornò a Spock e il vulcaniano si svegliò. La sua mente sarebbe stata riaddestrata con il metodo vulcaniano nei mesi successivi, quindi sarebbe stata eliminata quella comprensione delle emozioni e l'equilibrio che aveva raggiunto con tanta difficoltà negli anni.

Sarek e T'Dal lo raggiunsero. Spock li guardò, ma puntò i suoi occhi scuri sulla seconda. Cercò nella sua mente il nome di quegli occhi azzurri che lo guardavano, nonostante il fatto che l'amnesia temporanea lo metteva in forte difficoltà. Riconobbe quel volto, trovando la risposta che cercava.

«Figlia mia.» disse e lei annuì.

«Padre.» rispose T'Dal.

«Il tuo nome è T'Dal. Mia figlia.» fu la risposta del vulcaniano, mentre lei annuì.

As the world falls down (Italian Version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora