Lussuria

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"Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi

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"Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi."

William Shakespeare

La Blackveil Academy era il fiore all'occhiello dell'intera comunità stregonica mondiale.

A vent'anni compiuti, i membri delle famiglie più ricche ed influenti di streghe di tutto il pianeta, entravano dopo prove piuttosto controverse ed estenuanti, a far parte dell'élite magica per eccellenza, con l'obiettivo di divenire poi i rappresentanti di spicco delle loro famiglie nel Consiglio Nero, l'organo che si impegnava a far rispettare le leggi magiche e che preservava il prezioso patrimonio stregonico ormai da secoli.

L'Accademia delle Streghe, come veniva più comunemente chiamata da chi la frequentava e da chi la conosceva anche solo per fama, era stata progettata e costruita nel periodo in cui in Europa era scoppiato con violenza inaudita il fenomeno della Caccia alle streghe, ovvero nel tardo 1400, per poter dare un posto sicuro a chi scappava da tali abominevoli persecuzioni ed anche per dare il via ad un progetto che il Conte dell'epoca, proprietario del maniero e strega esperta, aveva bene in mente già da tempo immemore.

Riuscire a creare una sorta di luogo che riunisse chi possedeva facoltà eccellenti e straordinarie, per poterlo poi indirizzare e fargli da guida, nonchè proteggerlo dal mondo esterno, il mondo degli impuri, e renderlo così potente nel suo silenzio ed astuto nella più totale indifferenza, sarebbe stata cosa da folli al tempo, soprattutto mentre l'Europa cadeva preda delle teorie strampalate dei cacciatori di streghe, eppure il Conte ce l'aveva fatta, a dispetto delle regole, a dispetto di tutto.

E ora quel maniero in stile gotico che si ergeva nelle immense brughiere inglesi nei dintorni di Whitby, nel Nord dello Yorskshire, ignorato da tutti perché reso invisibile all'occhio umano dallo stesso incantesimo che l'aveva celato al mondo in quell'antico 1400, era la meta agognata da tutte le giovani streghe che volevano accedere al Consiglio Nero, un traguardo da raggiungere ad ogni costo, metodi ortodossi o meno.

Quel giorno le guglie di cristallo svettavano nel cielo plumbeo, creando un contrasto piuttosto bizzarro, mentre alcuni falchi fendevano l'aria volandoci accanto, lanciandosi in piacchiata su quel materiale trasparente per poi schivarlo all'ultimo minuto, come se anche gli animali soffrissero quel timore reverenziale che donava quella struttura.

Il Conte aveva fatto un buon lavoro non c'era nulla da dire.

Il castello si sviluppava quasi tutto in lunghezza, come imponeva il suo stile, mentre due torri facevano bella vista di sé incastonate nella facciata centrale, proteggendo la maestosa entrata con portone a doppio battente ai cui lati stavano quasi oziosamente due colonne portanti decorate con un motivo intricato di foglie di vite e gonfi grappoli d'uva.

Quasi tutti gli studenti del primo anno, appena avevano messo piede per la prima volta nel cortile gigantesco del maniero, dopo aver varcato l'alto cancello in ferro battuto, anch'esso decorato con foglie di vite, avevano avuto lo stesso, ironico pensiero di trovare qualche gargoyle appollaiata sulle grondaie di scarico, mentre con lo sguardo di pietra faceva silenziosamente da sentinella.

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