Superbia II

2.3K 164 104
                                    

"A volte la certezza di piacere è il modo migliore per non piacere affatto

Ups! Tento obrázek porušuje naše pokyny k obsahu. Před publikováním ho, prosím, buď odstraň, nebo nahraď jiným.

"A volte la certezza di piacere è il modo migliore per non piacere affatto."

 Goethe

<<Horan?>>

<<Sì, presente!>>

<<Horan, eh? La tua famiglia è molto famosa nell'ambiente botanico, so che siete delle venefiche molto potenti, è corretto?>>

<<Sissignore. Noi Horan siamo quasi le uniche streghe del veleno rimaste al mondo.>> rispose tutto entusiasta il biondino, con un sorriso così largo che ad Harold venne voglia di rompergli tutti i denti.

Il nuovo professore aveva iniziato a fare l'appello in modo molto pacato, scorrendo con gli occhi affilati di quel maledetto blu ogni cognome della lista, snocciolando informazioni su informazioni di quali fossero le peculiarità della famiglia di appartenenza.

Harry aveva dovuto togliere le gambe dal banco alla fine, e solo gli Dei sapevano quanto gli fosse costato dare ascolto a quel damerino impettito che camminava tutto rigido come se avesse un palo nel culo, tuttavia la prospettiva di farsi bocciare per semplice disobbedienza non lo aggradava proprio per nulla.

Così, eccolo là, incazzato nero, a sorbirsi interminabili discussioni su quale famiglia avesse quale potere: era una cosa che trovava nauseante e a dir poco ridicola.

Non sapeva il motivo, ma mentre i suoi occhi verdi scivolavano sulla figura di Louis, squadrandolo dalla testa ai piedi e viceversa, sentiva che più quello parlava, più l'odio nei suoi confronti cresceva.

Era assodato.

Lo detestava.

Detestava come muoveva le dita affusolate per scorrere le pagine del registro, le ciglia lunghe e castane che gli accarezzavano gli zigomi spigolosi mentre era tutto concentrato a leggere i nomi dei suoi alunni.

Detestava come si tendesse la mascella ad ogni pausa che faceva dal parlare, ma soprattutto, detestava gli sguardi indecifrabili che l'uomo gli lanciava addosso ogni volta che i suoi occhi vagavano nella parte dell'aula dove stava seduto lui.

Persino il modo in cui parlava, con quell'accento francese, ed il modo in cui si poneva, come fosse un fiero aristocratico del cazzo, gli davano sui nervi.

Eppure...eppure aveva da minuti un'erezione che gli faceva stringere i pantaloni nella zona dell'inguine.

Si ritrovò a maledire il suo uccello per essere sempre dannatamente più veloce del suo pensiero.

Nel frattempo, l'insegnante, augurando a Niall di potersi trovare bene nelle sue lezioni e raccomandandolo di seguirle per bene perché avrebbe anche parlato degli usi delle erbe nei secoli precedenti, era andato avanti con l'appello, saltando il nome di Zayn, perché probabilmente era stato avvertito della sua assenza, pronunciando i vari nomi che gli capitavano sotto gli occhi con una certa fretta, per poi piombare come un cataclisma su quello che Harold avrebbe voluto assolutamente cancellare dal foglio.

Be my hunterKde žijí příběhy. Začni objevovat