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Martedì 2 agosto
Ore 11:08
I bambini sono dei piccoli saggi.
Così ti dissi quella domenica.
A te i bambini poco piacciano, dicesti, che non sapevi che fare con loro.
Ti farei conoscere Mariafrancesca, che sembra una piccola versione di me. È lei che insegna a me e non lo sa.
Sta mattina sto con lei e sai la prima cosa che mi ha chiesto quando mi ha visto qual è stata?
"Hai portato la pittura? Voglio dipingere con te!"
Poi mi ha chiesto di mettere la musica rilassante per dipingere e io ho messo sailing che non le è piaciuta. Ho provato subito con vanilla Sky e mi ha sorriso. È proprio la musica rilassante per dipingere. "Che ne pensi?" "Mi piace questa".
More than words pure le è piaciuta. Wherever comes no.
Lo scrivo qui perché non ti scrivo.

Ore 13:32
E te l'ho scritto perché hai messo due reazioni alla foto, un cuore e una risata, che ha approvato Vanilla Sky. Visualizzato senza risposta.
Non so che vuol dire, mi dico sistema binario, pensa come un uomo.
Ti rispondo appena ho tempo.
Mi hai fatto sorridere ma non so che dire e non dico niente.
Certo non da te, mi verrebbe da pensare. Perché pure quando non hai niente da aggiungere lasci una reazione.
Però non sei costante, non sei prevedibile e quindi amen, pace.
Io te lo volevo far sapere. Magari per alleggerirti le pressioni. Magari immaginando il rossore sulle tue guance e il luccichio nei tuoi occhi.
Va bene così.

Appunto qui per non dimenticare (e sembra un film che si ripete)
"Limoni di Sorrento"
"Dove vorrei essere"
-canzone Vieni a vedere perché, Cesare Cremonini. E sto.
Sempre un mix, tra Mario e mo pure Antonio, Pasquale.
Boh però è giusto per scrivere, giusto per far fessa la mia mente facendole pensare che sta mangiando sale quando poi nulla.
Sto dipingendo limoni su carta di passaggio, bozze, appunti.
Ho meditato.
Appunto, tutto è di prova. Mi serve per fare esperienza. Così quando avrò la carta giusta e i miei pennelli sarò veramente pronta. Così quando arriverà la persona giusta sarò preparata e saprò.
Ho paura di queste "prove". Perché ho paura di lasciarci pezzi di cuore e più pezzi lascio più divento razionale e a tratti cinica. Non voglio lasciare pezzi mi voglio tenere per me.
Però poi penso, il mare leviga e io devo lasciarmi levigare per essere la donna nuova che sarò.

Ore 16:28
Io credo che anche se a distanza noi siamo collegati e ci pensiamo. Penso proprio di saperlo. Penso sia proprio così.
Ho bevuto il caffè a casa di una signora e sulla bustina di zucchero c'era scritto "speriamo" con le dita incrociate. Un po' come tutte le volte che ho sperato mi scrivessi, un po' come tutte le volte che ho sperato che andasse tutto bene quando ci dovevamo vedere. Quindi ho pensato nella mia testa "speriamo che mi risponde" e "non lo butterò finché non mi risponderà". Contemporaneamente (ma proprio nello stesso attimo) la signora ha chiamato suo figlio, Antonio. E ho sorriso. Non ricordavo si chiamasse Antonio o non ci avevo mai fatto caso.
In ogni modo, mi ha risposto.
In ogni modo dovrei buttare la bustina, ma ho un'altra destinazione per lei.

Infatti, pensiero binario.
Non aveva capito per niente la mia risposta e non sapeva che rispondere. Poi volendo togliersi il dubbio ha scritto per delucidazioni. Gli ho raccontato di Mariafrancesca e del suo faccino illuminato da Vanilla Sky .
Omettendo che è sempre grazie a questa canzone che lo ritrovo nei silenzi.
Grazie Antonio anche per i silenzi. Piano piano fanno meno paura.

Mo devo andare a lavorare.

Mi aveva scritto alle 15:21
La foto l'ho scattata alle 15:23

Ore 18:20
Un altro nome che ho appena sentito che va braccetto con quello di prima: a Eugenio.

Ore 21:24
Smalto rosso.
Stasera ho deciso di rifare le unghie.

Ore 21:56
"Guarda la luna", Eugenio ha una telepatia.
La luna è nella mia camera e mi tiene compagnia. Almeno lei.

Ore 22:32
Luna rossa.
Audace.
Spicca nella notte
blu reale.

Audace e reale, i miei aggettivi di stasera.
Mi fa compagnia dalla finestra di camera mia.

Me, me stessa, me medesima. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora