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porto in avanti la testa di scatto spalancando gli occhi. Respiro con fatica per poi riprendere i sensi. Sono sul letto, in camera mia.
Mi tranquillizzo e mi tocco il viso, Sono sudato e caldo. Oggi forse non dovrei andare a scuola... Vorrei dormire ma faccio solo incubi o sogni in nero.

Lascio perdere e scendo dal letto, mi vesto e vado in bagno. Appena entro evito di guardarmi allo specchio e mi sciacquo la faccia.
Resto a fissare il lavandino bianco neve per poi alzare lentamente la testa. Sono io, non un mostro...
Mi sollevo di morale ed esco dal bagno. Esco da camera mia e vado in soggiorno.
Non so perché ma vorrei veramente mangiare qualcosa.
Vado in cucina e prendo un biscotto mangiando direttamente lì.
I miei genitori non sono neanche oggi a casa. Decido quindi di uscire di casa per prendere un po' d'aria, vado al parco, a quest'ora non ci dovrebbe essere nessuno lì.

[...]

Sono qui al parco che giro tranquillo, stranamente c'è un po' di gente ma sono poche rispetto al resto della giornata. Mentre cammino intravedo...
Merda, è Ettore. È un amico stretto di Alex.
Lo so perché l'anno scorso, quando ero un primino, vedevo spesso Alex e Ettore pranzare insieme nella mensa della scuola.
Io, diversamente da loro, non pranzavo spesso ma quelle poche volte in cui andavo nella mensa, vedevo loro due seduti insieme.

Penso che Ettore sia del 5° anno, se non sbaglio. Lui dovrebbe avere 18 anni mentre Alex dovrebbe averne 17, ma non ne sono sicuro visto che non gliel'ho mai chiesto.

Cambio velocemente strada sperando che Ettore non mi abbia visto. Penso lui sappia cosa sia successo ieri mattina davanti alla scuola... Non voglio finire nei guai per colpa di Ettore, non lo conosco minimamente e ho il terrore per questo.

Penso di essermi allontanato abbastanza... Ma, perché lui non è a scuola?
Meno male che Alex non è venuto con lui... Alex non salta mai i giorni di scuola proprio perché ci sono io.

Dovrebbe essere una cosa carina ma non lo è minimamente. Mi siedo su una panchina e tiro fuori il telefono.

Mh, sono le 10... potrei andare in biblioteca visto che apre alle 10 e 15.
Mi alzo e mi dirigo verso la biblioteca, che è poco distante da qui. Ci vado spesso per liberare la mente e godere del silenzio che sprofonda nella biblioteca.

Arrivo ed entro. È la biblioteca più grande della città, ma non ci vengo per quello... solo perché è quella più vicina a casa mia.

Ormai la bibliotecaria mi conosce a pennello, sa sempre perché e quando vengo.
In questo caso però è solo casualità; motivo c'è ma non è quello che pensa lei.

Vado nella parte della biblioteca che amo, dove stanno i libri che ho quasi tutti già letto. È uno scaffale di 20 metri, con almeno 10 ripiani in altezza. Ci sono una marea di libri... Non so mai quale leggere. Per adesso, ne prendo uno che mi capita e leggo la trama.

Letta la trama decido se leggere il libro o meno e... scelgo di leggerlo.

È la prima volta che leggo un libro del genere, all'inizio mi disgustava questo genere "strano".

e si... parlo di omosessuali.

Quelle persone che hanno una relazione con persone del loro stesso sesso, non è pazzesco? Non so come facciano... ma soprattutto, come reggano il giudizio degli altri. Parlo degli omofobi, quella gente che è contraria a queste persone così... particolari.

Se devo dare la mia parola... penso che ognuno sia libero di fare ciò che vuole.
come fanno ad essere contrari alla libertà?
Lascio le mie parole al loro posto e mi concentro sulla libro.

Ha esattamente 256 pagine belle piene.
Sono poche per uno come me ma mi accontento.

