Capitolo 16

16 2 0
                                    

Il mattino successivo T'Dal aveva indossato la sua divisa dell'accademia e aveva deciso di fare un cambiamento ai capelli. Doveva soddisfare principalmente il criterio fondamentale che era il regolamento dell'accademia e in realtà non le era dispiaciuto mostrare le sue orecchie la sera prima. Era sempre vulcaniana, il non mostrare le orecchie non modificava ciò che era e non modificava il suo essere figlia di Spock.

T'Dal andava fiera da sempre delle sue origini, ma c'era qualcosa che era successo la sera precedente che una parte di sé si sentiva terribilmente fuori luogo. La sua fusione mentale con McCoy era servita a mettere in relazione i propri pensieri presentandoli all'uomo in maniera più lineare possibile, ma i pensieri dell'uomo l'avevano parzialmente turbata. Era il senso di protezione che aveva avvertito, l'ansia di vederla cresciuta e il "voler esserci, senza esserci", che non riusciva a capire. Lui c'era sempre stato, perché sosteneva di voler rimanere nell'ombra?

Non riusciva a capire e la metteva stranamente a disagio, sapeva che la fusione mentale funzionava in entrambi i sensi, quando lei e suo padre avevano fatto le fusioni mentali negli anni, T'Dal ne aveva guadagnato principalmente saggezza e calma, ma quella dello zio Len le dava molto da riflettere. Non erano semplicemente le emozioni, era quell'affetto che provava e che T'Dal avrebbe voluto ricambiare. C'era un altro modo di ricambiarlo? Lo zio Len, riusciva a capire che gli voleva bene a modo suo?

Qualcuno suonò al campanello della sua stanza e T'Dal disse «Avanti», dando un'ultima occhiata ai capelli che per la prima volta non aveva raccolto con i suoi personalissimi due criteri: il regolamento dell'accademia che aveva seguito da sempre e la prima volta non aveva assecondato la sua necessità - se qualcuno avesse chiesto delucidazioni, avrebbe definito quella stessa necessità illogica in quanto atto di vanità - di coprire la punta delle orecchie.

«Il comandante Chekov ti sta cercando e mi sono preoccupata per te. Sei solitamente sempre molto in anticipo per la colazione.» disse Rose guardandola perplessa aggiungendo «Hai cambiato pettinatura.»

«Corretto. In ogni caso, la colazione viene servita tra dieci minuti e quarantatré secondi. Siamo ancora in anticipo.» le rispose la vulcaniana guardandola dallo specchio.

«Sento che mi stai nascondendo qualcosa, T'Dal. Mi svelerai il tuo segreto.»

«D'accordo, possiamo andare. Posso restituire a Daniel il suo volume, il suo problema è che leggeva il tutto con una premessa sbagliata; ciò rendeva la sua conclusione non praticabile in una condizione di emergenza. Non avrebbe potuto passare l'esame, se avesse cercato di risolvere in quel modo.» disse girandosi finalmente a fissarla, cambiando discorso.

"Lo zio Scotty non sarebbe stato affatto contento, se Daniel gli avesse proposto una cosa del genere" pensò la vulcaniana. C'era stato un periodo in cui utilizzava il suo nome di battesimo, ma lo scozzese le disse che era talmente abituato al nomignolo che le chiedeva di continuare ad usarlo.

«Daniel sarà contento di sapere che hai capito dove si trovi il problema. Forse sarà meno in ansia. In ogni caso, sono sempre sorpresa di sentire quanto caldo fa qui dentro. Sembra di essere in una sauna.»

«Ne sono certa. La temperatura di Vulcano è più alta di quella terrestre.» rispose T'Dal, uscendo e ripensando alla prima volta sull'Enteprise e la sensazione di freddo provata. Erano passati tanti anni, ma quella sensazione era nitida nella sua memoria come se fosse accaduta solo qualche giorno prima e segretamente non vedeva l'ora di tornare tra le stelle. Stava vivendo come un funambolo, ma se lui camminava su una corda, lei viveva in bilico su un debole assunto: frequentava l'accademia facendo di tutto per arrivare al diploma il prima possibile, chiedendo sempre di più da sé stessa così da esaudire il suo desiderio più grande, quello di salire su una nave stellare; ben sapendo che in cuor suo non sarebbe stata felice. Non del tutto. Non sarebbe stata l'Enteprise, non ci sarebbe stato il personale di plancia che aveva amato, dato che molti avevano un altro ruolo ed erano stati riassegnati. Ripensò a suo padre, a Jim e a Pavel, sentendo una piccola fitta e si disse che avrebbe potuto seguirlo sulla Reliant se la sua proposta era ancora valida.

As the world falls down (Italian Version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora