Capitolo 11

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Sul pianeta Vulcano T'Dal si era diplomata con anticipo alle scuole superiori, come era previsto. Le venne richiesto formalmente se volesse entrare all'Accademia delle Scienze Vulcaniane e T'Dal rifiutò, con sdegno della commissione che ormai faceva affidamento anche sulla logica di quella ragazzina. Fu chiara nell'ammettere che non voleva continuare a vivere su Vulcano e desiderava una carriera nella Flotta Stellare sebbene non le avesse alcuna certezza.

Ricevette la lettera che le chiedeva di presentarsi in Accademia per il test qualche giorno dopo e sotto consiglio di Amanda, si era diretta con una piccola valigia contenente pochissimi oggetti, per lo più abiti, a San Francisco una settimana prima dell'esame. Avrebbe vissuto nell'appartamento di Jim e Spock che si trovava a metà strada tra il Comando di Flotta e l'Accademia, era un grande appartamento dove c'era un ufficio usato dai due uomini, una stanza per la meditazione usata da Spock e una camera in più appositamente per T'Dal. La giovane vulcaniana si disse che sarebbe stato preferibile vivere in accademia per poter creare amicizie e arrivare con un certo anticipo alle lezioni, ma immaginava che non le sarebbe dispiaciuto continuare a vivere con i due uomini.

Sapeva che nell'Esame di Ammissione, avrebbe dovuto affrontare una serie di test, tra cui un compito scritto di fisica dell'iperspazio, un test di relazioni dinamiche e un test che misura il quoziente intellettivo del soggetto. Questo genere di esami non la spaventavano, in realtà temeva due esami in particolare: il primo era "Psych Test", un test psicologico basato sui problemi individuali del candidato, mentre il secondo era il test di relazioni dinamiche (sebbene sulla carta si chiamasse "test delle altre culture e specie"), che non veniva annunciato in anticipo, il suo scopo era quello di testare la reazione del candidato a un membro di un'altra specie. Sapeva che sarebbe potuto succedere, ma non aveva idea di quando sarebbe potuto accadere o chi mai avrebbe potuto incontrare.

Jim nonostante avesse detto a Spock che non avrebbe fatto nulla per avvantaggiare T'Dal, decise di tenere la sua parola con la giovane vulcaniana e le aveva fornito tutto il necessario per prepararsi adeguatamente, più alcuni libri di testo aggiuntivi, per prepararsi al meglio. Spock e Jim quando non erano al lavoro, spesso e volentieri studiavano con lei.

La sera prima dell'esame, l'ammiraglio sorrise guardando la ragazza alle prese con un libro di fisica e vedendola corrugare la fronte, così le chiese spiegazioni.

«L'ho memorizzato, ma se lo capisco, riesco a trovargli applicazione logica Jim, ma non mi è chiaro.»

«Ti aiuto.»

Era riuscita a capirlo e vide un breve lampo di soddisfazione brillarle negli occhi.

Dopo cena, aveva proposto ai due vulcaniani una partita di scacchi in 3D, ma T'Dal rifiutò e Jim decise di fare l'ennesima partita con il compagno, dando per scontato che la giovane vulcaniana fosse andata a riposarsi.

Era scoccata da poco la mezzanotte e Jim si era diretto nello studio per prendere un libro regalatogli da McCoy, quando notò la luce accesa. Sorpreso, affacciandosi notò T'Dal seduta sulla scrivania di Spock che stava studiando e sorrise.

«Ora devi dormire, T'Dal. Non dormi da quando sei arrivata qui, una settimana fa. Domani è il primo giorno di esami e i pisolini che hai fatto in questi giorni, non sono sufficienti per un corretto riposo. Tuo padre ed io ti vogliamo concentrata.»

T'Dal alzò gli occhi dal libro e lo guardò.

«D'accordo Jim. Buonanotte.» disse alzandosi e trattenendo il PADD che aveva tra le mani.

«Buonanotte piccola. Ah no, non ci pensare nemmeno. Quello lo lasci qui. Devi dormire e quel libro lo hai già studiato approfonditamente. Non devi essere per forza la prima della classe come tuo padre, gli assomigli già troppo.»

As the world falls down (Italian Version)Where stories live. Discover now