[...]

finito...
È bellissimo.
Unico e bellissimo.

Non ho MAI letto una storia più emozionante e sentimentale di questa.
Mi alzo e rimetto il libro al suo posto; esco dalla biblioteca.
Sono le 11 e 30.

Cosa potrei fare?

è ancora mattina e c'è poca gente nei dintorni.

Mi incammino con le mani in tasca.
D'un tratto sento qualcosa prendermi per il braccio e tirarmi verso di sé.
finisco in un vicolo... Non vedo la figura che mi tiene perché le do' spalle.

Alex: -Hey Giorgio... che ci fai qui di bello?~-

Alex...

Non fiato e provo a scollarlmelo. Riesco a liberarmi e faccio per scappare qualcun'altro mi prende per il collo sbattendomi di forza contro un muretto.
mi trattengo a urlare per il dolore.
il ragazzo di forte a me non è Alex.
Forse è un suo amico, non so.

Alex: -Ah! che peccato... non sei riuscito a scappare...-

Dice lui fingendo di essere dispiaciuto.
Non dico nulla e mi limito a guardare il ragazzo di fronte a me.
Sono tranquillo, non provo paura e agitazione.

Non devo mostrarmi debole davanti a gente che non conosco, soprattutto davanti ad Alex.

Alex: -ho portato un amico per te, ti piace? Oggi assaggerai qualcosa da lui, io non voglio-

Come sarebbe?

Cosa devo assaggiare?

Non capisco...

Il ragazzo di fronte a mi stringe di più il collo.

Alex: -Non è vendetta, è solo conseguenza-

Sorride lui guardandomi divertito.
Io riporto lo sguardo verso il ragazzo davanti a me.

Alex: -Inizia pure-

Il ragazzo davanti a me mi molla il collo ed io me lo tengo per il dolore.
Non mostro che sto soffrendo, riesco tranquillamente a nasconderlo.

Inaspettatamente ricevo un pugno sulla guancia sinistra al quanto forte.

mi sposto involontariamente verso la mia destra quasi cadendo.

-Ma che problemi hai?-

chiedo guardando Alex mentre mi tocco la guancia sinistra. Alex mi fa le spallucce sorridendo da beffardo.

Il ragazzo si mette davanti a me e mi tira un pugno sotto il mento dal basso verso l'altro.
Indietreggio dolorante senza mostrare dolore.

Alex: -Aumenta pure-

Ricevo un pugno sulla guancia destra e poi sinistra, anche un'altro pugno sotto il mento.

La mia guancia sinistra sta sanguinando...
Ma non posso fare nulla, devo solo soffrire in silenzio.

Dopo tutto me lo merito, ho dato una sberla ad Alex davanti a tutta la scuola.

Il ragazzo si avvicina di più a me iniziando a tirarmi pugni sulle costole.

Urlo dolorante.

Non sono riuscito a resistere, sta facendo male... Inizio a sanguinare dalla bocca.
Io...

Mi avvicino ad Alex schivando il ragazzo.
Alex mi guarda divertito.

Il ragazzo mi prende per il braccio sbattendomi nuovamente contro il muretto.

si avvicina a me ed inizia a tirarmi dei pugni sulle costole a quanto forti.

Destra, sinistra, destra, sinistra... e così via.

finché non mi tira un pugno sulla guancia destra facendomi cadere di lato.

sbatto forte la testa e quasi svengo.
Le costole cazzo...
Provo ad alzarmi dolorante con il sangue che mi esce dalla guancia sinistra e dalla bocca.

Qualcuno si avvicina a me e si accuccia.
provo a guardarlo con fatica e vedo Alex.

Alex: -poverino...-

Finge di essere dispiaciuto per me...

Alex: -fai sogni d'oro~-

lui mi prende dal lato della testa sbattendomela contro il terreno.
Non vedo un cazzo, vedo tutto sfocato...

Buio, nuovamente buio.

Incidenti sul percorso[1]Where stories live. Discover now