Harold è l'ultimo negromante della sua stirpe.
Bellissimo, dissoluto, strafottente e sfacciato, è venerato come un principe alla Blackveil Academy, l'accademia di stregoneria in cui è ammessa solo l'élite magica di tutto il mondo, nascosta tra le t...
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"Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l'empio, esiste l' amore finché dura e la città finché non crolla."
Erri de Luca
Harold crollò sfinito con la testa sul cuscino, il petto che si alzava e si abbassava rapidamente come dopo una corsa forsennata, l'odore di sperma che arrivò a solleticare le sue narici.
Accanto a lui, Louis aveva le guance arrossate e i capelli scompigliati, il sudore che gli imperlava il petto scolpito, e il cuore che dentro batteva alla velocità della luce.
It Is what It Is.
È ciò che è.
Il tatuaggio sulle clavicole sembrava pulsare nero contro la sua pelle perlacea, ed Harry pensò che fosse proprio così: tutto ciò che avevano loro due, tutto ciò a cui si sforzavano di non dare un nome ma che ormai era lampante, era esattamente ciò che era.
L'amore.
E a nulla era servita quella scenata del castano alle rovine, qualche notte prima, perché poi lo stesso Louis, la notte dopo, si era fiondato in camera del riccio, senza dare spiegazioni, senza nemmeno chiedergli scusa, senza nemmeno degnarlo di una parola, e si era impadronito delle sue labbra come se contenessero la quantità giusta di ossigeno che l'avrebbe tenuto in vita.
E Harold era fottutamente debole, eccome se lo era, e non aveva chiesto nulla, non aveva voluto intavolare discussioni una volta che il sapore del professore aveva conquistato la sua bocca, aveva ceduto, era caduto.
Si ritrovò a pensare che le cose fossero cambiate così tanto velocemente che lui non riusciva a mantenere quel passo esagerato.
Ora che mancavano un paio di giorni al ballo del Samhain a Styles Manor, i due non erano più riusciti a staccarsi l'uno dall'altro.
Ogni scusa era buona per potersi vedere, anche solo fugacemente, ed altrettante scuse erano buone solo per potersi sfiorare lievemente, come ad esempio quando Harold, durante le lezioni, consegnava i compiti e Louis, seduto alla cattedra, afferrava i fogli nel bordo più alto, assicurandosi di avvertire il tocco deciso di Harry, senza farsi notare dagli altri studenti.
Erano così gelosi di ciò che avevano, ed altrettanto fieri di averlo solo per loro, che quei giorni sembravano trascorrere nel calore di una bolla che si erano creati appositamente per quello scopo.
Louis non aveva mostrato più segni di nervosismo dall'ultima volta sulla collina, ed Harry credeva che avesse finalmente fatto i conti con ciò che era, e che l'avesse accettato, eppure certe volte il castano era distante, scostante, e sembrava che gli interessasse esclusivamente il sesso.
Inutile dire che si vedevano solo la notte fonda per i loro incontri più intimi, dopo che tutti gli studenti si erano ritirati e il silenzio avvolgeva la Blackveil come un tetro sudario.
