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Domenica 29 Maggio ore 12:21
(I numeri invertiti sono segnali dell'universo o mi sbaglio?)

In mezzo alle farfalle e alla luce del giorno, per due ore, le più presenti che abbia vissuto nelle ultime ventiquattro.
Avevo proprio bisogno di quell'abbraccio "finale", mi ci sono tuffata dentro e non ho pensato più.
Mi sono aperta come un libro, non ho più segreti, ora tutto ha un perché, devi avere una visione di me completa per capirmi a pieno.
Ti ho confessato tutti i miei dolori, tutti quei dolori che mi hanno modellata, che mi hanno resa così.
Vieni appositamente per me, per ascoltarmi, per conoscermi, per consigliarmi, per dedicarmi canzoni e farmi conoscere film, mi dai il tuo tempo che è prezioso. E io non posso non esserti riconoscente. Vorrei donarti qualcos'altro di me che non siano i miei dolori. Vorrei affidarti qualcosa che ti riporti a me in modo positivo, che puoi toccare quando vorresti farmi una carezza, qualcosa che puoi guardare quando vuoi vedere il mare, qualcosa che puoi stringere quando avrai voglia di gridare, qualcosa che puoi ascoltare quando non hai voglia di sentire nulla.

Questa volta nessuno sapeva. Anzi avrei potuto trattenermi di più e nessuno se ne sarebbe accorto forse.
Però va bene così,mi basta.
Settimana prossima ci sarà una mostra fotografica di Eugenio, ci sarà anche lui. Che effetto ci faremo?

Io non sono qui
Non sono con voi
Io sono dove non potete vedermi
Altrove

Io non sono qui
Sono ovunque e altrove

Sono con te

Lunedì 30 Maggio ore 00:30
Nonostante la stanchezza data dai pensieri affollati e trafficati, nonostante la consapevolezza della sveglia alle 06:30, mi concedo questo attimo da rituale fuori al balcone.
Prendo un bel respiro e osservo il silenzio.
Quante vite vivo in una giornata?
Ora vorrei scollarmele di dosso e restare sola con me stessa, senza rinunciare a nulla.
Nella vita bisogna essere consapevoli.
Potrei apparire scollegata a quest'ora.
La piccola Aurora, la figlia di Lucia, con il suo sorriso appare già consapevole, mi riporta alla purezza della vita , all'essenziale.

Ore 08:48
Caffè, fonte di energia.
"Come stai? Ti vedo sorridente."
Ieri pomeriggio così mi ha visto Caterina, un'amica di mia sorella.
Chissà la mia faccia come si propone alle persone ultimamente, dentro sembro avere un'autostrada trafficata tipo ferragosto di pensieri, fuori "sorridente".
Sto notando che passo molto tempo allo specchio,mi osservo come non ho mai fatto fino a poco tempo fa. Come mi vedo? Come mi vedono?
La prima domanda è difficile e posso solo rispondere che mi vedo femmina con paure e forze annesse.
Gli uccellini, i cactus, il sole, l'azzurro.
"Ma tu sempre al mare pensi".
"Con l'età si diventa sempre più esigenti".
Mi piace crogiolarmi e rifugiarmi in quel piccolo spazio temporale che non esiste per nessuno ma solo per me. È una via di fuga dalla mia realtà ma tanto presente che non mi sembra vero di poterla vivere, che potrebbe esplodermi il cuore tanto batte.
Non mi va di dare spiegazioni a nessuno oltre che a me stessa. Non so dove si può arrivare, non so dove mi porterà, cosa mi spingerò a fare, so che quelle ore mi saziano e io mangio poco e digerisco lentamente.
"La volontà decide ancora".
Mia sorella dice che devo imparare a dire di "no".
Ma se io "no" non volessi dirlo in questa situazione?
Dice che devo imparare a dire "no" alle situazioni che mi generano stress, che non hanno "finali", che in sostanza non portano a "niente" ma solo a tanta "confusione".
Voglio vivere piano piano, perché sono "occasioni" rare. Non mi capita mai di avere questo genere di affinità mentale con le persone, voglio godermi questi attimi perché so già che li perderò per sempre.
Conosco i finali, conosco i miei limiti (forse non più limitati come prima), conosco la sofferenza del distacco. Potrei finalmente impazzire del tutto, potrebbero darmi l'ufficialità dell' instabile mentale e magari prendere pure la pensione, oppure risorgere, ancora, più forte, accettando la vita che scorre.
Potrei dedicargli queste pagine e questo mio pezzo di vita, potrei inserirlo tra i ringraziamenti unici a fine libro, potrei  semplicemente scrivere "ad A. il profumo dell'esistenza.", senza pretendere che tutti capiscano.

Me, me stessa, me medesima. Where stories live. Discover now