Non uccidere

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Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno

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Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno.

Fëdor Dostoevskij

TW: questo capitolo contiene scene di violenza. Se siete sensibili a queste, siete pregati di skippare.

15 anni prima...

<<Che stai facendo mami?>>

<<Non lo vedi, amore? Sto dando gli ultimi ritocchi al quadro.>>

<<Darai un nome pure a questo?>>

La donna sorrise raggiante, la lunga cascata di morbidi ricci biondo scuro sistemata su un lato e le adorabili fossette che le accesero lo sguardo vivace <<Lo chiamerò Blu come il mare, tesoro, ti piace?>>

<<Beh, sì, c'è il mare. Ha senso.>>

La donna si lasciò andare ad una risata più forte, che al bambino arrivò come una melodia dolce e calorosa, una melodia che gli si sarebbe impressa nel cervello senza mai essere più dimenticata.

Josephine Styles se ne stava seduta su un piccolo sgabello in legno, di fronte al cavalletto che reggeva la sua ultima opera, fresca di pennellata, in centro alla stanza in cui adorava dipingere, ed in cui teneva tutto l'occorrente per poterlo fare.

Avvolta in un lungo vestito di raso bianco, ora macchiato qui e là di vernice blu e verde, reggeva nella mano sinistra il suo adorato pennellino ed un bicchiere di acqua sporca dove di tanto in tanto ne intingeva la punta, mentre con l'altra si massaggiava il ventre leggermente gonfio.

Harold le stava accanto curioso, a scrutare quella tela colorata in cui il mare sembrava prendere vita, con la tipica ingenuità di un bimbo di dieci anni, ma lo sguardo vigile che di tanto in tanto le accarezzava quella protuberanza che sporgeva appena sotto il delicato tessuto dell'abito.

Sua madre gli aveva spiegato che tra qualche mese sarebbe arrivato un fratellino, e che avrebbe dovuto condividere i suoi giocattoli anche con lui, tuttavia Harry non ne era così entusiasta, anche se la prospettiva di poter giocare finalmente assieme a qualcuno lo eccitava non poco.

Quando la donna, con a fianco un Desmond che non sembrava particolarmente felice della notizia, gli aveva annunciato l'arrivo di un secondogenito, Harry non aveva mostrato grandi emozioni, anzi, si era limitato a guardarla con quei suoi due occhioni verdi, aveva annuito, ed era tornato a giocare col trenino di legno che gli avevano regalato i genitori in occasione del suo decimo compleanno.

Lui compiva gli anni in Febbraio, la notizia era arrivata ad Aprile.

La mamma sorrideva spesso da quel momento, dipingeva tantissimo, la sua pelle era diventata più morbida e nivea, come la porcellana, e i suoi occhi, lo specchio di quelli del figlio, si erano riempiti dell'amore tipico che una gravidanza porta in una donna.

Be my hunterWhere stories live. Discover now