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Lui avanza e finiamo sulle strisce pedonali.
Passate le strisce pedonali, Alex si ferma.

Alex:-casa tua è alla nostra sinistra, giusto?-

Come fa a saperlo?

-sì...-

Dico confuso.
Lui gira e avanziamo, senza nessuna indicazione raggiungiamo casa mia.
Come fa a sapere dove abito?
Si ferma davanti alla porta.

Alex:-ti apro la porta e vai-

Lui si mette davanti a me e fa per aprire la porta ma essa non si apre. Bussa due o tre volte ma nessuna risposta e dunque si avvicina verso la finestra e guarda dentro.

Alex:-i tuoi non sono a casa cazzo...-

Dice ritornando da me.

Alex:-avresti dormito fuori se io non ti avessi accompagnato.-

-ci sono abituato, adesso vattene.-

Lui mi scruta con gli occhi per poi avvicinarsi a me.

Alex:-pensi veramente che ti lascio qui fuori a marcire?-

Il suo viso è vicinissimo al mio. Ma si vuole levare?
Mi guarda negli occhi per qualche secondo per poi staccarsi e guardarmi con il suo solito sorrisetto.

Alex:-Solo perché sei Gay ti lascio marcire-

Lui si gira e se ne va, ma appena lo vedo andarsene veramente lo chiamo.

-Alex!-

Dico quasi urlando.
Lui si gira di scatto e mi guarda da lontano. Abbasso leggermente il capo.

Alex:-Mi dispiace Finocchio!-

Lo sento ridere... Si gira e se ne va. Veramente mi lascia qui da solo? E se mi ammalo?
Ah sì, muoio.

Sorrido leggermente per come mi ha chiamato prima.
Finocchio? E a cosa me lo devo? Ah, perché pensa che sono omosessuale.
Ma da cosa l'ha capito? Nel senso... Non sono omosessuale.
Ma cosa glielo fa pensare?
Respiro profondamente appoggiando la schiena contro il sedile.

E adesso devo aspettare i miei? Col cazzo che rimango qui.
Forse... Potrei seguire Alex ma, ormai l'ho perso di vista. Quel bastardo, so dove vuole arrivare.
Vuole farmi credere di essere buono per poi pugnalarmi alle spalle.
Lo hanno fatto in molti, non ci casco più... Forse.

Prendo il telefono e cerco il numero di mio padre, solo con lui ho qualche speranza.

-Pronto?-

-Dove sei?-

-Ehm... Non sono affari tuoi, cosa vuoi?-

-Sono... Fuori casa...-

-Scusa piccolo, aspetta la mamma che arriva tra poco-

È ubriaco forte.
Attacco la chiamata e metto via il telefono. E adesso cosa faccio? Aspetto mia madre? Forse non mi noterà neanche, mio padre non mi ha neanche chiesto perché fossi sparito per qualche settimana.
Sono proprio due coglioni, uno peggio dell'altro, devo trovare una soluzione. Ma adesso... Su una sedia a rotelle, non posso fare granché. Quindi mi limiterò ad aspettare il momento giusto, che lo faccia io o un'altra persona a me non cambia.
Un'altra persona?

Sì, se durante il mio tragitto incontro qualcuno di affidabile, forse esso mi aiuterà. Spero solo di non farmi stupide fantasie... Non ci credo che nessuno è disposto ad aiutarmi, ma se solo capissero quanto sono messo male... Se solo riuscissi a dirlo a qualcuno potrei giungere alla fine sodisfatto.

Incidenti sul percorso[1]Where stories live. Discover now