PURGATORIO

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"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi

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"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi."

(Vangelo secondo Giovanni 1:8)

<<Perdonami, Padre, perché ho peccato.>>

<<Confessa i tuoi peccati, figliolo, e Dio ti assolverà.>>

Dubitava che Dio gli avrebbe perdonato un pompino ad un altro uomo, tra l'altro suo studente, ma preferì non dare voce a quel pensiero così fuori luogo.

Il prete di fronte a lui lo fissava intensamente, in silenzio, attraverso la tipica griglia di legno del confessionale, e il giovane uomo poteva coglierne solo i due occhi scuri e la bocca ridotta ad una severa linea sottile, nonché il profilo per metà illuminato dalle lampade ad olio appese sopra le loro teste, sistemate in alcune nicchie scavate nella pietra bianca.

Il peccatore giunse le mani sotto il mento ed abbassò lo sguardo, mentre avvertiva un pericoloso nodo alla gola che gli toglieva quasi il fiato, poi, a bassa voce sussurrò <<Sono caduto in tentazione, Padre, di nuovo. E non ne capisco il motivo. Cosa c'è che non va in me?>>

L'uomo di fede si voltò appena verso di lui, e la linea sottile delle labbra si incurvò bonariamente verso l'alto mentre in volto gli compariva un sorriso tutt'altro che innocente: era lo stesso sorriso, pensò Louis, di qualcuno che scommette soldi sapendo già di avere la vittoria in pugno.

<<Che cazzo ridi, Liam? Io mi sto confessando col mio migliore amico e vengo pure preso per il culo?!>>

<<Abbassa i toni, Lou, siamo pur sempre in chiesa, e tu stai parlando anche al Signore Dio tuo.>>

<<Vorrei proprio che il Signore Dio mio mi aiutasse a non commettere più peccati, ma sembra sempre rispondere la segreteria telefonica lassù.>>

E fu a quel punto che il prete si spazientì e fece scorrere di scatto la grata verso destra, mostrandosi completamente, ma mantenendo pur sempre un tono di voce basso ed anche piuttosto rabbioso <<Ti ho detto di abbassare i toni, Louis, e non bestemmiare. Se non riesci a tenerti l'uccello nei pantaloni non è colpa di Dio, ma tua, mi sembra di avertelo già ribadito diverse volte.>>

Louis deglutì rimanendo impassibile allo scatto d'ira dell'amico, tuttavia si sentì frustrato.

Voleva dare assolutamente la colpa a qualcuno o qualcosa per quello che era successo nella camera di Styles, la notte prima, eppure non riusciva ad arrivare al bandolo della matassa, e sapeva, in cuor suo lo sapeva, che se c'era qualcuno da incolpare, quel qualcuno era proprio lui, per essere così debole di fronte alla carne, per essere sempre così terribilmente vizioso quando si trattava di giovani e bellissimi ragazzi.

La risposta probabilmente stava proprio in quello: erano giovani e bellissimi, chi non sarebbe caduto ai loro piedi? Ma allora perché non provava le stesse sensazioni quando si trovava di fronte ad un individuo di sesso femminile?

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