16th; Due "single" dispersi.

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L'errore più comune che la gente commette è quello di sottovalutare ciò che si ha attorno. Molti non capiscono che ciò che hai un giorno potresti non averlo il giorno dopo.

Ed è quello che è successo a me con Harry.

Se non mi fossi allontanata da lui per quella stupida gelosia, forse avrei passato con lui quelle ultime giornate, godendomi tutto il tempo a disposizione.

Ma non l'ho fatto, e questo è uno dei mii più grandi rimpianti.

Ora mi basterebbe averlo come amico, sentirlo vicino a me ma senza poterlo effettivamente toccare, ma non so se è possibile.

Probabilmente dopo la sclerata di poco fa gli sembrerò una maniaca, che lo seguiva ovunque andasse.

Il rumore della porta che si apre rimbomba nel silenzio, e quando mi volta dei ricci castani entrano nel mio campo visivo.

"Piccola Av?" Mormora Harry, avvicinandosi incerto, giocando con le dita come un bambino.

Io sorrido a questa tenerezza, "Ciao, Harry."

Lentamente si siede di fianco a me, quasi spaventato da una mia reazione.

"Come stai?"

Seriamente Harry? Io urlo contro la tua fidanzata e tu mi chiedi come sto?!

"..Bene. Te?"

"Uhm, bene."

Seguono minuti di silenzio, e sembra anche lui come me immerso nei suoi pensieri.

"Grazie per prima." Sputa fuori, come se lo avesse trattenuto per tutto questo tempo.

Io alzo le spalle, sorridendo timidamente. "Ho solo detto la verità."

"Dio, per Cara è come se fossi tornato il finto puttaniere del liceo che non-"

"Finto puttaniere?" Chiedo, sapendo già a cosa si riferisce.

Lui sorride amaramente. "Tutti i ragazzi hanno avuto quel periodo di ribellione, con mille ragazze, alcool, e cazzate così. A scuola ero quello figo, -beh lo sono ancora ovviamente, ma non ero io quello."

"In che senso?"

"Seguivo la massa." Dice, alzando le spalle. "Ma non era quello che volevo. Alle elementari mi prendevano in giro perché ero quello che non rispondeva mai, o che arrossiva appena parlava con qualche ragazza."

Io sorrido. "Beh, arrossisci ancora."

Lui ride, mentre le guance si tingono di un lieve rosso. "Al primo anno delle superiori mi hanno messo la testa nel water, al secondo ho dato il mio primo pugno, al terzo mi sono portato a letto il capitano delle cheerleader, e il suo ragazzo voleva picchiarmi, ma non c'è riuscito ovviamente. Al quarto più della metà delle ragazze era già finita nel mio letto. Non ne vado fiero, sai? Lo facevo per seguire la massa."

"Perché lo facevi?"

"Non volevo essere quello escluso," Alza le spalle. "Non di nuovo."

"La gente si sbaglia, non sei il puttaniere che dicono."

"Beh grazie," Dice lui ridendo. "anche Cara la pensa così."

"Cara si sbaglia."

"Lo so." Mormora, con un sorriso che si apre sul volto, "infatti l'ho lasciata."

"C-cosa?"

"Vieni."

Harry mi prende la mano, iniziando a tirarmi giù per le scale antincendio, fino ad arrivare sul marciapiede sul retro dell'hotel.

Their secret bodyguardTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon